Ritorno ai blog
di nicolapp 26/08/2015 19:19:27
Implacabile agosto prima o poi anche tu dovrai pur finire. Ogni anno mi annulli con giornate stipate di lavoro e di doveri. Comprimo il rosso dei pomodori in barattoli di vetro. Blocco la sfumatura oro antico dei fichi con lo zucchero. Accolgo migliaia di sconosciuti nelle mie stanze, dò loro da mangiare e li saluto con parole gentili. Trovare avanzi di tempo per se: imperativo. Mi arrangio con una piscina, di quelle provvisorie di plastica. I miei nipoti ci passano le ore, e osservo con orgoglio come rifiutino piccati ogni tentativo di far loro indossare un costume. Non è luogo per me. Sciaguatto un po nell'acqua che odora di cloro, in mezzo a una miriade di giocattoli - e poi? Gli insetti scelgono la piscina per venire a morire. Il corpo articolato di una vespa, le ali di una farfalla - una papillon, mi affascinavano da bambino. Raccolgo un'ape agonizzante e aspetto che si riprenda sulla punta delle mie dita, vibrano elettriche le ali bagnate. È priva di peso. Esattamente un anno fa una bomba d'acqua esplose sulla mia casa. Quando il sole di agosto tornò, fece luce su un mare di fango che aveva coperto qualsiasi cosa. La piscina, perfetta e artificiale, brillava solitaria il suo azzurro. Ho scoperto un gioco nuovo, però. In pausa pranzo mi arrampico sul tetto del ristorante. C'è un'ampia terrazza di cotto, irraggiungibile se non con scale di fortuna. Grandi foglie di moro di gelso e di uva fragola, mi rendono invisibile. È un luogo non per umani, ma per gatti che scottano e lucertole. Clandestino, mi distendo nudo in quel caldo fosforescente e mi lascio sudare. La signora della lavanderia canta mentre stira; le cicale cantano mentre il sole fa il suo giro. La sera la voce di Raffaele mi chiede snervato 'che hai?'. Che ho, amore mio; niente. Ascolto i temporali sulle colline e dentro il mio stomaco, e le mani si muovono addestrate. Aspetto che torni settembre e si apra uno spiraglio nella mia gabbia d'oro: voglio andare a vedere dove va a finire lo scirocco.