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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Oberon Inserito il - 15/09/2008 : 21:27:20
"Siamo solo aneliti di un altrove che sentiamo ma non afferriamo.
Siamo in cerca di noi stessi nel riflesso di uno specchio.
Siamo vile imprecisione, dèi fragili e limitati, fuggitivi pieni di umana bellezza."

Ed eccomi qua, come mio solito arzigogolo un po' col mantello, cappello e tutto il resto... sino a rimanere nudo.
Come sempre.
Come quasi mai posso fare.
L'ora della riflessione signori miei... venghino, venghino!
Ecco il quesito serotino: com'è il nudista davanti allo specchio?
Voglio dire, siamo tutti capaci di metterci nudi davanti agli altri, ma quando siamo di fronte a noi stessi... la riflessione, metaforicamente parlando, pare banale, e forse lo è, ma è pur sempre d'effetto, dovete concedermelo, l'idea del nudista che riflette davanti ad uno specchio che anch'esso riflette (ma in modo diverso)... l'immagnine del nudista.
Insomma, nudisti siamo, e ciò dovrebbe descriverci come persone che hanno accettato le loro imperfezioni sino a darle in pasto agli sguardi degli altri, ovvero come soggetti talmente pieni di noi stessi da non poter nemmeno vedere le nostre imperfezioni (perché, ce ne sono?).
Ognuno a suo modo, quindi, ognuno con una serigrafia diversa a segnare lo specchio che lo riflette.
Ma se dovessimo cancellarla, quella serigrafia, ed avere di fronte a noi la nostra vera immagine, senza compromessi e che indossa, come abito, la coscienza vera e completa di ciò che siamo veramente?
Continueremo ad essere nudisti?
E guardate che non mi riferisco in particolar modo alla questioni psicologica della situazione, dove lo specchio è metafora (banalmente come sopra) per scoprire il nostro io interiore, ma anche assai più scontatamente (e paradossalmente meno banalmente) intendo parlare anche della questione fisica, dove lo specchio è uno specchio e fa il suo sporco lavoro!
Siete narcisisticamente compiaciuti di voi stessi?
O qualche dubbio prima di levarvi il costume vi viene?
Sapete sempre quali parole mettere al loro posto in una conversazione?
O prima di parlare pensate con un po' di timore a cosa penserà l'interlocutore?

Ma ora basta!
Post lunghi annoiano, e non voglio annoiarvi,
ma solo cantarvi
questa canzone strana
che però non risuoni vana
poiché è dedicata
ad ogni persona posata (o sguaiata!)
che abbia vogli di parlare
per potersi confrontare!

Un sorriso a tutti.

3   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
sergioeluigina Inserito il - 20/09/2008 : 14:15:44
Sijmadicandhapajiee,
…sim a di can, …ma di can da pajè!
quando la ascolto sento il profumo della paglia, del grano, della mietitura, odori ke un tempo significavano pane, prosperità, buona sorte, significavano volti di persone sudate ma contente, persone abituate a raccogliere le ciliegie dalla pianta x mangiarle. è il titolo di una bellissima canzone degli avion travel scritta da paolo conte. è la fusione di ritmi e sonorità esotike con il dialetto piemontese, lui è appunto di asti. sim a di can da paiè, siamo come dei cani da pagliaio, (avete presente quei piccoli e rumorosi cagnolini meticci delle cascine) ke nn contano nulla, .. o quasi.. certo nn infallibili, anzi, spessissimo in fallo (fallo nel senso di azione deprecabile), magari nn x cattiveria, …ma così…. appunto…. …sim a di can, …ma di can da pajè!
Sergio
alex65 Inserito il - 16/09/2008 : 08:03:12
Lo specchio disse -chi si è visto si è visto, io mi sono rotto-.

Effettivamente la questione dell'aspetto fisico è stata posta e discusa piu' volte.
Quello che non è molto discusso e che ofrse merita piu' discussione è se si riflette
prima di scrivere, e mi riferisco ai frequenti litigi che appaiono su questo forum.

Quanti di noi si offenderebbero per le parole che noi stessi scriviamo?
Prima di inverire contro qualcuno, o piu' semplicemente di offendere chi la pensa diversamente,
ci siamo veramente messi dall'altra parte dello spechcio per capire se cio' che stiamo scrivendo
merita di essere scritto in quel modo?

Credo di no.
robi nood Inserito il - 16/09/2008 : 01:28:20
Il tema del doppio è stato più volte affrontato in letteratura, ma soprattutto al cinema.
Le flessioni fatte allo specchio diventano ri-flessioni.
E O-beron, visto allo specchio, diventa Bi-beron

Mi sembra che siano poste due questioni:
1) l’aspetto fisico incide sulla nostra propensione a stare nudi, soprattutto se esposti allo sguardo altrui?
2) riflettiamo prima di aprire la bocca? Ci poniamo il problema di cosa pensino gli altri?

Sull’aspetto fisico si è già scritto parecchio e – tra le varie scuole di pensiero – io appartengo a quella che si prende moderatamente cura del proprio corpo ma senza rincorrere alcuno stereotipo estetico.
Narciso era uno stupido, che si perdeva il meglio della vita per prestare attenzione a un solo particolare.
Il nudismo è molto più che una semplice esposizione del proprio corpo agli occhi altrui.

La questione del ragionare prima di parlare invece mi troverà sempre in prima linea.
L’attenzione che accordiamo agli altri (ed eventualmente il rispetto, se decidiamo di tacere qualcosa che potrebbe ferire) è una forma di stima verso tutto ciò che possa giungerci dall’esterno.

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