V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
a_fenice |
Inserito il - 25/10/2016 : 23:23:03 Da mesi ormai, se non addirittura da anni, la protesta verso supposti effetti negativi derivati dall'uso dell'olio di palma si è fatta sempre più feroce. Girando per la TV e i supermercati, ormai si legge solo un'etichetta:
senza olio di palma
Sembra quasi che fino e ieri ci propinassero cianuro. Da quanto hanno tirato i remi in barca si capisce che era praticamente ovunque, latte per bambini compreso.
Poi, pochi minuti fa stava scorrendo una pubblicità in TV, e seppur distratto, ho udito una cosa che mi ha fatto "rizzare" i capelli. Sono andato a cercare su YouTube e l'ho trovata subito
https://youtu.be/GBG8qitA4us
Sentitela e… ma alla Ferrero sono impazziti, le industrie farmaceutiche che ci facevano il latte erano delle incoscienti… oppure è il solito spauracchio nato per diffusione da parte di malelingue? È solo la Ferrero ha il coraggio (o la stupidità) commerciale per arrivare addirittura a dichiararlo e a farne un vanto?
Confesso che non ho ancora fatto indagini in merito, e mi rimetto alle VS conoscenze (se l'argomento interessarà)
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30 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
RogerHawk |
Inserito il - 01/03/2017 : 16:21:59 CVD.
http://www.ilfattoalimentare.it/oilio-di-palma-scienza-riabilita.html |
RogerHawk |
Inserito il - 18/02/2017 : 19:11:39 | mizioeanto ha scritto:
Vi prego di scusarmi, ed aiutarmi a capire. Ad oggi c'è una demonizzazione dell'olio di palma. Quale è il *vero* problema di quest'olio? Il fatto che è composto principalmente da grassi saturi? Io credo che il 90 percento (forse di più) di quelli che ad oggi scappano scandalizzati dagli scaffali dei supermercati quando leggono "olio di palma" tra gli ingredienti di un qualunque prodotto alimentare, sarebbero invece entusiasti di vedere sostituito tale grasso da "burro" o "olio di cocco". Eppure dal punto di vista della presenza dei grassi saturi, sono tra loro simili. Ci sono altri motivi? E' un olio "cancerogeno" (come sento dire)? Che altri problemi porta?
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Ciao,come ho scritto ripetutamente il problema di quest'olio è semplice: se ne è abusato in passato perchè oltremodo favorevole e conveniente per la produzione e la conservazione. Era (e largamente è ancora) quasi onnipresente nei prodotti alimentari industriali (dolci e salati, dai cracker classici ai grissini, a molti tipi di pane a quasi ogni tipo di biscotto e merendina, alle torte, fette biscottate,creme, ecc.).
NON è cancerogeno o tossico in sè, se usato e consumato con moderazione e NON riscaldato sopra una certa temperatura (200°).
IL burro dal punto di vista nutrizionale è migliore, pur essendo ricco di grassi saturi. Va comunque moderato,ovvio.
L'olio di palma è stato sfruttato commercialmente più di ogni altro e le statistiche dei panieri dell'istat degli ultimi lustri certificano questo passato abuso o "sovraconsumo" di olio di palma da parte delle famiglie italiane.
In passato poi NON era segnalato nell'etichettatura (rientrava nella generica dicitura degli "olii vegetali") perciò avveniva all'insaputa di tanti consumatori che acquistavano alimenti nei supermercati, dai piccoli alimentari agli iper dei centri commerciali.
Per questo è ragionevole ridurne il consumo al minimo, ricordando che c'è anche un problema associato di impatto ambientale che fino a un recente passato è stato notevole. (in un mio post sopra c'è un link in inglese sul tema, ma se ne trovano anche altri con una ricerca veloce).
Pr ragioni di regime dietetico equilibrato poi è certamente saggio limitare in generale il consumo di grassi saturi, perciò anche di olii simili e del burro stesso.
I grassi che invece sono completamente da EVITARE sono gli acidi grassi trans derivati dall'idrogenazione. Il consumo di alimenti contenenti grassi idrogenati andrebbe azzerato, perciò meglio preferire comunque sempre il burro alla pessima margarina "vegetale".
ciao, buona serata
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mizioeanto |
Inserito il - 17/02/2017 : 14:48:53 Vi prego di scusarmi, ed aiutarmi a capire. Ad oggi c'è una demonizzazione dell'olio di palma. Quale è il *vero* problema di quest'olio? Il fatto che è composto principalmente da grassi saturi? Io credo che il 90 percento (forse di più) di quelli che ad oggi scappano scandalizzati dagli scaffali dei supermercati quando leggono "olio di palma" tra gli ingredienti di un qualunque prodotto alimentare, sarebbero invece entusiasti di vedere sostituito tale grasso da "burro" o "olio di cocco". Eppure dal punto di vista della presenza dei grassi saturi, sono tra loro simili. Ci sono altri motivi? E' un olio "cancerogeno" (come sento dire)? Che altri problemi porta?
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RogerHawk |
Inserito il - 15/02/2017 : 21:59:24 | ionudista ha scritto:
A RogerHawk: fila il tuo discorso, ti ho capito. E' l'abuso dell'olio di palma il problema, dal punto di vista dell'alimentazione umana e dell'ambiente, ma in sè non va demonizzato. Purtroppo l'ipersemplificazione di un discorso molto più articolato porta sempre al contrasto buoni/cattivi, nero/bianco etc... Quindi e più semplice dire l'olio di palma fa male.
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L'abuso, esattamente, anche perchè è proprio da qua che è nata la diatriba, le campagne di sensibilizzazione e gli allarmismi per reazione di rigetto. La cronistoria della vicenda è nota e documentata
L'altro aspetto concomitante importantissimo riguarda l'informazione scientifica e NON, e come arriva a noi, come ci viene comunicata a volte, anche in Rete, attraverso filtri mistificatori.
Uno dei link che avevo quotato spiega bene come funziona una ricerca di dettaglio su un aspetto specifico di una certa sostanza o addirittura di un suo singolo componente (o più d'uno). E rimanda ad altre ricerche leggibili, con dati, misure, tempi, riscontri.
In quel caso il "rischio cardiovascolare". Si conclude che secondo certi dosaggi e lievi incrementi progressivi su campioni ristretti iniziali di cavie animali sottoposte a una certa sperimentazione, questo rischio NON appare essere aumentato. Auspicando future ricerche in ambito umano trasversali e più vaste. E mostra che a certe dosi d'assunzione non è un olio tossico. Ma sono conferme di altri studi precedenti. E tanti altri ce ne sono, diversi, su altri fattori di rischio e influenze intrecciate sulla salute organica complessiva.
Nel frattempo infatti ci sono altre ricerche le quali valutano altri aspetti e considerano altri impatti sulla salute di un olio come quello di palma e altri. (rischio ipertensivo o più in generale di alterazione ormonale,rischio diabetico associato ad eccesso di consumo di certi zuccheri e rischio obesità per abuso di grassi saturi e così via)
Quando si perviene alla sintesi mediatica di un singolo convegno, che già di suo tratta della questione per sommi capi focalizzando un certo ambito d'interesse, a seconda dei relatori intervenuti, ecco alcune testate di riviste profane e scandalistiche titolare ad esempio:
"L'olio di palma fa bene al cuore" (già viste vergogne del genere su studi analoghi distorti dal sensazionalismo pubblicistico). O pseudotitoli allarmistici di segno opposto
E' ovviamente una caricatura demenziale e mistificatoria, ma non è rara. Ed è fortemente antiscientifica.
Quando molto gradualmente si è approfondito lo studio sui telomeri che regolano il funzionamento del nostro invecchiamento fisiologico, alcune rivistacce e qualche sito gossipparo pubblicarono pseudobufale tipo:
"Scoperto l'elisir di eterna giovinezza" e simili assurde amenità.
In genere si tratta di editori e pubblicatori che NON hanno il minimo interesse nella scienza e nella divulgazione di notizie serie e autenticamente informative, ma solo di attirare lettori, destare impressione, anche a costo di ingenerare terrorismi psicologici.
E diffondono disinformazione e confusione. Ci vuole più equilibrio e attingere alle fonti originali o a siti generalisti che le riportino. |
a_fenice |
Inserito il - 15/02/2017 : 21:53:56 Come non possiamo far nulla?
L'offerta esiste in quanto esiste la domanda.
Se cala la domanda, cala anche l'offerta.
Non scomparirà mai del tutto, ma cala, cala!!!
Al contrario l'offerta aumenta quando aumenta la domanda.
Cosa calare? Cibo spazzatura
Cosa domandare? Cibo più sano.
Ma ogni domanda ha un costo, iniziale, prima che prenda il sopravvento, ma costa.
Siamo disponibili ad affrontarne il costo nell'attesa che diventi cosa comune quando a basso prezzo?
Se si, basta aspettare
Se no, almeno non lamentiamoci delle porcherie che propinano.
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maurob |
Inserito il - 15/02/2017 : 20:59:27 | ionudista ha scritto:
Ragazzi, ragazzi...
Quel che intendevo dire, rispondendo a Siman e a tutti, è che anche se la nostra singola azione è una goccia nell'oceano, non di meno tante gocce fanno un mare, e la nostra goccia è tutto quello che abbiamo (oltre alla capacità più o meno grande di comunicare e condividere il nostro intento con gli altri).
Per cui accettabilissimo che non si voglia favorire se possibile km 0, bio, piccoli produttori vicini e quant'altro è stato detto. Va benissimo. E' la tua idea e nessuno potrà togliertela.
Dire però che quello che fanno gli altri non serve a nulla... questo non è vero, ed è là che semplicemente si innestava il mio discorso, indipendetemente dall'olio di palma che è diventato l'esempio di partenza del discorso più ampio.
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Concordo al 100% con l'ultima frase che hai scritto,dobbiamo però anche ammettere che noi comuni mortali,non possiamo fare nulla contro le potenze industriali esistenti nel nostro pianeta. |
ionudista |
Inserito il - 15/02/2017 : 20:46:54 A RogerHawk: fila il tuo discorso, ti ho capito. E' l'abuso dell'olio di palma il problema, dal punto di vista dell'alimentazione umana e dell'ambiente, ma in sè non va demonizzato. Purtroppo l'ipersemplificazione di un discorso molto più articolato porta sempre al contrasto buoni/cattivi, nero/bianco etc... Quindi e più semplice dire l'olio di palma fa male.
Beccatevi sto Guzzanti d'annata va (parodia di Garnier): https://www.youtube.com/watch?v=LSIoFjLs21M |
ionudista |
Inserito il - 15/02/2017 : 20:37:17 Ragazzi, ragazzi...
Quel che intendevo dire, rispondendo a Siman e a tutti, è che anche se la nostra singola azione è una goccia nell'oceano, non di meno tante gocce fanno un mare, e la nostra goccia è tutto quello che abbiamo (oltre alla capacità più o meno grande di comunicare e condividere il nostro intento con gli altri).
Per cui accettabilissimo che non si voglia favorire se possibile km 0, bio, piccoli produttori vicini e quant'altro è stato detto. Va benissimo. E' la tua idea e nessuno potrà togliertela.
Dire però che quello che fanno gli altri non serve a nulla... questo non è vero, ed è là che semplicemente si innestava il mio discorso, indipendetemente dall'olio di palma che è diventato l'esempio di partenza del discorso più ampio. |
maurob |
Inserito il - 15/02/2017 : 20:28:18 Impossibile ad oggi non immagazzinare cibo spazzatura o contaminato,dobbiamo solo sperare che il nostro corpo riesca ad espellere tutto lo schifo di cibo che le industrie ci mettono nei scaffali dei supermercati,anche andassimo in cerca di cibi cosi detti a km0 o bio,siamo sicuri che l'acqua che usa il contadino non sia inquinata? oppure che usi concimi naturali? Poi come ha scritto SIMAN,se non sbaglio,impossibile sfamare tutto il MONDO con cibo del contadino(se ci trasferissimo tutti in AFRICA)forse si,qui da noi l'unico sistema sarebbe quello di trasformare il tetto delle nostre abitazioni in un orto,e diventare tutti VEGANI. |
RogerHawk |
Inserito il - 15/02/2017 : 19:50:16 No, non ci siamo proprio. Bisogna ricordare come funziona la scienza e il suo metodo. Poi si può anche ignorarla,intendiamoci, ma un singolo convegno NON emette alcun verdetto nè rappresenta l'intera comunità scientifica.Nè ha il tempo per essere 'scientifico'. Io criticavo inoltre NON solo o tanto il convegno in sè, che nella migliore delle ipotesi è un incontro potenzialmente interessante e offre spunti e un quadro sintetico sullo stato dell'arte di un certo settore, ma COME è stato presentato dall'articolo postato. Che fa appunto disinformazione: basta leggersi le ricerche da cui deriva.(alcune per giunta NON innovative, ma arcinote da tempo, come quelle relative alle sostanze tossiche generate dal riscaldamento dell'olio, non solo di palma, sopra una certa temperatura di soglia).
I convegni poi non sono automaticamente tutti validi e NON sono migliori delle fonti peer-review, al contrario.Si fondano su questi, che sono le basi. Ho linkato degli studi recenti che rimandano a tante altre ricerche, verificabili e leggibili. La scienza richiede un metodo, riscontri, verifiche e convergenze multiple e a lungo termine. La pubblicità, le promozioni atuoreferenziali, le modalità comunicative e mediatiche con cui sono riportati gli studi vengono dopo e troppo frequentemente NON hanno nulla di scientifico, anzi, sono altamente fuorvianti o mistificatorie.
Se si leggessero queste ricerche ci si renderebbe anche conto dell'adulterazione operata dalle riviste non specializzate e dalla propaganda commerciale.
Nessuno scienziato e ricercatore che conosco appoggerebbe quell'esposizione sui "verdetti" dei convegni e la "scienza riunita" in un dipartimento di farmacia. Anzi, inorridirebbero. Lo scienziato vero,finchè è tale, è un gran lavoratore, umile e non strumentalizza i risultati della sua ricerca.
Gli allarmismi alimentari o salutistici esistono purtroppo, ed è per questo che non ci si può affidare a fonti filtrate, altrimenti è il caos e trionfa la confusione e la disinformazione. Nel dubbio o non volendo leggersi fonti e ricerche qualificate l'unica è affidarsi al principio di precauzione e da ultimo:o ci si affida (soluzione ideale) alle ricerche originali, o ai siti generalisti che le riportano e consentono di informarsi compiutamente.
Le considerazioni generali sono sempre le stesse e la cronistoria è nota: l'olio di palma è mediocre, ricco di grassi saturi ma utilissimo per la lavorazione e conservazione di tantissimi alimenti industriali. Quindi è stato adoperato e sfruttato il più possibile.
Quando per una richiesta sacrosanta di trasparenza le associazioni di consumatori e gli "utenti" finali hanno tardivamente ottenuto una etichettatura esplicita sui prodotti, si sono accorti della sua quasi onnipresenza e da qui è nata una campagna di sensibilizzazione e reazione (anche degenerata).
La soluzione equilibrata e ideale è certamente ridurne il consumo NON perchè, è stato ripetuto ad nauseam, nocivo in sè, ma perchè la famiglia media sovrabbondava nel suo consumo e spesso senza saperlo. L'olio di palma era (e spesso continua ad esserci) in una pletora di alimenti comuni, dal pane ai cracker, ai grissini, alle fette biscottate, alla stragrande maggioranza di biscotti e merendine (torte, dolci confezionati, paste,creme...)
Nessun altro OLIO ha avuto questo utilizzo abnorme, spropositato e interessato pe convenienze economiche acclarate.
La contro-campagna dei grandi produttori industriali era interessata a dimostrare che come tale NON è tossico(ed è vero). E qui casca l'asino.
E' qui che è emersa la malafede, perchè ciò che era stato denunciato era l'ABUSO nel consumo derivato dalla sua diffusione incontrollata e ubiquitaria.(e i rischi ambientali interconnessi)
Ergo: giustissima la campagna informativa e di trasparenza perchè il consumatore medio ha il dirittto di conoscere gli ingredienti (la composizione e a rigore anche le percentuali) degli alimenti che compra. E' il minimo sindacale.
Giustissima anche la richiesta di moderazione nel consumo e la variazione nella dieta come ricordano molto genericamente siti quali airc e tanti altri.
Su larga scala l'industria alimentare è purtroppo necessaria come ricordava anche siman, l'importante è che sia conosciuta e normata e che il consumatore sia consapevole di cosa acquista e possa scegliere. Inoltre un alimento ben confezionato non è come tale dannoso, basta conoscerlo e saper selezionare.
Chi può evitare alcuni prodotti industriali e autoprodursi, in parte o in toto, gli alimenti personalmente e naturalmente, buon per lui, se sa come farlo.
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a_fenice |
Inserito il - 15/02/2017 : 19:09:35 premetto che quando ho nominato i salutisti, ho scritto anche certi "salutisti" aprono la bocca solo per parlare, gettano terrorismo, e non nozioni di salute pubblica.
Ho messo questa specifica precisa perchè odio i terroristi, e non solo islamici. La libera determinazione dei popoli è sacrosanta. Le informazioni devono passare, corrette, e diffuse, affinchè non ci sia chi dica: non mi avete detto nulla.
Ma tolto questo basta.
Mi rendo conto benissimo che non tutti possono vivere in paesi con tanto di contadini, ma sempre da contadini, più o meno organizzati, viene il tutto. Dove si rovina? Dopo, durante i processi di immagazzinamento, trasformazione, produzione di alimenti pronti.
Dato il fatto che queste sostanze bene o male son dannose se mangiate in quantità (significa se si vive solo di quelle), è la cultura generale che deve dire, per me, torniamo un po a spadellare, meno mode, e più salute. Un esempio semplice fatto tempo addietro. I bambini sono i più colpiti dagli accumuli di porcherie. Ma non vedo molti genitori che non danno l'euro per la merendina del distrubutore, o la brioches già confezionata. Ne li vedo esimersi dal prendere pacchetti di patatine e caramelle ogni secondo. Non negherò mai ai miei nipoti cosi come non le ho negate ai miei figli un pacchetto di patatine, ne una merendina già pronta, ma non ne farò mai l'esclusiva. Ai miei tempi la mamma usava fare due fette di pane, metterci dentro companatici diversi, dagli affettati, fettine panate, formaggi e quant'altro. Oggi portare la merenda da casa, ancor più fatta in casa, è da stronzi, è da handycappati, non è IN, non è alla moda, non fa figo. E giù a porcherie.
Non proseguo sui pasti casalinghi in genere.
Ecco il mio pensiero: per quanto viva in sovraffollamento, avrò sì meno accesso alle fonti più salutari, ma quanto arrivo a fregarmene per di fare bella figura? Pure le torte in tazza adesso, a prova di qualunque sbaglio.
Cioè, accedere al bio è impossibile, e i prezzi non sono poi cosi giustificati. e cmq riguarda pochissima roba realmente. Accedere ai km zero difficile, e sinceramente sena nessuna sicurezza che sia tutto a regola Che in qualche modo dobbiamo ricorrere all'industria è normale, pure ai precotti, ma, maremma zucchina, quanto sarà mai difficile, a tutti, di evitare l'evitabile? Diversamente ci terremo il colesterolo, le placche, gli infarti, e tutto il resto. Ma il terrorismo utilizzato per diffondere salute, con alternative zero, anzi con soluzioni anche peggio di quanto vai ad evitare, questo è per me il dramma. Ma queste nessuno le dice.
Tutto qui, punto. |
siman |
Inserito il - 15/02/2017 : 14:10:33 | ionudista ha scritto:
Perdonami Siman, ma non ho mai trovato costruttivi i discorsi fatalistici, del tipo la mia sola parte non conta nulla su miliardi di persone, quindi non lo faccio, anche se ne sono convinto.
E' da quando veniamo al mondo che abbiamo un solo corpo, una sola mente, una sola vita. Ed è sempre e solo quella che gestiamo.
Per cui il tuo fatalismo è pura tautologia.
Sii ciò che vuoi essere, e nel tuo piccolo puoi dare una grande mano. Da quando penso a quello che posso fare come singolo, vivo meglio, e ottengo migliori risultati anche con gli altri.
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Giusto e sacrosanto che ognuno abbia le proprie opinioni.
Quel che tu chiami fatalismo, io lo chiamo realismo.
Peraltro non ho mai detto che mi nutro esclusivamente di olio di palma.
Ma vedo quel che costano mediamente i prodotti bío e non mi vergogno a dire che vivere spendendo tre volte di più, personalmente non me lo posso e voglio permettere. Mi spiego meglio: se per mangiare il cosiddetto (cosiddetto perché non ne sono pienamente e personalmente convinto) cibo salutista, devo rinunciare a una giornata sulla neve o in costa azzurra o ai tre giorni di Zello...no, grazie, preferisco assumere anche i cibi per il popolino ignorante e superficiale.
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ionudista |
Inserito il - 15/02/2017 : 13:29:46 Perdonami Siman, ma non ho mai trovato costruttivi i discorsi fatalistici, del tipo la mia sola parte non conta nulla su miliardi di persone, quindi non lo faccio, anche se ne sono convinto.
E' da quando veniamo al mondo che abbiamo un solo corpo, una sola mente, una sola vita. Ed è sempre e solo quella che gestiamo.
Per cui il tuo fatalismo è pura tautologia.
Sii ciò che vuoi essere, e nel tuo piccolo puoi dare una grande mano. Da quando penso a quello che posso fare come singolo, vivo meglio, e ottengo migliori risultati anche con gli altri. |
siman |
Inserito il - 15/02/2017 : 12:10:31 | dingopino ha scritto:
Sarà che non cambio il mondo ma almeno sto bene
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è ciò che intendevo.
P.S. In ogni caso, ad oggi, abbiamo persone ottuagenarie, nonagenarie e centenarie che si alimentano presso la grande distribuzione. Aspettiamo una cinquantina d'anni per vedere quanto campano di più quelli che hanno deciso di eliminare carne e salumi e scegliere il regime vegano. D'altronde, ormai, pare si vada avanti (giustamente) solo a studi scientifici sul campo e a colpi di percentuali.
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dingopino |
Inserito il - 15/02/2017 : 12:02:22 Sarà che non cambio il mondo ma almeno sto bene |
siman |
Inserito il - 15/02/2017 : 11:33:54 Assolutamente e indiscutibilmente si, Ralf. Ma quelle che tu chiami "idee assurde per salvare il mondo" non le ho mai poste io ma eventualmente molti dei tanti link che ogni tanto ci vengono dispensati con generosità.
Un conto è ragionare sul buon (o meno buono) regime alimentare che ognuno decide di avere, ben altro poter solo lontanamente pensare che siccome tu (ti prendo solo come esempio e non per critica) hai la fortuna di possedere un orticello, oppure non acquisti prodotti a lunga conservazione (ed economici), la deforestazione e le coltivazioni intensive possano scomparire. L'olio di palma serviva a sostituire soprattutto il burro che è impossibile produrre in tali quantità e son sicuro che, eliminato tale prodotto, ne verrà usato un altro che non è certo sia meno deleterio del precedente.
L'alternativa è affamare le grandi concentrazioni abitative e non riguardo le megalopoli ma anche le normali città. Ad oggi, infatti, più della metà della popolazione mondiale vive in concentrazioni urbane. Come le sfami senza conservanti e rinunciando ad ingredienti che puoi ottenere da coltivazioni e zootecnie intensive, rubando territori selvatici?
Tu mangerai sicuramente sano e fai bene a vantartene ed esserne soddisfatto, ma non sarà certo la tua condotta esemplare a salvare l'Amazzonia.
Per questo il nocciolo del mio discorso è: -mangia pure sano per tuo piacere e salute, ma lascia perdere la speranza di invertire l'attuale sistema produttivo alimentare-
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dingopino |
Inserito il - 15/02/2017 : 11:15:52 O Siman se solo cominciamo pensare alla propria salute senza avere questa idea assurda di salvare il mondo cominciando dalle altri. Ogni uno di noi sà benissimo quello che li farebbe bene o quello che li farebbe male. Leggo volentieri i vostri commenti, tiro fori quello per me interessante e cambia se utile o possibile le mie abitudine. Non smetto di coltivare il mio orto solo perché ci sono realtà che queste possibilità non hanno. Io penso che ogni uno e maestro della propria vita, almeno qui da noi. E se ogni uno di noi ha trovato il suo modo di vivere mangiare e di socializzare in modo che e felice e sano sarebbe il miglior modo di cambiare il mondo, che tanto comincia dentro di noi. |
siman |
Inserito il - 15/02/2017 : 09:32:27 | a_fenice ha scritto:
Ma quello che mi fa davvero senso, è come certi "salutisti" aprono la bocca solo per parlare, gettano terrorismo, e non nozioni di salute pubblica.
Che in tutta questa vicenda ne avessi sentito uno che dicesse; torniamo all'alimentazione naturale, evitando quanto più possibile l'industria. Unica vera e soluzione alimentare esistente.
Questi sono dati di fatto. Altro che giuggiole.
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Se si ragiona all'interno della propria soggettiva realtà, dici senz'altro bene. Ma non si può eseguire l'equazione "io + qualche altro amico, meno la deforestazione, diviso le società alimentari multinazionali" non funziona così.
Io credo che i salutisti siano (nella stragrande maggioranza) anche dei ferventi difensori dell'ecologismo in senso stretto.
Tutto questo parlare della nocività di alcuni alimenti va di pari passo con l'allarme deforestazione.
Ragionano male? Assolutamente no ma...ragionano stando avulsi dalla realtà rinchiusi ermeticamente all'interno dei loro sogni aulici. Quando sento dire: "io vado dal contadino vicino e acquisto i suoi prodotti", mi viene in mente il ridere. (scusatemi)
Vivo in un piccolo centro costiero con meno di 11.000 anime e in pochi minuti posso trovarmi fuori dall'abitato e in vicinanza di qualche coltivazione. Come me, sono convinto, moltissimi altri, qui dentro, hanno le medesime caratteristiche logistiche/residenziali.
Quello che mi stupisce è la loro miopia ragionando sull'intero pianeta... ...facciamo i classici conti della serva:
https://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_del_mondo_per_popolazione
aprendo il link troverete l'elenco delle più grandi metropoli mondiali (New York è al 17° posto mentre Roma è al 62°)...i dati interessanti li troverete guardando verso destra alla voce densità per km quadrato.
Come è umanamente possibile ipotizzare un "usciamo tutti da casa, e andiamocene belli belli dal contadino a comprarci la carotina e il radicchietto che ci fanno tanto bene" da parte della maggior parte dei "terrestri"?
O sganciate qualche atomica (speriamo di no!!!!) o rendetevi conto che ormai i cibi devono essere prodotti con conservanti e con ingredienti il più economici possibili.
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a_fenice |
Inserito il - 15/02/2017 : 08:40:26 Strano questo modo di parlare. Un convegno scientifico, soprattutto tenuto da una università, non è fatto per distribuire barzellette. Un convegno è fatto per distribuire informazioni, comprovate e condivise, allo stesso modo di quello che fa una rivista scientifica. Solo che la rivista prende il testo è lo pubblica come Vangelo, un convegno fa di che ci sia dibattito tra scienziati paritetici, contestazioni id avalli. Ciò che viene trattato in un convegno è molto più valido di quanto emesse da una rivista, che fa solo il lavoro di pubblicazione: non ha motivo ne mezzi di verificare i dati arrivati. Cosa che invece avviene in un convegno.
Al di là di tutto mi pare che si stia litigando tra chi dice le stesse cose, tra l'altro già ben evidenziate all'inizio del Topic. Basta leggere le ultime tre fonti che hai riportato, e con termini diversi dicono tutte le stesse cose.
L'olio di palma non è ne meglio né peggio di ogni altro grasso simile, animale come il burro o vegetale come mais e girasole. Non fa bene, se abusato, ma essendo pari pari agli altri, fa parte della categoria pericolosi a prescindere, ma non per questo è più tossico degli altri.
Anche il problema deforestazione è solo un problema locale, che tra l'altro aumenterà appena si sarà trasformata la richiesta. E in modo peggiorativo. Se oggi occorre 100 per avere la quantità di olio necessario, domani occorrerà 150 o 200 per avere la stessa quantità d'olio da altre piante.
Di fatto tutti concordano che il problema vero è "come ci si alimenta oggi", che sia parla burro girasole o quant'altro.
Ma la guerra è stata fatta solo alla palma.
E vengono in mente tante strategie strane di moda oggi: gettiamo fango verso le coltivazioni estere e sosteniamo quelle che possono essere fatte in Italia, … e non proseguo, c'è abbastanza intelligenza al mondo per capire come vanno queste cose
Ma quello che mi fa davvero senso, è come certi "salutisti" aprono la bocca solo per parlare, gettano terrorismo, e non nozioni di salute pubblica.
Che in tutta questa vicenda ne avessi sentito uno che dicesse; torniamo all'alimentazione naturale, evitando quanto più possibile l'industria. Unica vera e soluzione alimentare esistente.
Questi sono dati di fatto. Altro che giuggiole.
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RogerHawk |
Inserito il - 15/02/2017 : 01:02:36 | pieros_it ha scritto:
| RogerHawk ha scritto:
Uno o due nutrizionisti e un convegno a un dipartimento di farmacia NON sono "la scienza" (che è innanzitutto metodo e ricerche multiple qualificate e convergenti) e NON emettono alcun "verdetto". Nella scienza poi i verdetti definitivi non esistono mai. Sarei curioso di conoscere la fonte dell' "articolo" postato...
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perdonami ma non mi piace quando per avvalorare la propia tesi si discredita a prescindere chiunque dica cose opposte.....prima ti schieri contro quelli che fanno disinformazione e poi proprio tu definisci "nutrizionista" un professore dell'Istituto Superiore di sanità .....ti ricordo che l' Istituto Superiore di Sanità è il principale centro di ricerca, controllo e consulenza scientifico-tecnica in materia di sanità pubblica in Italia....quindi non parliamo di "Totò e Peppino"....
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Nessun "discredito a prescindere" di qualcuno che dica "cose opposte".Ben lungi da me. Le tesi le devono "avvalorare" i dati scientifici e ulteriori studi eventualmente convergenti.
La disinformazione nell'articolo c'è e ho specificato anche dove. Quanto è riportato così com'è riportato è antiscientifico. E un singolo convegno non sancisce un bel niente.
Io mi riferivo alla presenza e intervento del docente di nutrizione (e altri nutrizionisti che intervengono sempre in questi convegni), NON ai professori dell' ISS.
Se gradisci posso lasciare link a studi qualificati peer-review con vari link e fonti anche di altre ricerche, piuttosto recenti, che contrastano la demonizzazione dell'olio di palma, pur essendo ancora limitate a campioni ristretti come specificato nei documenti. (sono in inglese). Il secondo studio,invece, è sull'impatto ambientale ed è pieno di dati.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4365303/
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0159668
Ecco invece un riepilogo molto generico, in italiano, dell'airc, che ribadisce alcune sagge ovvietà, consigliando la variazione nella dieta
http://www.airc.it/cancro/disinformazione/olio-di-palma-cancerogeno/
Il problema fondamentale,lo ripeto per l'ennesima volta, di quest'olio, NON è tanto in sè, nè per il suo sporadico uso, ma che i consumatori (anche loro malgrado, cioè a loro insaputa), ne hanno abusato per anni in quanto pressochè onnipresente in una valanga di prodotti alimentari industriali che lo contengono(e lo contenevano) in percentuali variabili ma non irrilevanti,e non indicate, fino a pochi anni fa.
E' stato il suo frequente se non sistematico abuso a renderlo problematico, oltre alla questione dell'eccessivo impatto ambientale, che almeno fino a un recente passato c'è stata certamente.Ma non è facilmente sostituibile su larga scala,anche perchè le alternative sono più care(per ora).
Ciao, 'notte
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pieros_it |
Inserito il - 14/02/2017 : 23:53:56 | RogerHawk ha scritto:
Uno o due nutrizionisti e un convegno a un dipartimento di farmacia NON sono "la scienza" (che è innanzitutto metodo e ricerche multiple qualificate e convergenti) e NON emettono alcun "verdetto". Nella scienza poi i verdetti definitivi non esistono mai. Sarei curioso di conoscere la fonte dell' "articolo" postato...
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perdonami ma non mi piace quando per avvalorare la propia tesi si discredita a prescindere chiunque dica cose opposte.....prima ti schieri contro quelli che fanno disinformazione e poi proprio tu definisci "nutrizionista" un professore dell'Istituto Superiore di sanità .....ti ricordo che l' Istituto Superiore di Sanità è il principale centro di ricerca, controllo e consulenza scientifico-tecnica in materia di sanità pubblica in Italia....quindi non parliamo di "Totò e Peppino"....
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dingopino |
Inserito il - 14/02/2017 : 20:44:17 | RogerHawk ha scritto:
| RogerHawk ha scritto:
[quote]pieros_it ha scritto:
ah proposito di studi accademici....vi riporto un articolo su un convegno che si è tenuto proprio su questo tema a napoli, presso l'università Federico II
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L'olio di palma non è colpevole: la scienza dimostra che non fa male e che le possibilità di lavorarlo senza rischi esistono e vengono utilizzate dalle migliori industrie alimentari. È il verdetto che ha concluso il convegno-processo tenuto a Napoli al Dipartimento di Farmacia dell'Università Federico II, per andare oltre gli allarmismi mediatici e fare chiarezza scientifica sull'ingrediente da anni sotto accusa. Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, i professori Marco Silano dell'Istituto Superiore di Sanità e Gabriele Riccardi della Scuola di Medicina dell'Università napoletana. L'olio di palma, secondo i relatori, solo se lavorato a temperature sopra i 200 gradi e senza adeguati controlli tecnologici potrebbe sviluppare alcune sostanze potenzialmente nocive.
E questo le industrie italiane più innovative lo sanno bene, avendo trovato il modo di eliminare il rischio di agenti cancerogeni con strutture di ricerca qualificate al loro interno. È stato poi affrontato il profilo lipidico dell'olio di palma, sottolineando però che nella dieta giornaliera di un adulto i grassi saturi assimilati da prodotti, che potenzialmente lo contengono, sono pochissimi rispetto a quelli assunti con altri cibi quali carni e formaggi. Diverso il capitolo dei bambini che necessitano di molti acidi grassi saturi nelle primissime fasi di vita, come ha ricordato Benvenuto Cestaro, docente della scuola di dottorato in Nutrizione Clinica e Sperimentale dell'Università di Milano. Il latte materno, ad esempio, contiene parecchi grassi saturi e la metà di essi è costituita proprio dall'acido palmitico di cui l'olio di palma è molto...
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La "scienza" ha poco o nulla a che fare con un "convegno".Questo è un incontro dei tantissimi in cui emergono spunti, chiarimenti o rettifiche.
I risultati scientifici derivano da studi LUNGHI, peer-review, con fonti scientifiche, dati verificabili, esperimenti ripetibili e pubblicazioni autorevoli su riviste e siti qualificati, dove si valutano gli esiti comprovati e condivisi e le eventuali divergenze.
Questo esemplifica proprio quanto scrivevo in precedenza. Un articolo sensazionalistico su un "incontro" programmato.
Da un convegno all'altro, a seconda dei relatori invitati e promotori vari, si enfatizzerà un aspetto o l'altro della questione, da una certa prospettiva rispetto a un'altra. O si offrirà una sintesi orientata.
Alcune informazioni quotate sono a dir poco fuorvianti e altre pura disinformazione.
L'olio di palma è un olio mediocre, ha troppi grassi saturi, gli alimenti industriali che lo contengono sono tantissimi (e ripeto che da qui è emersa la questione), i problemi ambientali che ha causato in passato sono pure molti e ampiamente documentati.
Non è un olio NOCIVO come tale, chi aveva fatto allarmismo(online enon) si appoggiava infatti su "convegni" e articoletti di segno opposto e pubblicazioni online depistanti e parziali.
Il problema che era stato denunciato in origine, correttamente, non era la sua tossicità tout court (che ribadisco, non esiste), ma la sua estrema diffusione, quasi onnicomprensiva nei prodotti alimentari industriali. E i problemi, anche seri, che ne potevano derivare.
Per questo una sua assunzione abbondante indiscriminata può essere molto poco salutare. Inoltre, fino a pochissimi anni fa, NON si conosceva la presenza specifica di quest'olio negli alimenti, perchè ricadeva nella dicitura generica degli "olii vegetali". Da qui era emersa una richiesta di trasparenza,sacrosanta, che ha portato a scoprirlo pressochè ovunque.
Uno o due nutrizionisti e un convegno a un dipartimento di farmacia NON sono "la scienza" (che è innanzitutto metodo e ricerche multiple qualificate e convergenti) e NON emettono alcun "verdetto". Nella scienza poi i verdetti definitivi non esistono mai. Sarei curioso di conoscere la fonte dell' "articolo" postato... 6
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Grazie molto bello leggerti |
RogerHawk |
Inserito il - 14/02/2017 : 20:27:48 | pieros_it ha scritto:
ah proposito di studi accademici....vi riporto un articolo su un convegno che si è tenuto proprio su questo tema a napoli, presso l'università Federico II
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L'olio di palma non è colpevole: la scienza dimostra che non fa male e che le possibilità di lavorarlo senza rischi esistono e vengono utilizzate dalle migliori industrie alimentari. È il verdetto che ha concluso il convegno-processo tenuto a Napoli al Dipartimento di Farmacia dell'Università Federico II, per andare oltre gli allarmismi mediatici e fare chiarezza scientifica sull'ingrediente da anni sotto accusa. Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, i professori Marco Silano dell'Istituto Superiore di Sanità e Gabriele Riccardi della Scuola di Medicina dell'Università napoletana. L'olio di palma, secondo i relatori, solo se lavorato a temperature sopra i 200 gradi e senza adeguati controlli tecnologici potrebbe sviluppare alcune sostanze potenzialmente nocive.
E questo le industrie italiane più innovative lo sanno bene, avendo trovato il modo di eliminare il rischio di agenti cancerogeni con strutture di ricerca qualificate al loro interno. È stato poi affrontato il profilo lipidico dell'olio di palma, sottolineando però che nella dieta giornaliera di un adulto i grassi saturi assimilati da prodotti, che potenzialmente lo contengono, sono pochissimi rispetto a quelli assunti con altri cibi quali carni e formaggi. Diverso il capitolo dei bambini che necessitano di molti acidi grassi saturi nelle primissime fasi di vita, come ha ricordato Benvenuto Cestaro, docente della scuola di dottorato in Nutrizione Clinica e Sperimentale dell'Università di Milano. Il latte materno, ad esempio, contiene parecchi grassi saturi e la metà di essi è costituita proprio dall'acido palmitico di cui l'olio di palma è molto...
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La "scienza" ha poco o nulla a che fare con un "convegno".Questo è un incontro dei tantissimi in cui emergono spunti, chiarimenti o rettifiche.
I risultati scientifici derivano da studi LUNGHI, peer-review, con fonti scientifiche, dati verificabili, esperimenti ripetibili e pubblicazioni autorevoli su riviste e siti qualificati, dove si valutano gli esiti comprovati e condivisi e le eventuali divergenze.
Questo esemplifica proprio quanto scrivevo in precedenza.
Da un convegno all'altro, a seconda dei relatori invitati e promotori vari, si enfatizzerà un aspetto o l'altro della questione, da una certa prospettiva rispetto a un'altra. O si offrirà una sintesi orientata.
Alcune informazioni quotate sono a dir poco fuorvianti e altre pura disinformazione.
L'olio di palma è un olio mediocre, ha troppi grassi saturi, gli alimenti industriali che lo contengono sono tantissimi (e ripeto che da qui è emerso il problema), i problemi ambientali che ha causato in passato sono pure molti e ampiamente documentati.
Non è un olio NOCIVO come tale, chi aveva fatto allarmismo(online enon) si appoggiava infatti su "convegni" e articoletti di segno opposto e pubblicazioni online depistanti e parziali.
Il problema che era stato denunciato in origine, correttamente, non era la sua tossicità tout court (che ribadisco, non esiste), ma la sua estrema diffusione, quasi onnicomprensiva nei prodotti alimentari industriali. E i problemi che ne potevano derivare.
Per questo una sua assunzione abbondante indiscriminata può essere molto poco salutare. Inoltre, fino a pochissimi anni fa, NON si conosceva la presenza specifica di quest'olio negli alimenti, perchè ricadeva nella dicitura generica degli "olii vegetali". Da qui era emersa una richiesta di trasparenza,sacrosanta, che ha portato a scoprirlo pressochè ovunque.
Uno o due nutrizionisti e un convegno a un dipartimento di farmacia NON sono "la scienza" (che è innanzitutto metodo e ricerche multiple qualificate e convergenti) e NON emettono alcun "verdetto". Nella scienza poi i verdetti definitivi non esistono mai. Sarei curioso di conoscere la fonte dell' "articolo" postato...
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siman |
Inserito il - 14/02/2017 : 09:14:36 | pieros_it ha scritto:
ah proposito di studi accademici....vi riporto un articolo su un convegno che si è tenuto proprio su questo tema a napoli, presso l'università Federico II
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L'olio di palma non è colpevole: la scienza dimostra che non fa male e che le possibilità di lavorarlo senza rischi esistono e vengono utilizzate dalle migliori industrie alimentari. È il verdetto che ha concluso il convegno-processo tenuto a Napoli al Dipartimento di Farmacia dell'Università Federico II, per andare oltre gli allarmismi mediatici e fare chiarezza scientifica sull'ingrediente da anni sotto accusa. Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, i professori Marco Silano dell'Istituto Superiore di Sanità e Gabriele Riccardi della Scuola di Medicina dell'Università napoletana. L'olio di palma, secondo i relatori, solo se lavorato a temperature sopra i 200 gradi e senza adeguati controlli tecnologici potrebbe sviluppare alcune sostanze potenzialmente nocive.
E questo le industrie italiane più innovative lo sanno bene, avendo trovato il modo di eliminare il rischio di agenti cancerogeni con strutture di ricerca qualificate al loro interno. È stato poi affrontato il profilo lipidico dell'olio di palma, sottolineando però che nella dieta giornaliera di un adulto i grassi saturi assimilati da prodotti, che potenzialmente lo contengono, sono pochissimi rispetto a quelli assunti con altri cibi quali carni e formaggi. Diverso il capitolo dei bambini che necessitano di molti acidi grassi saturi nelle primissime fasi di vita, come ha ricordato Benvenuto Cestaro, docente della scuola di dottorato in Nutrizione Clinica e Sperimentale dell'Università di Milano. Il latte materno, ad esempio, contiene parecchi grassi saturi e la metà di essi è costituita proprio dall'acido palmitico di cui l'olio di palma è molto ricc
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Il fatto è che è più facile avere un seguito dicendo "fa male" piuttosto che un misero "non è peggio di altri".
Se pensiamo che ci sono persone che vorrebbero far togliere il premio nobel e la quarantina di lauree Honoris causa a Sabin...è tutto detto.
Se affermi che la ruota e il fuoco sono state invenzioni eccezionali non ti caga nessuno, ma se sciorini i numeri delle vittime di incidenti stradali e ferroviari e di quelli negli incendi, diventi un guru di primaria importanza e i link delle tue affermazioni verranno postati in ogni dove.
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a_fenice |
Inserito il - 14/02/2017 : 00:57:45 e dopo queste asserzioni, da domani su tutto torna l'olio di palma, soprattuto sui cibi destinati ai piccoli, e si farano un vanto di dire "CON OLIO DI PALMA"
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pieros_it |
Inserito il - 13/02/2017 : 23:40:18 ah proposito di studi accademici....vi riporto un articolo su un convegno che si è tenuto proprio su questo tema a napoli, presso l'università Federico II
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L'olio di palma non è colpevole: la scienza dimostra che non fa male e che le possibilità di lavorarlo senza rischi esistono e vengono utilizzate dalle migliori industrie alimentari. È il verdetto che ha concluso il convegno-processo tenuto a Napoli al Dipartimento di Farmacia dell'Università Federico II, per andare oltre gli allarmismi mediatici e fare chiarezza scientifica sull'ingrediente da anni sotto accusa. Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, i professori Marco Silano dell'Istituto Superiore di Sanità e Gabriele Riccardi della Scuola di Medicina dell'Università napoletana. L'olio di palma, secondo i relatori, solo se lavorato a temperature sopra i 200 gradi e senza adeguati controlli tecnologici potrebbe sviluppare alcune sostanze potenzialmente nocive.
E questo le industrie italiane più innovative lo sanno bene, avendo trovato il modo di eliminare il rischio di agenti cancerogeni con strutture di ricerca qualificate al loro interno. È stato poi affrontato il profilo lipidico dell'olio di palma, sottolineando però che nella dieta giornaliera di un adulto i grassi saturi assimilati da prodotti, che potenzialmente lo contengono, sono pochissimi rispetto a quelli assunti con altri cibi quali carni e formaggi. Diverso il capitolo dei bambini che necessitano di molti acidi grassi saturi nelle primissime fasi di vita, come ha ricordato Benvenuto Cestaro, docente della scuola di dottorato in Nutrizione Clinica e Sperimentale dell'Università di Milano. Il latte materno, ad esempio, contiene parecchi grassi saturi e la metà di essi è costituita proprio dall'acido palmitico di cui l'olio di palma è molto ricc |
maurob |
Inserito il - 12/02/2017 : 13:22:31 ahahahah...... OK. |
a_fenice |
Inserito il - 12/02/2017 : 11:12:14 | maurobuio ha scritto:
Se l'unico modo per stare alla lontana da cibi spazzatura,(leggere ultima frase scritta da FENICE)di cui condivido,come mai stiamo ancora qui a parlare di ARTICOLI VARI? Maaaaaaaaa..........
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perchè non abbiamo di meglio da fare e ci passiamo il tempo
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maurob |
Inserito il - 12/02/2017 : 07:49:28 Se l'unico modo per stare alla lontana da cibi spazzatura,(leggere ultima frase scritta da FENICE)di cui condivido,come mai stiamo ancora qui a parlare di ARTICOLI VARI? Maaaaaaaaa.......... |
a_fenice |
Inserito il - 11/02/2017 : 23:28:38 | Zeno ha scritto:
D'accordissimo con RogerHawk, gli articoli seri sono quelli di stampo accademico dove vengono evidenziati i metodi di studio, i campioni presi in esame e il perché essi siano rappresentativi per i problemi studiati. Stiamo parlando di scienze empiriche, pertanto queste informazioni non sono secondarie ai risultati ottenuti. Ovviamente il becero giornalismo (di cui sopra...) parte con la classica frase "Secondo uno studio dell'università dei bruscolini ..." e nulla sulla metodologia.
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già, studi accademici...peccato che quelli più "scandalistici" arrivano dalle università di vattelapesca, con target estero, non rintracciabile, per non dire della sequela dei nomi altisonanti .... perfettamente sconosciuti. Sembrano come quegli spot ameticani in cui appaiono decine di dottoroni che ti ammaliano con mille sproloqui di varia natura. Tutto questo ovviamente pone ancora più sfiducia su tutto il sistema.
Come quando leggevo le ricerche di greenpeace sulle trivelle. Erano i primi a dire che trovavano qualcosa solo sui pali delle trivelle, sui mitili spazzini come le cozze, cioè accumuli di mesi se non anni si filtraggio delle acque. Quando poi si allontanavano un metro, non torvavano più nulla.
Altra cosa: come facciamo a sapere, a vagliare, a credere, se i metodi utilizzati sono validi, affidabili, se non poteva essere fatto di meglio, si più, di diverso, con risultati magari diametralmente opposti? Certo di qualcuno tocca fidarsi. Già, e di chi? Di sicuro c'è del vero e più del vero, su tanti fattori: fumo, grassi trans, etc etc, ma vale davvero la pena di ammazzarsi nello stare bene basandosi su cose di cui nessuno ha certezze serie? Perchè non ho certezze serie? Perchè mi domando in primis: se una cosa fa male, perchè non viene vietata? E' tutto commercio e politica come per il fumo, per cui le sigarette rimangono perchè poi c'è troppa gente, monopolio in primis, che ci rimette? Come per i giochi di soldi, che prolificano nonostante la gente comincia ad ammazzarcisi per i debiti? Forse. Di secondo mi domando: ma l'industria di solito, quando sente soffiare un vento malevolo, cerca di porre rimedio da sola, prima di essere trascinata dentro. Vedi l'olio di palma. Perchè invece quasta insistenza feroce su cose ormai già conosciute?
Sere fa ero ad una cena. Portano una bottiglia di sorbetto confezionato. Cavolo, avranno fatto una crema? Assaggio, buono ma strano, sembrava si una crema, ma di quelle da spalmarsi addosso. Curioso, trascinato da questi discorsi, son andato a leggere gli ingredienti. L'unico elemento naturale era il 7% di succo di limone. Mi aspettavo qualche conservante, ovviamente, ma invece ho trovato un concentrato di chimica. Nemmeno il latte per la crema. IN più l'avvertenza ormai comune: potrebbero esserci tracce si pinco, pallo, pesce, etc etc
ok, morale: tra diffidenza dei predicatori, dei guaritori, dei propinatori di maialate, da chi dovrebbe proteggerti per mandato istituzionale, di chi fidarsi ancora? Di quasi nessuno direi. Difendersi del tutto è impossibile. Applicare le protezioni normali ancor di più: non sai cosa effettivamente fa male, cosa uccide, cosa ammala.
E ti domandi: ma 100 anni fa che succedeva? Come vivevano fino ad un secolo fa, quando l'industrializzazione era sconosciuta, quando la chimica si occupava di varichina e bombe? Vivevano senza industria, mangiando le cose più varie e miscelate, e il più possibile autoprodotte. Applicabile in tutto? No di sicuro, soprattutto per chi sta in città. Ma rinunciare a ciò che è chimico, preconfezionato, non è difficile. Senza rivolgersi a quello che credo sia un falso BIO, stracaro, e cercare di stare il più possibile in linea con la tradizione sia il sistema più salutare in assoluto. Poca carne in genere, molta verdura, ben lavata come minimo, mangiare poco, variato, senza tante menate e senza ammalarsi di autoprotezionismo, credo sia la tecnica il più possibile vicino ad un'idea di salute.
Poi.... speriamo che me la cavo.....
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