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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Fede Inserito il - 21/10/2017 : 21:50:14
Auroville, la città che vive senza politica, denaro e religione




Auroville si può definire la città utopica. Può sembrare fantascienza ma in questo posto ubicato nel sud dell’India la gente vive senza proferire nessuna religione,
senza manifestare nessuna preferenza politica, ma soprattutto senza preoccuparsi di avere il conto in rosso, poiché ad Auroville il denaro non esiste. Una volta saputo questo, si pensa che tutto ciò sia successo in un tempo passato, niente di più sbagliato. Non c’è posto dove vivere meglio, non solo per i bei paesaggi che offre, ma anche per gli ideali di società che sono lontani anni luce dai nostri giorni. Questa città è veramente un paradiso dove vivere. L’anno di fondazione di Auroville risale al 1968, i suoi abitanti appartengono a 50 nazionalità diverse. E’ impossibile che fra loro esistano dei contrasti poiché non hanno sistema politico, né religione, ottengono i loro bisogni attraverso il sistema di scambio.
In questa città, situata a 150 Km da Chennai a Madras le abitazioni fanno parte di un’architettutra sperimentale, in continua evoluzione con l’uso delle energie rinnovabili e il riciclo e riutilizzo dei materiali. Mirra Alfansa conosciuta con il nome di “Madre” ha progettato e fondato questa meravigliosa città. Il suo progetto è partito dall’idea di creare un luogo sulla Terra dove nessuna nazione potesse rivendicarne la proprietà, dove la gente potesse vivere liberamente, un luogo dove regnasse la pace e l’armonia, dove tutto l’istinto di combattimento dell’essere umano venisse utilizzato per eliminare le cause dei suoi dispiaceri e malesseri, così da trionfare sulle sue disabilità. Dove i bisogni dello spirito e l’interesse del progresso prevalgano sui desideri di passioni e sulla ricerca del godimento personale.
Auroville è una città ecosostenibile costituita da 15 aziende agricole sviluppate su 160 ettari di terreno. Nei campi lavorano 50 abitanti e 300 persone che provengono dai luoghi vicini. Il villaggio produce grano, frutta, riso, verdure, latte e latticini sufficienti a soddisfare le necessità dei suoi abitanti. Non è l’unica città fondata sulle basi di questo sistema, ma Auroville ha ottenuto la protezione dell’ Unesco e i risultati saranno più evidenti quando con il passare degli anni la Terra comincerà a manifestare in modo palese le conseguenze del nostro maltrattamento. Sicuramente questa città è un esempio da seguire per un vivere sano sia mentale sia fisico. Chissà quanti sarebbero favorevoli con questo stile di società. Il fine di Auroville è quello di conseguire l’unità umana.
Tutto è cominciato il 28 febbraio 1968, quando 5.000 persone si sono radunate davanti all’albero di “banyan” là dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo villaggio. All’inaugurazione hanno preso parte gli esponenti di maggiore rilievo di 124 nazioni inclusi tutti gli stati dell’India. Ognuno di loro ha portato con sè un pugno di terreno della propria patria che è stato miscelato e conservato in un’urna a forma di loto collocata nella parte centrale dell’Anfiteatro. Come è stato detto Auroville è una città in evoluzione. Il piano urbanistico della città è diviso in diverse aree: l’Area di Pace, si trova al centro della borgata, comprende il “Matrimandir” ossia una struttura architettonica a forma di gigantesca palla d’oro che emerge dalla terra, attorno ci sono i giardini. L’anfiteatro contiene l’urna dove è conservato il terreno di 121 nazioni e 23 stati indiani, l’atmosfera è resa tranquilla dalla presenza di un lago e dalle falde acquifere.
La Zona Industriale comprende piccole e grandi industrie dove è concentrata l’attività e l’amministrazione della città. Occupa 109 ettari di terra e si trova a nord dell’Area di Pace. La Zona Residenziale è la parte più ampia della borgata circondata da parchi. Si ha accesso attraverso una strada principale che di dirama attraverso altre cinque strade. Il 55% della superficie è costituita dal verde, la restante parte è occupata da costruzioni, creando così una densità urbana equilibrata con la natura. La Zona Internazionale ospita padiglioni raggruppati per continenti dove è possibile attingere nozioni culturali e nazionali di diversi paesi, che contribuiscono a creare una dimostrazione vivente di come sia possibile convivere anche se si è differenti. La Zona Culturale è situata a est della Zona di Pace. L’area di 93 ettari raccoglie un sito dove sorgono strutture dedicate alla cultura, allo sport e all’arte.
La Cintura Verde è la parte più interessante di Auroville. La città è circondata da una cintura verde di 1,25 Km di larghezza dove ci sono frutteti, vegetazione spontanea, foreste. Il suo scopo è di formare una barriera contro l’avanzamento urbanistico. Attualmente la superficie è di 405 ettari, ancora non è del tutto completa, si pone come obiettivo di trasformare il deserto in un vivace ecosistema. In futuro l’area subirà un ulteriore ampliamento di 800 ettari per il ripristino ambientale. Diventerà il polmone della borgata e completerà il processo di risanamento di Auroville. Il sistema di vita che è stato intrapreso nella città utopica è molto lontano da quello che oggi si vive nelle città, dove il cemento avanza e il verde arretra, mettendo a serio rischio l’ecosistema, le regole del vivere ecologico potrebbero non bastare.

http://www.supereva.it/auroville-la-citta-che-vive-senza-politica-
18   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
siman Inserito il - 08/11/2017 : 11:44:54
arystarko ha scritto:

A mio avviso, comunque, Auroville rappresenta un esperimento interessante. Immaginare un luogo in cui uomini e donne possano vivere in armonia è stimolante. Teniamo conto che viviamo in una società in cui l'unico valore è il denaro e la gente è capace di fare ogni nefandezza solo per denaro.
Ciò non significa che bisogna rinunciare alla tecnologia ed alle scoperte scientifiche che hanno migliorato enormemente le nostre vite.
Viviamo in un'epoca in cui la scienza e la tecnologia hanno fatto passi da gigante, ma non c'è stata una pari crescita dei valori umani.


Rinunciare al denaro inteso a quello che POSITIVAMENTE comporta, e cioè sforzarsi per crescere in idee e nuove tecnologie e allo stesso tempo desiderare di crescere in nuove modernizzazioni, più che un'utopia, mi sembra un ossimoro.


arystarko Inserito il - 07/11/2017 : 18:16:14
A mio avviso, comunque, Auroville rappresenta un esperimento interessante. Immaginare un luogo in cui uomini e donne possano vivere in armonia è stimolante. Teniamo conto che viviamo in una società in cui l'unico valore è il denaro e la gente è capace di fare ogni nefandezza solo per denaro.
Ciò non significa che bisogna rinunciare alla tecnologia ed alle scoperte scientifiche che hanno migliorato enormemente le nostre vite.
Viviamo in un'epoca in cui la scienza e la tecnologia hanno fatto passi da gigante, ma non c'è stata una pari crescita dei valori umani.
siman Inserito il - 07/11/2017 : 10:52:24
Zeno ha scritto:



Siman...
...A me personalmente piacerebbe scappare da Roma e andare a vivere in una cittadina di mare ...chissà!



Come ti capisco.



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Zeno Inserito il - 07/11/2017 : 10:28:30
Siman penso che una volta vissuta la civiltà del tempo, non si puó tornare indietro. Anche se si può andare a vivere nei boschi saprai sempre che c'è un altro modo di vivere! A me personalmente piacerebbe scappare da Roma e andare a vivere in una cittadina di mare ...chissà!
siman Inserito il - 27/10/2017 : 09:27:43
Zeno ha scritto:

Eh no ..esponi sta teoria, mi hai incuriosito



Va bene ma ricordati: sei stato tu a voler leggere un mio ennesimo o.t./strampalat/mappazzon ma prometto di esser il più conciso possibile.

Ho parlato di questa mia teoria dopo aver letto il tuo:
Zeno ha scritto:


Ci possiamo alzare ogni mattina e SCEGLIERE di essere sereni? Dipende da noi o anche da cose esterne?


Io credo che i cosiddetti “animali domestici” abbiano scelto di diventare (o rimanere) tali.
Ovvio che sia stata una scelta non filosofica o nata da un ragionamento complesso ma dettata dall’istinto.
A fronte di una cattività, sfruttamento e comunque una morte decisa dall’uomo, hanno il beneficio di un riparo sicuro dalle intemperie, cibo certo e cure.
Se fai caso, nel caso di oche galline e similari, spesso le si vedono lasciate libere e le stesse, a sera, rientrano spontaneamente nei loro ripari.
Lo stesso accade sovente ai bovini e ai cavalli.
Insomma, credo “sappiano” che la loro vita terminerà quando lo deciderà il loro padrone ma sono consapevoli, comunque, che finché in vita godranno di una esistenza più agevole, comoda e esente da altri pericoli mortali (predatori, malattie e fame) che sicuramente li farebbero vivere di meno o attraverso dolori e paure quotidiani.

Anche dal punto di vista di continuità della razza...soffrendo personalmente per la qualità (e sofferenza) di vita di certi animali riprodotti e allevati in modo intensivo e soppressi dopo pochi mesi...pensi si potrebbe ragionevolmente ipotizzare che polli, galline, bovini e ovini, se fossero rimasti selvatici sarebbero sicuramente in minor numero?
Perciò, per me, il diventare domestici e a totale appannaggio dell’uomo, più che un triste destino è stata, appunto, una scelta di convenienza della continuità della razza.

D'altronde è stato scoperto che il dna dei cani (sia che si tratti di cani lupo o di chiuhuhaua, pare abbiano più dell'80% di dna uguale agli antichi lupi caucasici e perciò da essi discendenti).
I lupi, alcuni di essi per la precisione, hanno scelto di convivere con l'uomo mentre è palese che altri predatori da branco tipo le iene, hanno preferito una vita selvatica.
Anche sui felini (relativamente ai gatti selvatici) vale lo stesso discorso.

Perciò più che definire l'uomo un "incarceratore" (ragionando solo ed esclusivamente sugli animali domestici) son del parere che si possa ragionare su una specie di simbiosi mutualistica tra esseri umani e animai diventati domestici.


Per questo (tornando in tema del tread) non concordo con mia moglie...a fronte delle preoccupazioni del denaro, multe, spese condominiali e non, più altre "brutture" della nostra civiltà, abbiamo dei vantaggi come stile, soddisfazioni e aspettativa di vita che, tornando indietro in uno status da "coltivo e raccolgo ciò di cui ho bisogno", ci impedirebbe di godere di tutto quello che la crescita umana ci ha e ci sta regalando.

Perciò, io mi tengo la dissanguante dichiarazione dei redditi e le odiose raccomandate dei VV.UU per eventuali divieti di sosta, ma mi faccio qualche viaggetto aereo fino a Praga o in Grecia, uso l'automobile e in poche ore sono a moltissimi km di distanza, mi guardo le partite e i gran premi in tv e cazzeggio su internet interagendo con persone che abitano distantissime da me.
Che ognuno scelga il tipo di vita che preferisce...a me piace quello del 21° secolo.


dingopino Inserito il - 26/10/2017 : 20:37:06
Ma io credo che in ogni momento possiamo decidere di prenderselo con il mondo o viverci in pace
E solo una decisione nostra
Zeno Inserito il - 26/10/2017 : 20:00:15
Eh no ..esponi sta teoria, mi hai incuriosito
siman Inserito il - 24/10/2017 : 11:34:55
Zeno ha scritto:


Ci possiamo alzare ogni mattina e SCEGLIERE di essere sereni? Dipende da noi o anche da cose esterne?



Comunque lo si voglia guardare...dipende sempre da cose esterne e non mi riferisco alla contingente e attuale era in cui viviamo.
Non mi dilungo oltre sennò dovrei partire con una mia (e in quanto tale, folle ) teoria che include tutto il regno animale che, sicuramente, subirebbe gli strali degli animalisti.



Zeno Inserito il - 24/10/2017 : 10:58:48
Lo spunto è interessante, affascina l'idea di ritagliarsi una piccola società dove vivere bene e con semplicità. È difficile da realizzare sia materialmente ma soprattutto nella propria testa, perchè abbiamo visto l'altrove o semplicemente perchè questo esiste e porta a scelte e rinunce. Non so neanche se la nostra civiltà stia progredendo, dipende da che punto di vista si guarda. Dunque la mia conclusione personale è che "l'unica rivoluzione è quella interiore!".

Ci possiamo alzare ogni mattina e SCEGLIERE di essere sereni? Dipende da noi o anche da cose esterne?
Fede Inserito il - 23/10/2017 : 20:57:02
ho messo l'articolo ma non ho spiegato approfonditamente cosa mi è piaciuto di questo racconto.
Per esempio mi è piaciuto che persone provenienti da paesi e culture molto diverse, vivono insieme e condividono un obiettivo comune di costruzione di una città e salvaguardia ambientale.
Non ci sono i limiti delle religioni, che spesso e volentieri costituiscono un ostacolo al vivere civile fra gli uomini.
Si dà più valore allo scambio rispetto al valore imperante nel mondo cioè quello del profitto e della sopraffazione dei popoli della terra per puri interessi economici.
Si salvaguarda l'ambiente vedendo in questo il presupposto fondamentale per la costruzione di un futuro.
Mi sono chiesto se in un luogo tanto particolare poteva esserci spazio per il nostro stile di vita nudista
Chiaramente la risposta non c'è. Sono anche io del parere che se si vuole cambiare il mondo bisogna iniziare prima di tutto da se stessi, per poi cambiare il luogo dove si vive G. Ognuno di noi attraverso piccoli o grandi gesti contribuisce alla costruzione e alla percezione dell'ambiente in cui vive. .
siman Inserito il - 23/10/2017 : 00:08:26
musicman11 ha scritto:

il forum è anche cultura!







Non si vive di solo nudismo...

musicman11 Inserito il - 22/10/2017 : 23:38:25
il forum è anche cultura!
Fede Inserito il - 22/10/2017 : 21:06:42
siman ha scritto:

(scrive Simonetta usando l'accesso di siman)

Ciao Angelo,
non credo che Fede voglia dire che bisogna rinunciare al progresso o al miglioramento, ma semplicemente che Auronville è un tentativo che permette di confrontarci con il miglioramento nel rispetto del nostro ecosistema già ampiamente compromesso. A mio avviso, soprattutto, il modello proposto da questa società tenta di affrontare sotto una nuova prospettiva la convivenza tra i popoli, tema che sino ad ora è stato ampiamente dibattuto da tanti eminenti studiosi (Einstein, Freud e il loro carteggio tra i tanti) e cercato di risolversi con organizzazioni con Nazioni Unite e Onu, senza gran successo. Vero che siamo degli animali e che è nella nostra natura far si che vinca il più forte, ma se vogliamo evolverci e diventare davvero una specie superiore forse dovremo puntare maggiormente su ciò che ci rende differenti dagli altri esseri del mondo animale... i sentimenti di amore, comprensione, pietas. Ovviamente ci sono mille problemi da affrontare molto complessi... ma vale la pena provare.
Con amore la tua Simo.


Perdonami, ho letto adesso il tuo post.
Hai visto giusto sul mio pensiero.
Un abbraccione a te,Simo, e ad Angelo!
dingopino Inserito il - 22/10/2017 : 19:15:04
A me mi piacerebbe vivere in un posto cosi perche credo che ci vogliono esempi che un gruppo di persone puo vivere senza distruggere il propprio abitat
Fede Inserito il - 22/10/2017 : 14:59:27
ciao Angelo, credo che sia passato un messaggio diverso da quello che volevo inviare.
io per primo mi giovo della tecnologia e della scienza medica.
rimango sempre stupito quando si costruiscono nuove città nel nome di ideali, che possiamo più ho meno condividere tutti quanti.
Mi chiedevo se in questa città particolare c'era posto anche per persone con il nostro stile di vita.
Per quanto riguarda il denaro, io sono un sostenitore della sovranità monetaria. Il denaro è uno strumento di scambio. Io contesto soltanto il fatto che la moneta che utilizziamo è una moneta a debito. Non mi soffermo di più su questo discorso perché non era Mia intenzione parlare di questo.
siman Inserito il - 22/10/2017 : 14:03:18
Si, vabbè; personalmente diffido delle utopie.
Cioè, in soldoni, quando ben vivi di cosa ti offre la terra e paghi in natura (inteso nel senso più corretto del termine) vivendo serenamente e senza preoccupazioni di sorta ma ti dovessi ammalare...
...come paghi l'aspirina? Con due piante di cavolfiori?

No, no. Se decidi di tornare a vivere rinunciando ai frutti della tecnologia e progresso, devi essere in grado di sopportarne anche i lati negativi: alla prima, ormai banale appendicite o infezione, te ne vai sottoterra 8, 12 o vent'anni che tu abbia.

E poi, se non ti piace l'attuale modus vivendi, combatti per cambiarlo (indipendentemente dal riuscirci o meno) e non scappi in un luogo sperduto (seppur paesaggisticamente magnifico) sprofondando nell'oblio degli altri.

siman Inserito il - 22/10/2017 : 13:52:49
(scrive Simonetta usando l'accesso di siman)

Ciao Angelo,
non credo che Fede voglia dire che bisogna rinunciare al progresso o al miglioramento, ma semplicemente che Auronville è un tentativo che permette di confrontarci con il miglioramento nel rispetto del nostro ecosistema già ampiamente compromesso. A mio avviso, soprattutto, il modello proposto da questa società tenta di affrontare sotto una nuova prospettiva la convivenza tra i popoli, tema che sino ad ora è stato ampiamente dibattuto da tanti eminenti studiosi (Einstein, Freud e il loro carteggio tra i tanti) e cercato di risolversi con organizzazioni con Nazioni Unite e Onu, senza gran successo. Vero che siamo degli animali e che è nella nostra natura far si che vinca il più forte, ma se vogliamo evolverci e diventare davvero una specie superiore forse dovremo puntare maggiormente su ciò che ci rende differenti dagli altri esseri del mondo animale... i sentimenti di amore, comprensione, pietas. Ovviamente ci sono mille problemi da affrontare molto complessi... ma vale la pena provare.
Con amore la tua Simo.
siman Inserito il - 22/10/2017 : 13:21:04
Sono rimasto sbalordito di fronte alle pitture delle caverne dove più di 12000 anni fa, uomini che ignoravano cosa fosse civiltà, rappresentavano esseri umani e animali.
Ho visto gli enormi monoliti eretti a Stonehenge senza aiuti tecnologici, posti sapientemente in modo che nei solstizi, la luce passasse liberamente tra essi.
C’è una collina rocciosa in Egitto che molto prima degli utensili di ferro, è stata trasformata in un leone dalla testa umana che fissa l’orizzonte nel punto esatto in cui sorge la costellazione del Leone. E poi le gigantesche piramidi sopravvissute al tempo e gli enormi templi e gli imponenti obelischi di cui, molti, sono stati portati presso altre nazioni/civiltà e altri, moderni, sono stati copiati ex novo a dare lustro e orgoglio in altre parti del mondo moderno, come quello in onore di George Washington.
Ho ammirato la civiltà nata da coltivatori di alberi di ulivi crescere fino a diventare patria del pensiero umano, culla della moderna democrazia e residenza di arditi e immortali scultori e architetti.
Rimango entusiasmato riflettendo a come un piccolo gruppo di capanne sorte su un colle circondato da paludi malsane, abbia progredito fino a portare tecnologia, conoscenze e attualissime leggi giuridiche in tutta Europa e nei restanti territori bagnati dal Mediterraneo. Vedo i suoi grandi edifici sfidare tuttora il trascorrere del tempo compresi quelli che trasportavano acqua potabile senza bisogno di pompe elettriche.
Mi stupisco dalla grandezza di Archimede, Pitagora e poi ancora di Leonardo, Michelangelo, Galileo e del coraggio e determinazione di Cristoforo Colombo e pi penso a Marconi e Meucci e a Einstein e altre migliaia di altri fino ad arrivare a Nobel che, con i ricavati del brevetto della sua invenzione, ancora oggi premia e plaude ogni anno gli uomini che più si sono distinti nei campi di molteplici discipline scientifiche e artistiche.
Ho letto Dante e Hemingwai e Thomas Mann, Levi e anche Oscar Wilde. Ho fantasticato leggendo la fantasia di Salgari, Verne e Asimov. Mi son stupito del profondo insegnamento, tutt’ora valido, della favola scritta da Collodi.
Ammiro le capacità dei cosiddetti self made men, che hanno creato imperi economici partendo dal nulla.
Ho rispettato gli sforzi di chi ha fondato una qualunque religione per cercare, prima di tutto, di dare un comune senso di appartenenza ai popoli nonostante i successivi funesti colpevoli passi di molti per usarle a proprio vantaggio.
Ho seguito fin da ragazzo i razzi progettati da Wernher Von Braun che, pur se ex nazista, ci hanno portato prima nello spazio e sulla luna e ora a esploare i confini del nostro sistema solare.
Vedo uomini plurisessantenni e plurisettantenni, che fino a qualche decennio fa languivano sulle panchine dei giardini, correre maratone o giocare a tennis regolarmente o cavalcare sicuri, motociclette di grossa cilindrata grazie alle moderne tecniche e cure mediche e igieniche.

Mi sento orgogliosamente, e ammetto molto presuntuosamente, figlio di questa umanità che è progredita e che sta progredendo incessantemente.

Ora mi si chiede se vorrei rinnegarla e tornare a vivere nell’età della pietra?
Grazie, no.


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