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 L'ambiente costiero, la sua flora e la sua fauna

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
solaureo Inserito il - 25/11/2014 : 19:13:31
Salve forumisti.

Mi è venuto in mente di aprire questa discussione come una sorta di rubrica. Ognuno potrà pubblicare dei post-scheda su un elemento ambientale (duna, rocce, terreni,etc...) su un essere vivente appartenente alla flora o alla fauna che popola le zone costiere, magari con riferimento alle più belle spiagge ufficialmente o a buona consuetudine naturista dove poterle ammirare (se si tratta di esseri che rappresentano un piccolo pericolo specificare come evitarli o come ricolvere uno spiacevole incontro).
Conoscere vuol dire anche rispettare e amare i luoghi.
12   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
solaureo2 Inserito il - 21/02/2015 : 11:17:35
Voglio introdurre oggi la spugna di mare, che molti conoscono come prodotto per l'igiene.

Categoria: fauna marina
Nome: porifera
Luoghi naturisti dove trovarla: tutti i mari della Terra (io ne ho trovate nel Brindisino e nel medio Tirreno)

Sembrano piante ma sono animali appartenenti al gruppo dei Poriferi (Phylum Porifera), che deriva dal latino e significa “portatori di pori”. Sono metazoi cioè animali pluricellulari ma con una organizzazione corporea piuttosto semplice (priva di organizzazione in tessuti).
Vivono fissate sul fondale, quasi esclusivamente marino (esistono pochissime specie di acqua dolce). Colonizzano ambienti che vanno dalle zone di marea alle profondità superiori a 8000 m. Essendo prevalentemente asimmetriche, la loro forma corporea e la loro colorazione è estremamente varia. Ad oggi ne sono state descritte circa 9000 specie.

Sono sospensivore ovvero si nutrono filtrando l’acqua e trattenendo l’alimento costituito principalmente da microalghe, batteri e protozoi trasportati al loro interno da un’intricatissima rete di canali. In tal modo contribuiscono alla pulizia e alla nitidezza delle acque, filtrando molte particelle responsabili del classico torpore che si trova nelle profondità marine.
La raccolta delle spugne per uso di igiene personale (particolarmente adatte alle pelli sensibili per la delicatezza della loro struttura) va effettuata lasciando intatta la base fissata alla roccia, di modo che possa dar vita, per gemmazione, a nuove formazioni.

Uno studio del nostro CNR individua nelle spugne un possibile produttore biologico di silice (utilizzata in fibre ottiche, processi di catalisi, dispositivi elettronici e molte tecnologie mediche)

Fonti: wikipedia.it; mille-animali.com/animali/invertebrati/spugne-di-mare.php
Approfondimenti: lescienze.it/lanci/2012/09/14/news/dalle_spugne_di_mare_la_silice_green_-1256486/; treccani.it/enciclopedia/spugne_%28Enciclopedia-Italiana%29/

Immagine:

84,72 KB
immagine tratta da: cosedellanatura.com/spugne_naturali_di_mare.php
solaureo2 Inserito il - 20/02/2015 : 15:19:11
A Quagliozzi: grazie, le aggiungerei ma ora non ho modo di modificare il messaggio originale, confido nella moderazione!

A Mario: grazie Mario per il tuo contributo, tra l'altro noto che hai fatto una bella fatica a trascrivere tutto e a trovare le foto, veramente grazie.

Colgo l'occasione per dire che bastano un 15 righe di descrizione, altrimenti penso che andiamo in una lunghezza eccessiva per essere una lettura agile e comunque ancora troppo ridotta per essere un vero approfondimento. Magari possiamo inserire i link di approfondimenti alla fine. Anche le immagini magari basta una così magari non appesantiamo troppo il forum, no?
quagliozzi Inserito il - 01/12/2014 : 08:22:32
solaureo ha scritto:

Luoghi naturisti dove trovarla: Capocotta (Ostia), Arenauta (Gaeta), Torre Salsa (Siculiana), Lido di Dante (Ravenna), Torre Guaceto (Brindisi)




Hai saltato Piscinas (Sardegna) le più grandi d'Europa. E anche Porto Pino (sempre Sardegna).
mario Inserito il - 01/12/2014 : 00:55:01
Ostriche - Crassostrea gigas - Ostrea edulis - Crassostrea angulata

Classificazione
Phylum: Mollusca
Classe: Bivalvia
Ordine: Ostreoida
Famiglia: Ostreidae

L'ostrica piatta (Ostrea edulis L.) e' ampiamente presente lungo le nostre coste ed e' la piu' diffusa e' coltivata nel Mediterraneo. E' presente anche nel Mar Nero ed Nell' Atlantico Orientale, dalla Norvegia fino al Marocco.

L'ostrea edulis e' facilmente distinguibile, per la forma delle valve essenzialmente tondeggiante, dalle altre ostriche presenti sui nostri mercati, l'ostrica Portoghese (Crassostrea angulata Lamarck) e l'ostrica Giapponese o del Pacifico (Crassostrea gigas Thunberg), entrambe conosciute con il nome di ostrica concava e che' hanno la valva a' forma di ovale allungato.




Ostrica Piatta Ostrea edulis..................




Crassostrea Angulata Lamarck - Crassostrea gigas Thunberg....

Caratteristiche morfologiche
L'ostrica concava (Crassostrea gigas Thunberg, 1793) possiede un guscio biancastro, laminato, caratterizzato dalla presenza di un elevato numero di striature, macchie violacee e da ampie scanalature. La forma è piuttosto irregolare e generalmente varia a seconda dell'ambiente in cui vive. L'interno della conchiglia si presenta di colore bianco.


Biologia ed habitat
L'ostrica concava e' una specie che conduce una vita sedentaria attaccata a rocce, conchiglie e' detriti ma si possono trovare esemplari che vivono anche su fondali sabbiosi e fangosi. Questa specie predilige acque non molto profonde ed ambienti caratterizzati da una salinita' compresa tra 20 e 25‰. Si tratta di una specie molto resistente che riesce a sopravvivere in condizioni molto difficili, ad esempio in acque con un elevato range di temperatura (tra -1,8 e 35°C) e caratterizzate da livelli di salinita' inferiori al 10‰ o superiori al 35‰.

L'ostrica concava e' una specie ermafrodita proterandra e nelle zone caratterizzate da un buon approvvigionamento alimentare, il rapporto tra i due sessi mostra una prevalenza di femmine, mentre laddove vi sia e' scarsa disponibilità di cibo normalmente, viene riscontrato un numero maggiore di individui maschi.

La gametogenesi ha inizio in condizioni di temperatura prossime ai 10°C e' salinita' compresa tra 15 e 32‰ e raramente viene portata a termine in condizioni di salinita' superiore. La deposizione delle uova invece avviene generalmente a temperature superiori a 20°C.

Una volta che le uova si sono schiuse, le larve si distribuiscono lungo la colonna d'acqua dove si nutrono di plancton e successivamente, utilizzando il piede larvale iniziano a cercare un luogo adatto per l'insediamento. Questa fase potrebbe richiedere due o tre settimane, a seconda delle condizioni di temperatura dell'acqua, della salinita' e' dell'approvvigionamento alimentare.

Nel momento in cui che le larve hanno scelto il substrato sul quale vivere, vi si attaccano in maniera permanente tramite una secrezione cementizia prodotta da una ghiandola presente sul piede. Una volta avvenuto l'insediamento gli esemplari iniziano la metamorfosi allo stadio giovanile. Il tasso di crescita degli individui, in condizioni ottimali e' molto rapido.


Tecniche di allevamento
I sistemi utilizzati per l'allevamento delle ostriche risultano analoghi a quelli impiegati nella mitilicoltura, tanto che sui medesimi impianti vengono talvolta allevate entrambe le specie.

Il reperimento del seme puo' avvenire seme tramite captazione su banchi naturali in prossimita' dell'allevamento, oppure tramite acquisto da altri allevamenti o da schiuditoi. Le giovani ostriche vengono poste a dimora su' fondale, o in appositi contenitori mantenuti in sospensione. Nel caso della semina su' fondale si rende necessaria un'operazione preventiva di preparazione del terreno, mentre per quanto riguarda il metodo in sospensione risultano di estrema importanza le pratiche dedicate alla cura e la pulizia dei contenitori dal fouling e l'esecuzione di periodiche operazioni di selezione.


Produzioni e mercato
Gran parte della produzione ottenuta nei principali Paesi produttori dell’UE viene assorbita a livello nazionale e qualora le quantità di prodotto consumato eccedano la produzione, quest'ultima viene integrata tramite importazioni da paesi vicini e partner commerciali.

Il commercio di questa specie su larga scala, sottoforma di prodotto fresco, risulta molto complicato a causa della shelf life relativamente breve, mentre il prodotto trasformato e venduto in scatola, surgelato, sottovuoto o sottoforma di vari tipi di preparati o salse sembra che abbia un maggior potenziale di espansione sul mercato globale. Tuttavia queste tipologie di prodotti rappresentano soltanto una piccola percentuale della produzione totale, mentre continua ad avere notevole importanza il mercato internazionale del seme prodotto negli incubatoi, in particolare per quanto riguarda gli individui triploidi, che sono caratterizzati da una crescita più spinta rispetto ai diploidi.
mario Inserito il - 01/12/2014 : 00:22:59
Come non parlare anche, della super barriera di blocchi e' massi di rocce, di natura calcarea,









creata ha Lido Adriano, per difendere il litorale, e' l'abitato locale. Ed evitare così, le dispiacevoli mareggiate, e' l'erosione della spiaggia, che anno dopo anno e' stata esposta hai continùi flaggellamenti. Ma' che col passare del tempo pero' ha contribuito anche, al popolarsi di numerosi Crostacei, e' Molluschi, come: Cozze e' Ostriche. Avendo trovato cosi' il loro habitat naturale.

Come le cozze ho Mitili Mytilus spp.

Classificazione.
Phylum: Mollusca
Classe: Bivalvia
Ordine: Mytiloida
Famiglia: Mytilidae
Genere: Mytilus spp.

I mitili chiamate anche cozze, sono molluschi molto apprezzati fin dall'antichita' e' oggetto di intenso allevamento industriale. Di interesse economico risultano essere due specie Mediterranee: il Mytilus edulis, presente nel bacino Occidentale, e' il Mytilus galloprovincialis, presente in quello Orientale.



Valva di Mytilus edulis....................................................




Valva di Mytilus galloprovincialis Lamarck.........................

Caratteristiche morfologiche
Il Mytilus galloprovincialis e' un organismo sessile che tramite i filamenti del bisso vive aderente ha substrati fissi ho incoerenti. Questo bivalve si differenzia dal Mytilus edulis, di origine Atlantica, per il colore esterno delle valve piu' scuro, la forma piu' appiattita della zona postero-dorsale della conchiglia ed il bordo esterno del mantello che risulta di colore violaceo anziche' giallo-bruno.


Biologia ed habitat
Il mitilo e' un mollusco bivalve che trascorre la sua esistenza attaccato al substrato, generalmente a massi e' scogliere, sia in ambiente marino che lagunare. Questi animali riescono a muoversi con l’aiuto del piede, un muscolo adattato alla funzione di locomozione e si attaccano a substrati di varia natura tramite una serie di filamenti secreti da una ghiandola, che vengono chiamati filamenti del bisso.

Le branchie sono costituite da una coppie di piastre, composte da un gran numero di filamenti paralleli, che hanno la funzione di filtrare il nutrimento (prevalentemente fitoplancton e' materiale organico) dall'acqua, mentre la digestione del cibo ha luogo all'interno di un'apposita ghiandola situata al centro del corpo.

La porzione di tessuto localizzata strettamente a contatto del guscio e responsabile della sua secrezione, viene denominata manto e riveste inoltre la funzione, di contenere i gameti (ovuli o spermatozoi)

La fecondazione e' esterna e le uova, una volta fecondate evolvono allo stadio di larva trocofora e successivamente di veliger, che viene trasportato dalle correnti e dalle maree. Nel momento in cui questi animali raggiungono una lunghezza del guscio pari a 0,25 mm, si attaccano su substrati filamentosi tramite l'ausilio dei filamenti del bisso, e sono in grado di staccarsi e riattaccarsi su altri substrati.


Tecniche di allevamento
La mitilicoltura in Italia viene praticata principalmente attraverso tre sistemi:
Su' fondale
Pali fissi
Filari galleggianti o long-line.

Il sistema su' fondale e' utilizzato soltanto nelle aree lagunari del delta padano, e si basa sullo spostamento del prodotto di piccola taglia raccolto in natura, in alcune zone appositamente predisposte, dove viene lasciato crescere fino al raggiungimento della taglia minima commerciale.

Il sistema a pali fissi e' diffuso nelle zone lagunari, o nei pressi di siti costieri riparati dalle forti mareggiate, e consiste nella disposizione secondo alcuni schemi, di pali che' un tempo venivano costruiti in legno di castagno, mentre al giorno d'oggi risultano principalmente fabbricati in cemento o metallo. Ai pali vengono appese le calze, reti tubolari in materiale plastico (polipropilene) che al loro interno contengono i mitili (l'insieme della struttura e' dei mitili e' detto resta)

Negli ultimi anni, il sistema che sta avendo più successo e che si sta diffondendo maggiormente, e' quello a filari galleggianti o long-line. La struttura e' composta da due corpi morti di ancoraggio, posti a una distanza variabile da 100 a 200 metri, e collegati tra loro da uno o piu' cavi mantenuti in sospensione da una successione di galleggianti.

La scelta del sistema di allevamento ed il dimensionamento delle strutture, deve essere effettuata tenendo conto delle caratteristiche ambientali e meteomarine dell'area di insediamento, in quanto una scelta errata potrebbe comportare gravi danni alle strutture ed all'ambiente circostante.
I giovanili vengono reperiti tramite raccolta su banchi naturali, oppure acquistati presso altri allevamenti e successivamente vengono immessi all'interno delle calze, formando reste di lunghezza variabile da 2 a 5 m.

E' molto importante evitare l'eccessivo appesantimento delle reste di mitili, che puo' portare al loro distacco e di conseguenza all'immissione nell'ambiente di lunghi tratti di calze, la cui presenza sul fondale puo' causare inconvenienti sia dal punto di vista ambientale (si tratta di materiale plastico non biodegradabile) sia su' altri mestieri di pesca, che vedono ridotta l'efficienza dei loro attrezzi.
I mitili durante l'allevamento possono essere trasferiti da una zona di produzione ad un'altra, avente caratteristiche chimico-fisiche analoghe a quelle di provenienza, per le operazioni di finissaggio.

Le reste vengono vendute nel momento in cui i mitili raggiungono la taglia commerciale (50-70 mm di lunghezza) e possono essere commercializzate tal quali o come prodotto sfuso. Durante le fasi di raccolta e prima commercializzazione, occorre porre cura sia agli aspetti legati alla qualità e vitalità del prodotto, sia all'adozione di pratiche che ne' garantiscano la salubrita'.


Produzioni e' mercato
I mitili vengono storicamente commercializzati come prodotto fresco, ma nel corso degli anni si e' sviluppata sempre di piu' l’industria dedicata alla trasformazione del prodotto, prevalentemente come conservato (bollito e conservato in salamoia sterilizzato) e' surgelato.
a_fenice Inserito il - 25/11/2014 : 22:01:07
Le dune di Dante!!! Le ricordo ancora. Oltre sei metri di cumuli meravigliosi, che grazie alla bassa frequentazione, non temevano neppure i bagnanti. Oggi invece, sigh, son quasi scomparse
matteone Inserito il - 25/11/2014 : 21:12:44
solaureo ha scritto:

E comincio io col parlare della Duna, questa sconosciuta.
Categoria: elemento ambientale
Nome: Duna
Luoghi naturisti dove trovarla: Capocotta (Ostia), Arenauta (Gaeta), Torre Salsa (Siculiana), Lido di Dante (Ravenna)


Bello questo topic!
Mi permetto di aggiungere anche le dune della riserva naturale di Torre Guaceto; quello che trovo di bello in questo posto è che da un anno all'altro il mare e il vento ne cambiano di continuo l'aspetto, per cui mi sembra sempre diverso.
solaureo Inserito il - 25/11/2014 : 20:56:34
itaindo ha scritto:

Solo costiero? Ci sono anche monti,fiumi e laghi e pesino centri benessere! Pero' da qualche parte bisogna pur cominciare ed e' giusto farlo parlando di luoghi frequentati dai piu'. Grazie per il tuo contributo

Infatti hai ragione, allora se questa va bene ne apriamo anche un'altra sugli ambienti boschivi (monti, laghi, fiumi) e una sulle piante ornamentali più belle dei centri benessere!
maro58 Inserito il - 25/11/2014 : 20:47:32
no comment siman
itaindo Inserito il - 25/11/2014 : 20:47:30
Solo costiero? Ci sono anche monti,fiumi e laghi e pesino centri benessere! Pero' da qualche parte bisogna pur cominciare ed e' giusto farlo parlando di luoghi frequentati dai piu'. Grazie per il tuo contributo
solaureo Inserito il - 25/11/2014 : 19:40:14
E veniamo ora all'alga Posidonia, molto spesso ingiustamente odiata dai bagnanti.

Categoria: flora marina
Nome: Posidonia Oceanica
Luoghi naturisti dove trovarla: tutto il mar Mediterraneo

E' la comune alga che siamo abituati a vedere nei fondali bassi del mar mediterraneo.
Ha caratteristiche simili alle piante terrestri, ha radici, un fusto rizomatoso e foglie nastriformi lunghe fino ad un metro e unite in ciuffi di 6-7. Fiorisce in autunno e in primavera produce frutti galleggianti volgarmente chiamati "olive di mare".

Forma delle praterie sottomarine che hanno una notevole importanza ecologica, costituendo la comunità climax del mar Mediterraneo ed esercitando una notevole azione nella protezione della linea di costa dall'erosione. Al suo interno vivono molti organismi animali e vegetali che nella prateria trovano nutrimento e protezione.
Il posidonieto è considerato un buon bioindicatore della qualità delle acque marine costiere.

Vive tra 1 e 30 metri di profondità, eccezionalmente e solo in acque molto limpide fino ai 40 metri, e sopporta temperature comprese fra i 10 e i 28 °C. È una pianta che necessita di valori di salinità relativamente costanti per cui difficilmente si trova nei pressi di foci di fiumi o nelle lagune. Ha bisogno di una forte illuminazione, per cui la luce è uno dei principali fattori limitanti. Le acque torbide, causate da diversi fattori che non analizzeremo in questa sede, impediscono il processo vitale della pianta: la fotosintesi.Colonizza i fondali sabbiosi o detritici ai quali aderisce per mezzo dei rizomi e sui quali forma vaste praterie, o posidonieti, ad elevata densità (oltre 700 piante per metro quadrato).

Normalmente durante il periodo compreso tra l’inizio dell’autunno e la fine dell’inverno avviene la perdita delle foglie che spesso si vanno a depositare sulla spiaggia (spiaggiamento), fenomeno favorito dall’azione combinata delle correnti marine e del vento.
Purtroppo, la perdita delle foglie può accadere anche durante la stagione estiva e ciò non è naturale ma è dovuto all’azione antropica sempre più invasiva. Se tali residui organici non vengono opportunamente rimossi dalla battigia prima dell’arrivo della stagione estiva questi si accumulano in dune mollicce di color nerastro dette “banquettes”. Le curiose “palle” marroni, dette egagropili, sono costituite da sottili fibre provenienti dalla stessa pianta e aggregate tra loro dal moto ondoso.

Fonti: wikipedia.it; architetturaecosostenibile.it

Immagine:

56,05 KB
immagine tratta da http://atable.es/tag/formentera/
solaureo Inserito il - 25/11/2014 : 19:29:57
E comincio io col parlare della Duna, questa sconosciuta.

Categoria: elemento ambientale
Nome: Duna
Luoghi naturisti dove trovarla: Capocotta (Ostia), Arenauta (Gaeta), Torre Salsa (Siculiana), Lido di Dante (Ravenna), Torre Guaceto (Brindisi)

Una duna è un accumulo di sedimento sabbioso, determinato e modellato dall'azione dei venti. Le dune si formano spesso sulle coste dove l'apporto di sedimenti sabbiosi da parte delle onde e delle correnti costiere permette la formazione di una spiaggia. Nel processo di formazione delle dune le piante pioniere svolgono un ruolo fondamentale, consentendo la fissazione e la stabilizzazione della sabbia che altrimenti finirebbe dispersa altrove.

Le dune costiere, oltre a rappresentare un importante ecosistema meritevole di conservazione, svolgono un ruolo importante nella difesa della costa dall'ingressione del mare. Sono infatti un ostacolo fisico al suo avanzamento e costituiscono un importante deposito di sabbia che può ripascere naturalmente la spiaggia dopo che le mareggiate invernali hanno distrutto la spiaggia.

Le dune costiere sono uno degli ambienti naturali più minacciati, perché spesso il turismo balneare le ha considerate inutile ingombro, spianandole.

Per mantenere il sistema dunale e con esso difendere la spiaggia, gli interventi umani vanno realizzati in modo da non intaccare questo preziosissimo elemento ambientale.

fonte: wikipedia.it
Per approfondimenti sull'ambiente dunale costiero: http://digilander.libero.it/gasbarrostefano/ambiente.html
http://www.vegetazionecostiera.it/0_Introduzione.htm
Immagine:

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immagine tratta da: http://www.vegetazionecostiera.it/0_Introduzione.htm

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