Vi è mai capitato,quando siete nudi,in silenzio,nella natura..di intuire cose che prima non avevate nemmeno sfiorato con la mente?
A me a volte è successo ed è per questo che ricerco spesso, nel contatto corpo-natura, quel colloquio con me stesso...A proposito di questo,Montale suggeriva:
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe dei suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra fronde il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia
E siccome ciò che ci differenzia dalla natura è proprio la parola, mi sono rimaste impresse le descrizioni di queste sensazioni fatte da Biotto ed luperco.etrusco,che spero non me ne vorranno per questa citazione!
Il loro punto di vista è maschile, perchè ognuno percepisce l'ambiente esterno col proprio corpo...quindi segnalatemi anche il punto di vista femminile...(visto che si parla sempre di Madre Natura !).