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 NUOTO NUDO? Una volta in America era obbligatorio.

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
gomper Inserito il - 15/04/2017 : 15:56:06
Talvolta, nelle riviste naturiste e altrove, si denuncia amaramente l'involuzione degli ultimi decenni in materia di accettazione del proprio corpo. Il bombardamento di immagini glamour e di corpi perfetti, unitamente ad altre cause, ha accresciuto i complessi d'inferiorità e con essi la pudicizia e la riluttanza nel mostrare il proprio corpo. Particolarmente in giovane età. Non c'è bisogno di ripetere quanto da nudisti già sappiamo: anche se figlio di genitori "FKK", il giovane tende normalmente a coprirsi non appena acquista autonomia: se maschio e, ancor più, se femmina. E questo si palesa perfino negli spogliatoi e nelle docce: sia di palestre che di piscine. In questi ultimi, o perlomeno negli spogliatoi di alcune, vige addirittura il divieto di far la doccia nudi: in costume eri in vasca e in costume ti lavi.

Può darsi che questa "denuncia" esageri e faccia di tutta l'erba un fascio (nelle docce delle palestre, o almeno di quelle extra-scolastiche, non mi risulta che si arrivi a tanto: tenersi slip o boxers sotto l'acqua, in barba alla più elementare regola igienica di un lavaggio a fondo, non è che iniziativa di alcuni fra i più giovani e di qualche anziano; al limite si rimanda la doccia al ritorno a casa), ma l'involuzione rimane e, al momento, sta continuando senza rallentamenti. E, inutile dirlo, l'ottusa ma sempre più crescente identificazione del nudo col sesso, e con essa la generale preoccupazione per il rischio di abusi, scoraggia ovunque ci si trovi. Nella stessa misura in cui, almeno dalle nostre parti, l'assenza di leggi adeguate a livello nazionale non tutela come dovrebbe la pratica del nudo-naturismo, esponendolo ancora troppe volte a procedimenti giudiziari (a prescindere dalla loro conclusione) e all'invadenza degli squallidi personaggi che abbiamo ben presente.

Eppure, ovviamente, non è stato sempre così... Nel passato la minore preoccupazione estetica non portava all'eccessiva pudicizia che hanno i giovani d'oggi. Sebbene il nudismo fosse circoscritto a pochi Paesi europei, la nudità, in certi contesti non propriamente privati era perfino richiesta. Si parla di ospedali? Carceri? Caserme? Non esattamente, o meglio non solo. L'istituzione, in questo caso, è la scuola... e il Paese, può sembrar strano ma erano i puritani e bigotti Stati Uniti d'America: non qualche sua sacca progressista in mezzo al coacervo di realtà differenti, ma l'intera nazione... da metà degli anni '20 all'inizio degli anni'70 del Novecento.

A quell'epoca, nelle scuole superiori statunitensi c'era l'obbligo non solo di doccia da nudi dopo l'ora di educazione fisica, ma di non indossare il costume per i corsi di nuoto. Questi, e pure l'uso di palestre attigue alle piscine, andavano fatti in nudità. Le ragioni, che non vi anticipo, erano curiosamente in linea col pragmatismo a stelle e strisce, ma quello che si sottolinea è che quasi nessuno, nemmeno a quell'età, aveva problemi ad accettare questa regola: anzi, era chiamata "tradizione". Il diritto al costume, per ragioni intuibili, era riconosciuto alle ragazze, ma qualche sperimentazione di corsi misti interessò gli ultimi anni in cui vigeva la pratica. Oltretutto non si limitava alle scuole secondarie, ma oltre a estendersi a college e università, era in largo uso nelle "Y", che l'avevano promossa, e in vari clubs sportivi e non; naturalmente, anche per i meno giovani.

Frank C. Senn, di Buffalo, pastore luterano in pensione nonché professore e saggista, ha redatto questo articolo davvero interessante sul suo blog. Leggendolo, vengono fuori molti aspetti che conosciamo già, ma alcuni li ho trovati una scoperta, a volte non priva di stupore. Qui riporto la traduzione in italiano del suo articolo (dove "Swimming Naked", quando inteso come cosa e non verbo, è tradotto in un convenzionale e forse inusuale "Nuoto nudo"): consiglio di leggerla e successivamente integrare con quello originale (il link è in fondo al post) che è corredato pure dei commenti dell'utenza, perlopiù positivi pur non mancando qualche prevedibile "Vergogna! Assurdo! Inconcepibile!" di chi ritiene intelligente applicare l'ottica del nostro tempo nel giudicare qualcosa che all'epoca era generalmente approvato, per non dire scontato. Peccato però che la civilizzazione non abbia necessariamente un corso "progressivo". Di sicuro, non per tutto.



Frank Answers sul

nuoto nudo


di Frank Senn

 

15 agosto 2016



Titolo originale:
Frank Answers About Swimming Naked


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Recentemente, ho preso parte a un raduno della classe del 1961 della Bennett High School di Buffalo, stato di New York. Nell’ambito degli eventi di quel weekend, ci è stato dato modo di fare un giro nel nostro liceo, per vedere cosa è cambiato e cosa rimasto lo stesso. Quando siamo andati alla piscina, la nostra guida del giro ha detto: “Voi uomini probabilmente ricorderete la barbara usanza di dover praticare il nuoto nudi”. Io ho protestato: “Non era barbara, era una buona tradizione”. Un paio di persone del nostro gruppo, con le quali probabilmente avevo fatto i corsi di nuoto, hanno annuito concordi. La guida ha affermato: “Be’, io penso che fosse barbara. Non so cosa ci fosse di logico in una pratica simile.”


Non ho insistito sulla questione, sebbene come insegnante in pensione pensassi che avrebbe dovuto sapere quali fossero le ragioni. Ma ecco la risposta… o almeno una risposta: tradizione. Era tradizionale per i ragazzi nuotare nudi, e nessuno vedeva alcun motivo per rompere con la tradizione finché i costumi culturali non sono radicalmente cambiati dopo gli Anni ’60.

Chi non ha vissuto tale esperienza la trova difficile a credersi. Molti uomini oltre i 50 anni d’età testimoniano che praticavano il nuoto nudi nei licei e nei collegi. Molte persone sotto i 50 anni non gli credono. Ma era la prassi, e ci sono delle immagini che lo dimostrano. La foto che segue, di una classe di nuoto con ragazzi adolescenti nudi, era apparsa persino sulla rivista Life nel 1951. Mi ricorda quello che ho vissuto io alla Bennett High School di Buffalo durante il mio primo anno (1957-58).

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Tra gli altri cambiamenti, la nostra guida turistica ha fatto presente che i trampolini erano stati rimossi dalla vasca a causa di un incidente mortale. È stato senza dubbio traumatico che una cosa simile fosse accaduta. Ma migliaia di ragazzi hanno imparato a tuffarsi su quei trampolini, me compreso. Non sono mai stato un buon tuffatore perché ero miope ed ero sempre preoccupato su dove sarei atterrato. Ma almeno ho avuto l’esperienza di provarci sotto supervisione.

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Quando siamo andati alla palestra, la nostra guida ha fatto notare che le pertiche e le corde per arrampicarsi erano state rimosse e che l’arrampicata non era più una parte del programma di ginnastica. A quanto pare c’erano stati degli incidenti. Mi è dispiaciuto sentire che le pertiche e le corde non c’erano più, perché in arrampicata ero invece andato bene negli anni 7° e 8°, e andai bene nel saggio di ginnastica dei ragazzi alla P.S. (sigla di “public school”, scuola pubblica, ndt) n. 61.

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Eravamo spesso a torso nudo nella palestra della scuola elementare, il che era una situazione in cui ragazzi adolescenti erano spesso insicuri perché i loro corpi erano in via di sviluppo a ritmi ampiamente diversi. Paradossalmente, mi sentivo meno imbarazzato a stare nudo nel corso di nuoto del 9° anno che a torso nudo in quello di ginnastica dell’8°. Forse era perché perdevamo quei pantaloncini della scuola che accentuavano le gambe magre.


Ragioni di questo articolo sul Blog

Perché mai dovrebbe interessarmi rispondere alla questione del nuoto nudo nelle scuole ai vecchi tempi con un articolo? Per due motivi. In primo luogo, era una pratica che la maggior parte degli uomini hanno sperimentato soltanto cinquant’anni fa: è un ricordo vivo per molti di noi e la gente non lo sa. Alcuni addirittura negano che succedesse perché non si adatta alla nostra cultura corrente. Quindi questo articolo è un esercizio di storia sociale per discutere di quello che era prassi abituale in America fino a circa il 1970. I ragazzi maschi praticavano il nuoto nudi nelle scuole superiori americane, e talvolta gli insegnanti o allenatori erano nudi anche loro (sebbene il mio insegnante di nuoto indossasse sempre un costume da bagno). Metto la questione nel più ampio contesto del nuoto nudo in America.

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In secondo luogo, essa si inserisce nel mio attuale progetto di “ritorno al corpo” che è evidente in molti articoli di Frank Answer e nel mio libro Embodied Liturgy [Liturgia rappresentata, ndt] (Minneapolis: Fortress Press, 2016). (In realtà ho prima affrontato questo tema del nuoto nudo nelle YMCA [sigla di Young Men's Christian Association, trad. Associazione Giovanile Maschile Cristiana, ntd] nel mio articolo “Frank Answer sull’esser nudi davanti a Dio”).

Ho cominciato a prestare attenzione al mio corpo dopo un cancro al colon dieci anni fa (2006). Ma quando è successo, ho cominciato a leggere sul corpo in biologia, filosofia, teologia, arte e cultura moderna. Ho letto come nella nostra società il corpo, che è creato ad immagine di Dio, è diventato fonte di vergogna e abuso.

Oggi la nostra società tende ad avere un atteggiamento da matti verso il corpo. Il corpo è reso glamour nei media (usando modelli impossibili per il resto di noi) e questo porta a sua volta ai problemi della vergogna del corpo (producendo talvolta disturbi alimentari). Non si pensi che la vergogna del corpo è solo un problema delle donne. Anche gli uomini sentono di essere fisicamente inadeguati quando paragonano i loro corpi alle immagini “fascinate” del corpo maschile nei media. Questo comincia già in gioventù. In relazione agli allenamenti, ci sono giovani che usano droghe, steroidi, frullati proteici, etc per irrobustirsi al fine di reggere favorevolmente il confronto coi modelli ideali. Anche questo, comincia già in gioventù. Ma molti rimangono insoddisfatti dei loro corpi perché i risultati non sono mai del tutto perfetti come desideravano.

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Anche le religioni hanno giocato un ruolo nell’inculcare atteggiamenti negativi verso il corpo, per esempio con la loro enfasi sulla modestia nel vestire. Volendolo o no, la gente ha preso da questo l’idea che c’è qualcosa che non va bene del corpo umano. Se il Cristianesimo può aver contribuito a quest’atteggiamento, esso è stato anche accentuato dall’attenzione per il corpo sano, dalla cura delle esigenze del fisico e della promozione del fitness. Il Cristianesimo reputa il corpo una bella creazione di Dio che va onorata e rispettata. Non abbiamo niente di cui vergognarci, e anche noi abbiamo la responsabilità di prenderci cura dei nostri corpi con regolari esercizi e una dieta sana. (Per la mia affermazione teologica del corpo, vedere “Frank Answers sul corpo – Quello di Dio e il nostro”).

La pubblica presentazione dei nostri corpi è formata dalle aspettative culturali. Oggi i ragazzi e gli uomini si vergognano dei loro corpi, cosa evidente negli spogliatoi delle palestre quando cercano di nascondere le loro “parti intime” agli altri maschi mentre si vestono o si spogliano: una preoccupazione che non c’era ai miei tempi, quando ci facevamo la doccia insieme e nuotavamo nudi nella piscina della YMCA, così come si faceva nei corsi di nuoto delle scuole superiori. Quelli che all’inizio si vergognavano, superavano la vergogna abbastanza in fretta. Nella mia osservazione quando ripenso all’esperienza del nuoto nudo, credo che generasse un atteggiamento più sano verso il corpo e un più alto grado di auto-accettazione rispetto a quello che vediamo oggi.


Il Movimento per la Cultura Fisica

Se il nuoto nudo maschile era una pratica di lunga data, esso era stato particolarmente rafforzato nel movimento della cultura fisica che cominciò nell’Europa settentrionale (specialmente in Germania e Scandinavia) all’inizio del XIX secolo. Questo movimento ci ha dato anche la calistenìa, la ginnastica e l’educazione fisica. I tedeschi soprattutto consideravano salutare prendere il sole nudi e la vitamina D, che oggi non prendiamo abbastanza.

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Questo movimento era parzialmente ispirato al movimento romantico neogreco. Gli antichi Greci idealizzavano il corpo nudo nei disegni sulle urne e nelle sculture. Gli Spartani stavano praticamente nudi e le loro vittorie nelle competizioni sportive panelleniche invogliarono tutti i vicini greci a esercitarsi nudi, creando la parola “gymnasium” (dal greco gymnos = nudo). Essi si esercitavano e bagnavano nudi, e discutevano di filosofia sedendo nudi ai bordi delle vasche.

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“Giovani spartani” (1861) di Edgar Degas


La YMCA (Young Men's Christian Association, trad. Associazione Giovanile Maschile Cristiana), con l’accento posto su mente, corpo e spirito sano come una trinità di valori cristiani (notare il logo triangolare “Y”), promuoveva il movimento della cultura fisica. Quando iniziò a installare le piscine alla fine degli anni ’80 dell’Ottocento per insegnare il nuoto ai ragazzi di città, la pratica del nuoto nudo dei ragazzi e degli uomini fu semplicemente trasferita nelle piscine coperte dove si protrasse a lungo dopo che il nuoto nudo maschile aveva cessato di essere una pratica diffusa. Fu più tardi rafforzata dai problemi sanitari di cui parlerò in seguito.

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La YMCA pubblicizzava i suoi corsi di nuoto, e gli annunci usavano informare i genitori che i ragazzi dovessero portare un asciugamano ma non un costume da bagno. Gli annunci, il nuoto nudo, lo mostravano anche, come nella foto seguente che fu utilizzata su un manifesto.

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La YMCA fu anche la prima promotrice di attrezzi da esercizio come le monkey bars (ecq. scala orizzontale, ndt) e i pesi. Infatti, il termine “body building” fu coniato dalle palestre della Y. con attrezzi che potevano essere situati vicino alle vasche, e nei primi giorni si poteva andare dalla vasca o dalle docce alla sala pesi per l’allenamento. Nei corsi di nuoto della Y e delle scuole superiori, gli esercizi di riscaldamento come il jumping jack (ecq. saltelli, ndt) fuori dalla piscina erano normali; fatti da nudo, naturalmente.

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Il nuoto nudo, per ragazzi e uomini, rimase una pratica usuale nelle YMCA fino alla fine degli Anni ’60 / inizio Anni ’70, talvolta diversi anni dopo che le donne e le ragazze ne venissero ammesse e le Y diventassero miste.


Ragioni del nuoto nudo

Quando le piscine furono installate nelle scuole, incluse le scuole pubbliche degli Stati Uniti, la pratica del nuoto nudo dei ragazzi era osservata.

C’era in realtà una risposta di buon senso, sul nuoto nudo, che la nostra guida a quanto pare non sapeva. I pelucchi e i fili dei costumi da bagno di cotone e lana indossati a cavallo del XX secolo intasavano i filtri delle prime moderne piscine coperte. E’ stato affermato che anche il cloro degradava il costume da bagno e qualche volta bruciava la pelle. Soprattutto, c’era la preoccupazione che i batteri potessero aggrapparsi ai costumi di lana e diffondessero malattie. La American Public Health Association (trad. Associazione Americana per la Salute Pubblica) raccomandò nel 1926 che la miglior prevenzione della trasmissione delle malattie nelle piscine era far la doccia col sapone e praticare il nuoto nudi. I consigli d’istituto delle scuole, le YMCA, il Boy’s Club (detto di club per ragazzi o per soli uomini, ndt) e altri club o centri benessere con piscina seguirono queste raccomandazioni e resero obbligatorio che uomini e ragazzi facessero il bagno e praticassero il nuoto nudi, come del resto già usavano fare. Alle donne e alle ragazze era permesso indossare i costumi da bagno in ossequio all’idea che il pudore femminile dovesse essere rispettato, ma si specificava che i costumi non dovessero essere tinti. Tutti, ragazzi e ragazze, dovevano fare la doccia nudi col sapone prima di entrare in vasca nell’interesse dell’igiene e salute pubblica.

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La foto qui sopra apparve in un numero dell’ottobre 1941 della rivista Life – una rivista per famiglie – in un articolo che si occupava di educazione fisica nelle scuole pubbliche. A quanto pare, il fotografo di Life non constatò alcun problema loro nel fatto che girasse dentro una doccia di ragazzi e catturasse un’immagine di ragazzi nudi per un articolo che sarebbe apparso in una popolare rivista nazionale.

Quando io ero alla scuola elementare c’erano le “ore della doccia” in cui i bambini venivano chiamati fuori dalle classi per fare la doccia negli spogliatoi separati dei ragazzi e delle ragazze nell’interesse di promuovere la salute pubblica, se i loro genitori firmavano un modulo di consenso. Uno slogan che sentivamo ripetutamente negli Anni ’50 era: “Cleanliness is next to godliness.” (trad. “La pulizia è vicina alla devozione”). Oggi fare la doccia non è più richiesto dalle scuole, preoccupate per le molestie ai bambini, e la maggior parte degli studenti non la fanno.

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Quando le docce cominciarono a essere installate nelle case private, la pratica delle docce a scuola diminuì. Ma con l’istallazione delle docce di casa, e di più di un bagno in casa, i ragazzi e le ragazze si abituarono alla privacy nel lavarsi. Le madri, specialmente, cominciarono a mettere in dubbio la pratica del nuoto nudo nelle scuole. Venne fatto presente che i costumi da bagno stavano venendo realizzati con materiale sintetico. La clorazione dell’acqua nelle piscine era meglio regolata. I filtri erano migliorati. La seguente storia dall’Appleton Post nel 1961 (vedi poi blog originale, ndt) riferisce sull’emergente controversia e sulla decisione del distretto scolastico di mantenere la tradizione del nuoto nudo dei ragazzi.

L’American Public Health Association ritirò la sua raccomandazione del nuoto nudo nel 1962. Ma il peso della tradizione mantenne la pratica in molti luoghi per una decade o più a lungo, come molti uomini testimoniano.


La storia del nuoto nudo maschile

Da dove viene questa tradizione? Molto semplicemente era stata usanza per uomini e ragazzi fare il bagno nudi all’aperto. Benjamin Franklin era interessato alla scienza del nuoto e nuotava nudo nel Tamigi quando si trovava a Londra negli anni ’50 del Settecento. Due presidenti degli Stati Uniti – John Quincy Adams e Theodore Roosevelt – era noto che nuotassero nudi nel fiume Potomac. Adams, presidente dal 1825 al 1829, si metteva come mamma l’aveva fatto per qualche vasca nel Potomac alle cinque di tutte le mattine (una giornalista femmina, una volta, si sedette sopra i suoi vestiti finché lui non rispose ad alcune domande). Teddy Roosevelt, presidente dal 1901 al 1909, scrisse nella sua Autobiografia che qualche volta andava a nuotare col suo “tennis cabinet” (trad. “gabinetto del tennis”) e annotava: “Se nuotavamo nel Potomac, di solito ci toglievamo tutti i vestiti”.

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Uomini e ragazzi si bagnavano nudi all’inizio del XX secolo, ma non nelle spiagge pubbliche. Dalla fine del XIX secolo si erano sviluppate le spiagge balneari pubbliche, e se gli uomini nuotavano nelle stesse spiagge in cui c’erano le donne, gli veniva chiesto di coprirsi. Dapprincipio, i “bathing costumes” (trad. costumi da bagno) coprivano il corpo dal collo alle ginocchia. Questa foto, di Atlantic City negli anni ’00 del Novecento, mostra qualche vestito da spiaggia dei tempi per uomini e donne.

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Dall’inizio del XX secolo la moda maschile ridusse la parte superiore a canottiere, e i pantaloncini diventarono più corti. Ma potevano fare il bagno a petto nudo nelle spiagge pubbliche non prima degli Anni ’30. Tuttavia, gli uomini continuavano a bagnarsi nudi nei posti meno pubblici, come indica questa foto.

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Un’esperienza comune condivisa da molti uomini arruolati nella Seconda Guerra Mondiale era stare nudi insieme sotto le armi per esami medici, docce, e anche facendo il bagno. L’esperienza che gran parte degli uomini ebbero di praticare il nuoto nudi a scuola e nelle YMCA facilitava il passaggio all’interazione nuda nelle forze armate dove a milioni furono chiamati o si erano offerti volontari per il servizio durante la guerra. La foto seguente mostra i Marines degli Stati Uniti a Guadacanal nel 1943 mentre facevano il bagno e si divertivano con uno scivolo improvvisato.

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Anche se i maschi adulti erano tenuti a mettere il costume da bagno nelle spiagge pubbliche locali, il nuoto nudo dei ragazzi era ancora così scontato che la scena d’apertura nel film Disney del 1960, Pollyanna (in Italia Il segreto di Pollyanna, da Walt Disney prodotto e da David Swift diretto e sceneggiato sul romanzo di Eleanor H. Porter, ndt), ha ragazzi che fanno il bagno e si tuffano nudi da un ponte ferroviario per dare un senso di attività giovanili nella cittadina dove la storia aveva luogo.

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Nuoto nudo maschile in arte

Un certo numero di artisti impressionisti, fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, catturò scene di ragazzi e uomini che si bagnavano nudi. Sopra questo articolo c’è il dipinto “The Swimming Hole” (trad. “La pozza”, “Il laghetto”) (1884-85) del pittore americano Thomas Eakins. Egli fece diverse fotografie di giovani uomini che facevano il bagno in una pozza nel 1884, le quali servirono come studio per il quadro.

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Sotto, “I bagnanti” dell’inglese Henry Scott Tuke che era un prolifico pittore di ragazzi e navi a vela.
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La ditta distributrice di fotografie Underwood & Underwood acquistò e distribuì migliaia di copie di questa foto scattata all’inizio del XX secolo. Essa mostra due ragazzi col loro padre. “Down at the Old Swimming Hole” (trad. “Giù al vecchio laghetto”) il nome della foto.

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Questa foto mi ricorda la poesia “The Old Swimming Hole” del poeta hoosier (dello stato dell’Indiana, ndt) James Whitcomb Riley, forse scritta più o meno nello stesso periodo.

(vedi poi la poesia, poco traducibile per uso disinvolto di gergo e termini desueti, nel blog originale, ndt)

C’era una famosa copertina del Saturday Evening Post (agosto 1911) che mostrava dei ragazzi che facevano lo skinny dipping (letteralmente “immergersi pelle e ossa”, modo figurato di dire: “fare il bagno nudi”, ndt), più o meno alla stessa epoca. Forse, con l’industrializzazione e l’urbanizzazione, c’era nostalgia dei tempi più liberi e semplici.

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Lo skinny dipping

Di certo, la pratica dello skinny dipping non è mai del tutto estinta. Uno dei miei ricordi della giovinezza è dell’estate del mio 15° anno (1958), quando passai una settimana in campeggio con altri tre amici Scout in un’area naturale conosciuta come Zoar Valley, a sud di Buffalo (sì, i nostri genitori ce lo lasciavano fare!). Passammo la settimana esplorando il South Branch Cattaraugus Creek (s’intende la parte meridionale del Cattaraugus Creek, torrente dello stato di New York che sfocia nel Lago Erie, ndt) e capitammo in un bellissimo laghetto proprio sotto un’area di rapide. Non ci pensammo due volte a toglierci tutti i vestiti e saltarci dentro. Avevamo passato l’anno scolastico a nuotare insieme nudi nel corso di nuoto al liceo e avevamo partecipato ai bagni notturni della YMCA. Poi ci distendemmo sulle rocce levigate dai torrenti di primavera per asciugarci al sole e connetterci con la natura in questo naturalissimo modo. Ho trovato una foto della nostra pozza isolata su internet.

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Qualche anno dopo, quand’ero in visita a un amico in Virginia durante i miei giorni del college, egli mi invitò ad andare a nuotare nel fiume in una calda notte d’estate, e naturalmente nuotammo nudi. Anche in questo caso non avevamo nemmeno pensato a un modo diverso, perché quello era il modo in cui i ragazzi facevano il bagno, almeno se non c’era nessuno attorno.

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Ci sono foto di giovani uomini e donne che si bagnano nudi nella tregiorni del Woodstock Music Festival del 1968 (in realtà 1969, 15-18 agosto, ndt). Lo skinny dipping ricevette nuova vita nell’era post-Woodstock con sia uomini che donne, specialmente studenti del college, che gettavano via i vestiti e vivevano la natura nello stesso stato in cui ne erano venuti. Infatti, capisco che la Zoar Valley è diventata un ritrovo per nudisti negli Anni ’70, probabilmente perché era abbastanza appartato e insorvegliato (chissà che noi ragazzi, nel 1958, non avessimo inaugurato qualcosa!).

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Nell’era post-Woodstock le donne si univano agli uomini nel nuoto nudo in laghi e corsi d’acqua. C’erano, naturalmente, spiagge “topless” in Europa e lungo la costa mediterranea, e il discreto nuoto nudo, sia di uomini che di donne, era permesso lungo i fiumi di Francia. Ma i report da Europa e America indicano che le ragazze, a differenza dei ragazzi, indossavano i costumi da bagno forniti dalla scuola per le lezioni scolastiche di nuoto.


Ragazzi e ragazze insieme?

Viene spesso chiesto se le ragazze erano presenti quando i ragazzi nuotavano nudi nelle scuole. In genere c’erano istruttori maschi per i ragazzi e istruttrici femmine per le ragazze. Ma alcuni uomini hanno riferito che occasionalmente un’istruttrice femmina prestava servizio come supplente per i ragazzi. Alcune foto d’epoca indicano che insegnanti di educazione fisica donne aiutavano anche a monitorare le gare di nuoto dei ragazzi.

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Ci sono alcune foto su internet di ragazzi nudi e ragazze in costume che partecipano a degli incontri di nuoto. Se succedeva, era probabilmente nei college, non nelle scuole superiori. Giovani uomini in college e università, come nelle scuole superiori, nelle YMCA e nei club, avrebbero anch’essi praticato il nuoto nudi. Ma c’erano gare di nuoto miste con squadre di uomini e squadre di donne che partecipavano unitamente, come questa foto suggerisce?

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C’erano scene di lezioni miste di nuoto nudo nel film del 1973 The Harrad Experiment (diretto da Ted Post e inedito in Italia, ndt), basato sul romanzo omonimo di Robert H. Rimmer e con protagonista Don Johnson, nel quale un piccolo college di studi umanistici effettuava un esperimento con giovani uomini e donne che vivevano insieme, condividevano gli alloggi ed avevano opportunità di stare nudi l’uno con l’altra nei corsi. In termini di esperimenti collegiali di convivenza mista negli Anni ’70, il libro e il film non erano così inverosimili. In alcuni college, uomini e donne vivevano negli stessi dormitori, condividevano bagni e docce, e facevano nuoto nudo misto. Settimanalmente, il nuoto nudo misto era praticato all’Antioch College di Yellow Springs, Ohio, come pure alla Adams House di Harvard, che aveva una magnifica vasca coperta. Così, in alcune situazioni collegiali e universitarie, la liberazione delle donne non significava i ragazzi che si mettevano il costume, ma le ragazze che se lo toglievano.

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La fine del nuoto nudo dei ragazzi

Ma torniamo alla realtà di tutti i giorni. Quando le famiglie e i compagni di scuola cominciarono ad assistere alle gare di nuoto, una questione fu sollevata sul fatto che i ragazzi dovessero fare il nuoto nudi negli incontri di nuoto in cui le donne, incluse madri e sorelle dei nuotatori, potessero essere presenti a fare il tifo per i loro figli, fratelli e amici del fratello. Nel mio liceo i ragazzi indossavano il costume da bagno per le competizioni. Ma ho sentito alcuni uomini dire che loro nuotavano nudi negli incontri di nuoto, quindi deve essere accaduto.

Sicuramente gli incontri di nuoto e le serate in famiglia tenute nelle YMCA e nei Boys’ Clubs richiedevano di nuotare nudi dove i costumi da bagno per ragazzi e uomini non erano permessi. Se i genitori e le famiglie andavano agli incontri di nuoto, c’erano senza dubbio madri e sorelle nelle gradinate. Certo, poteva essere che i ragazzi adolescenti non fossero sempre felici di stare nudi davanti alle donne, almeno fuori dall’acqua… ma queste situazioni hanno indubbiamente accelerato la fine del nuoto nudo dei ragazzi nelle piscine coperte.

Nella YMCA in particolare, una volta che le donne e le ragazze erano ammesse all’iscrizione, doveva esser loro dato uguale accesso in vasca nelle ore in cui i bambini e i giovani potevano trovarsi nelle strutture “Y” (doposcuola, weekend). La più semplice disposizione degli orari era avere corsi di nuoto misti e di nuoto all’aperto. La pressione era sulla richiesta ai ragazzi e agli uomini di indossare i costumi da bagno. C’era meno pressione nelle scuole superiori perché tenevano i figli tutto il giorno, e i ragazzi potevano continuare a praticare il nuoto nudi a porte chiuse. Ma verso la fine degli Anni ’60 il dibattito in varie comunità, sulla saggezza di richiedere ai ragazzi di star nudi per nuotare nelle scuole pubbliche, s’inasprì. Questo articolo di giornale dalla Gazette di Janesville, Wisconsin, nel 1967 tratta una delle tipiche discussioni in corso altrove.

Il nuoto nudo dei ragazzi nelle scuole volse lentamente al termine in una comunità dopo l’altra nel corso degli Anni’70. Ma vediamo ampia testimonianza dagli articoli pubblicati in giornali e riviste, da vecchie foto sulle images di Google e dalla generale discussione sui blog e forum di internet che prima del 1970 ca. era sia accettato che previsto che i ragazzi prendessero parte ai corsi di nuoto dell’educazione fisica, e talvolta anche a competizioni, nudi; a volte anche in presenza di membri di sesso opposto.


Benefici del nuoto nudo dei ragazzi

Abbiamo ricevuto qualche beneficio dalla pratica del nuoto nudo a scuola? A me vengono in mente diversi benefici. Penso che il primo e più importante beneficio sia l’auto-accettazione. Ricordo che il nostro insegnante di nuoto, sig. Rudolf Heis, s’incontrò con noi all’inizio del semestre e disse: “Farete la doccia e nuoterete nudi. Avete tutti la stessa apparecchiatura fisica e nessuno di voi ha niente di cui vergognarsi”. Il nostri corpi a quell’età (il primo anno avevamo fra i 13 e i 15 anni) erano tutti a diversi stadi di sviluppo. Penso che i nostri corsi di nuoto da nudi abbiano fatto molto per compensare qualsiasi vergogna del corpo che alcuni ragazzi potessero aver avuto inculcata su di loro da altri. Penso che accogliessimo il nostro sviluppo fisico senza tanta ansietà. I ragazzi delle squadre di nuoto lo accettavano senza problemi, e anche con un senso d’orgoglio, se gareggiavano nudi.

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Il secondo beneficio era la socializzazione. Ragazzi-matricole di quattordici anni venivano gettati dentro l’esperienza annuale di star nudi con altri ragazzini, molti dei quali erano per noi nuovi al liceo, e di legami naturalmente sviluppati perché stavamo vivendo una comune esperienza. Penso che la pratica avesse invero una qualità iniziatoria. Nuotare nudi nel corso di nuoto delle matricole era come un rito di passaggio alla scuola superiore, qualcosa che ogni ragazzo doveva affrontare. Venivamo semplicemente abituati a stare insieme nudi, e c’era molta reciproca accettazione. Infatti, penso che diventammo così abituati a stare insieme in questo modo che non pensavamo neanche più al fatto che eravamo nudi quando interagivamo fisicamente, come giocando a pallanuoto o anche solo gironzolando nel tempo libero. Ricordo la lotta nell’acqua col mio amico d’infanzia Gary Hughes (ora deceduto) in un gioco dove cercare di schiacciarsi l’un l’altro.

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Il terzo beneficio era che quella nudità (nota: scritto “nakedness”, ndt) non veniva identificata con la sessualità. Non ricordo alcun sottinteso sessuale nei corsi di nuoto. Quando sei nudo, quello che vedi è quello che hai. L’iniziale curiosità è presto soddisfatta. (Nudità [nota: scritto “nudity”, ndt] è come i corpi nudi sono ritratti in film, riviste e opere d’arte; la nudità [idem, ndt] lascia sempre qualcosa per l’immaginazione. Ecco perché [per dire “nudo”] io preferisco il termine “naked” [e non evidentemente “nude”, ndt] per descrivere quello che noi abbiamo realmente vissuto). Oggi la nudità sembra essere quasi esclusivamente associata alla sessualità, perché quella è la sola esperienza di star nudi che gran parte di noi hanno.

C’era chiaramente una differenziazione dei generi ai tempi in cui i ragazzi nuotavano nudi. Il pudore era richiesto alle ragazze ma non ai ragazzi. Ma con la pressione a favore del nuoto misto, anche i ragazzi si adattarono – a volte con gli slip forniti dalla scuola che, come i costumi in lycra delle ragazze, venivano riconsegnati dopo ogni corso di nuoto cosicché non li si lasciasse bagnati negli armadietti ad ammuffire. Ragazzi con cui ho parlato in anni recenti dicono che questi slip non lasciano molto all’immaginazione dopo un uso ripetuto. Ma ammettono che l’uso dei lunghi costumi da bagno che i ragazzi preferiscono oggi in spiaggia non sono buoni per imparare a nuotare. Mi chiedo cosa avrebbero a pensare su ciò che “indossavamo” noi in piscina al liceo cinquant’anni fa…

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Gran parte dei ragazzi d’oggi hanno acquisito un tale senso del pudore da non gradire star nudi l’uno davanti all’altro nemmeno negli spogliatoi e in doccia. Ho notato nella YMCA che i giovani fanno la “danza dell’asciugamano” per mantenersi coperti mentre si cambiano e si lasciano il costume quando fanno la doccia mentre gli anziani stanno “a culo nudo”. Questi Millennials non hanno avuto esperienza di star nudi davanti ad altri uomini.

Sono sicuro che la pratica del nuoto nudo di uomini e ragazzi in posti pubblici è ormai lontana. A mio avviso, è stato bello finché è durato, per le ragioni che ho espresso. Ma riconosco che ci sono problemi a cui pensare oggi che non venivano trattati ai miei tempi, come il modo di gestire i ragazzi e le ragazze transessuali.

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Ho scoperto che c’è un sacco di curiosità su quest’usanza del nuoto nudo degli uomini e dei ragazzi nelle scuole e YMCA cinquanta e più anni fa. I lettori sono invitati a inviare le proprie esperienze di nuoto nudo nella sezione commenti qui sotto (vedi ora blog originale, ndt). Anche se questo è stato un post per lo più “maschile”, dal momento che erano i ragazzi a nuotare nudi a scuola, le lettrici femmine sono invitate a condividere le loro esperienze e osservazioni.


Frank Senn


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Uomini e ragazzi in una piscina YMCA. Data foto sconosciuta. Probabilmente fine anni '50 / inizio anni '60 a giudicare dagli occhiali dell'uomo (i tempi in cui io sarei stato nudo in piscina con loro).



FRANK SENN. Sono un pastore luterano in pensione. Sono stato in parrocchia per quarant’anni e ho insegnato alla Lutheran School of Theology di Chicago per tre anni. Sono stato professore aggiunto al Garrett-Evangelical Theological Seminary di Evanston, Illinois. Dal mio ritiro nel 2013 ho anche tenuto dei corsi al Trinity Theological College di Singapore, alla Satya Wacana Christian University di Salatiga, Giava Centrale, Indonesia, e al Carey Theological College di Vancouver. Ho una laurea in teologia (studi liturgici) conseguita all’Università di Notre Dame.




Link all'articolo originale con foto e commenti:
http://www.frank-answers.com/frank-answers-about-swimming-naked/


13   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
AndRoma88 Inserito il - 20/04/2017 : 16:23:18
Interessantissimo, grazie!
Sinceramente non ne avevo idea...
dingopino Inserito il - 20/04/2017 : 12:49:44
gomper ha scritto:

.........
Pure io non sapevo di questa storia. Come avrai letto, ha citato anche la Germania: sapevo ovviamente che voi riteneste salutare prendere il sole nudi, ma non della vitamina D... Ed è solo una delle scoperte, almeno per me.


La Vitamina D si prende naturalmente anche con il costume ma il movimento del fkk era anche un modo per vivere ogni momento al aria aperto e allargava notevolmente le ore al sole.
La Vitamina D e una vitamina trascurata nelle nostri tempi ma super importante. Se si pensa solo al colesterolo cosiddetto cattivo che causa cosi tanti problemi. Se uno indaga bene vede che la Vitamina D viene prodotto nelle pelle con aiuto dei raggi del sole, ma non viene creato dal nulla ma proprio dal colesterolo cattivo, che a quel punto non e piu poi cosi cattivo.
gomper Inserito il - 19/04/2017 : 22:43:12
a_fenice ha scritto:

@ gomper. Si hai ragione. Quando sono arrivato a quel punto mi si è impastrocchiata la scritta, e disgraziatamente è partito il salvataggio. Ho ripreso la traduzione e volevo rimetterla a posto appena possibile, ma il tempo è sfuggito dietro un altro problema più grosso, e le me sono dimenticato. Per fortuna hai rimediato te. Grazie e scusa


Figurati, e poi ne ho approfittato per migliorare la redazione. Spero che l'altro problema si sia a sua volta risolto.


@Federico La penso come te e il reverendo: il buon senso spiegava questa pratica e confidiamo contribuisca in qualche modo a rallentare, se non arrestare, il peggioramento sul tema, che vediamo anno dopo anno.

@Nudomark. Grazie anche da parte mia, Marco, per la voce wikipedica sullo skinny-dipping: prima o poi, speriamo, qualcuno realizzerà la versione italiana. Magari con qualche foto di luoghi a noi familiari
a_fenice Inserito il - 19/04/2017 : 19:17:00


Grazie marco


Nudomark Inserito il - 19/04/2017 : 00:51:50
https://en.wikipedia.org/wiki/Nude_swimming
Fede Inserito il - 18/04/2017 : 18:00:56
Bell'articolo! Grazie Giuseppe!
Quanto ho letto mi fa pensare che Per peggiorare c'è sempre tempo!
Cerchiamo di confidare sempre nel buon senso!
a_fenice Inserito il - 18/04/2017 : 06:11:57
@ gomper. Si hai ragione. Quando sono arrivato a quel punto mi si è impastrocchiata la scritta, e disgraziatamente è partito il salvataggio. Ho ripreso la traduzione e volevo rimetterla a posto appena possibile, ma il tempo è sfuggito dietro un altro problema più grosso, e le me sono dimenticato. Per fortuna hai rimediato te. Grazie e scusa

Nudomark Inserito il - 18/04/2017 : 01:40:53
Conoscevo la cosa ma grazie Gomper per averla resa nota a tutti!
Ricordo di aver letto in proposito un ottimo articolo, se lo trovo lo pubblico.
gomper Inserito il - 18/04/2017 : 01:01:23
a_fenice ha scritto:

i "minori" a cui ci riferiamo, non son proprio questi.... questi sono giovanotti belli formati, niente di infante.
Ho tribolato un po, ma ti ho tolto il lavoro, spero di aver collocato tutte le foto al posto giusto..
Meritavano di apparire.....


Va bene Max, se a tuo avviso sono foto adatte, per me è tutto a posto, e ti ringrazio per averle messe tu.

Piuttosto, non so cos'abbia combinato, ma una parte della mia traduzione era sparita e ce n'era al suo posto una da traduttore automatico, oltre che un paragrafo ripetuto. Naturalmente, sono sicuro che sarà stato accidentale. Ho rimesso a posto e pure tolto i rimandi al blog originale per dove le foto sono state messe.

Consiglio ugualmente agli utenti di visitare quel blog: non solo perché nell'articolo c'è ancora la poesia non tradotta (“The Old Swimming Hole” di James Whitcomb Riley), ma anche per vedere quantomeno i titoli degli altri articoli: ce ne sono molti interessanti, redatti da questo teologo tutt'altro che "predicatore" (dalla fede allo yoga, passando per società, guerra ecc.).

dingopino ha scritto:

Grande Gomper una lezione di buon comportamento e un pezzo di storia che non conoscevo. Poi benissimo raccontato
Grazie



Grazie a te, Dingo. Quando ho deciso di tradurlo (naturalmente a pezzetti quando potevo, da un mese a questa parte), pensavo valesse la pena anche di condividerlo.
Pure io non sapevo di questa storia. Come avrai letto, ha citato anche la Germania: sapevo ovviamente che voi riteneste salutare prendere il sole nudi, ma non della vitamina D... Ed è solo una delle scoperte, almeno per me.
dingopino Inserito il - 17/04/2017 : 17:36:11
Grande Gomper una lezzione di buon comportamento e un pezzo di storia che non cocoscevo. Poi benissimo raccontato
Grazie
a_fenice Inserito il - 16/04/2017 : 23:07:46
Buona Pasqua anche a te, anche se ormai agli sgoccioli.

Capisco, ma i "minori" a cui ci riferiamo, non son proprio questi.... questi sono giovanotti belli formati, niente di infante.

Ho tribolato un po, ma ti ho tolto il lavoro, spero di aver collocato tutte le foto al posto giusto..

Meritavano di apparire.....


gomper Inserito il - 16/04/2017 : 01:30:51
a_fenice ha scritto:

Che dire!!! Sono rimasto di sasso. Non per leggere una storia che non conoscevo, ma vedendo come, chi usa il cervello, sia capace di dire quelle che in fondo sono ovvietà, ma fortemente contrastate. E ha il coraggio di dirle.


Ovvietà per noi... ma la maggior parte delle persone sono ahimè come la guida che parlava di "pratica barbara", o qualcuno dei commentatori che puoi leggere nel blog che dice "Vergogna!" all'indirizzo di quelli (medici, politici, igienisti, istruttori etc.) che l'avevano decisa o lasciavano che a volte vi assistessero anche persone di sesso femminile.


Ringrazio gomper del bel regalo fattoci, e lo invito, se ne ha voglia, a mettere, ora e in futuro, anche le relative foto. Non c'è nessun divieto da nessuna parte a farlo. Anzi sarebbe un piacere.

Grazie


Grazie a te, Max, oltre che buona Pasqua. Le ragioni di regolamento sono che dice di non mettere minori, anche se molti di loro hanno ora i capelli bianchi o non ci sono neppure più.
Se comunque tu, avendole viste, ritieni che non sussiste la violazione per qualche motivo, quando potrò (purtroppo capita un po' meno che in passato), più che volentieri.
a_fenice Inserito il - 16/04/2017 : 01:09:12
Che dire!!! Sono rimasto di sasso. Non per leggere una storia che non conoscevo, ma vedendo come, chi usa il cervello, sia capace di dire quelle che in fondo sono ovvietà, ma fortemente contrastate. E ha il coraggio di dirle.

Ringrazio gomper del bel regalo fattoci, e lo invito, se ne ha voglia, a mettere, ora e in futuro, anche le relative foto. Non c'è nessun divieto da nessuna parte a farlo. Anzi sarebbe un piacere.

Grazie



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