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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
quagliozzi Inserito il - 29/07/2021 : 11:57:55
Ho rilevato che, nel mondo immobiliare, la presenza di stranieri in un quartiere e/o in un condominio crea ripercussioni di non poco conto nelle compravendite.

Chi deve comprare un appartamento, tra le prime verifiche che effettua, c'è quella di controllare i campanelli, per verificare l'eventuale presenza di stranieri.

Ci sono quartieri cittadini nei quali i proprietari si sono accordati per non vendere o affittare appartamenti a stranieri.

Ci sono state mancate vendite di appartamenti a stranieri perché altri inquilini hanno dato false informazioni al potenziale acquirente straniero su problemi dell'immobile, in modo da scoraggiarlo ad acquistare. In altri casi la vendita non è andata a buon fine perché il fratello del venditore, che abitava nello stesso condominio, non voleva cinesi sopra di lui.

Molti stranieri hanno abitudini diverse dalle nostre: chi comprerebbe un appartamento dovendo abitare a fianco a un altro nel quale c'è un andirivieni continuo di persone di giorno e di notte, ci sono panni stesi a tutte le ore anche nelle aree condominiali, padelloni attaccati alle ringhiere, auto che occupano disordinatamente gli spazi comuni, odore di cibi speziati 24 ore su 24? In queste condizioni il valore immobiliare degli altri appartamenti della stessa palazzina scende, inevitabilmente, perché nessuno vuole comprare un appartamento in quei contesti. Sono le leggi del mercato.

Non credo che - in questo caso - l'accettazione o meno degli stranieri riguardi il colore della pelle. Riguarda la non accettazione di abitudini diverse dalle nostre.
7   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
a_fenice Inserito il - 29/07/2021 : 19:39:21
Lascia da parte il razzismo. Vero che ogni cultura ha dei “sistemi” che a noi non son graditi, ma c’è cosa negativa e cosa negativa.
Un indiano che usa spezie può essere fastidioso, ma ci si parla
Il pakistano che uccide la figlia o il kossovaro che mena alla moglie: tutti così o casi isolati?
I casi isolati si denunciano, perché son delinquenti a prescindere da credi religiosi o culture comportamentali.
Spingo al limite il ragionamento: campani, calabresi, siciliani; sappiamo che hanno seri problemi di mafia, che molti hanno l’arte dell’arrangiarsi che sfocia nella delinquenza, vogliamo forse dire che son tutti così, o piccole minoranze? Affitteresti ad un sudista?
Se si, vuol dire che guardi alla persona, poi per carità, può sempre succedere di sbagliarsi, ma succede anche con un nordista. (Non esiste forse anche al nord la mafia? Avrà un altro nome, ma di sicuro non è prerogativa del sud. Quante volte abbiamo letto quotidiani inglesi, mi pare, che sconsigliavano vacanze in Italia perché siamo tutti delinquenti?
Se no, razzista no, ma con pregiudizi direi proprio di sì. Se poi il rifiuto ha anche altri appigli, beh allora una domandina me la farei proprio. Il Pregiudizio si può superare ragionandoci e vedendo anche dati di fatto, il razzismo è un odio viscerale che ha modalità ben più pesanti

quagliozzi Inserito il - 29/07/2021 : 18:48:39
Ciò che volevo evidenziare è che atteggiamenti che, spesso, vengono definiti razzisti, molte volte sono dettati da altre cause.

Altro esempio: appartamento affittato a un kossovaro che si presentava bene, parlava bene in italiano, gran lavoratore, con ottima busta paga e regolarità nel pagamento dell'affitto. L'unico problema era che tutte le sere menava la fidanzata (sembra che faccia parte della loro cultura), con gli altri condomini terrorizzati e timorosi di rivolgersi ai Carabinieri per paura di ritorsioni. Se i proprietari dell'appartamento decidono di non affittare più a stranieri, sono razzisti?
Marcolino Inserito il - 29/07/2021 : 17:21:21
Personalmente se devo affittare l'appartamento guardo solo se chi ho di fronte sembra una persona per bene, mediamente educata e con sufficienti garanzie economiche per sostenere il canone di locazione. Se stranieri, come altro requisito gradisco che parlino italiano in modo sufficientemente comprensibile.

Per il resto se son gialli, bianchi o neri poco mi importa, ma mi devono piacere "a pelle" a prescindere dal colore della pelle .

Marcolino
a_fenice Inserito il - 29/07/2021 : 15:07:02
Ciò che dicevo. Il problema vale un po’ per diverse tipologie di persone, con gli stranieri che più facilmente rimangono aggrappati alla loro storia, il contrasto diventa più evidente e pesante. E non c’entra con delinquenza o altro, che è un problema a parte. Se chi viene e chi è già lì non si allineano avremo sempre tante little italy, così come tante soho, e tante “non so come si chiamano” ma non è determinate, di fatto ciò porta conseguenze nefaste per entrambi, per mille e mille problemi di convivenza. Le nazioni che prima di noi han avuto a che fare con l’integrazione, che deve diventare un’interazione, altrimenti rimane una chiusura, e le porte chiuse non son utili a nessuno, han già vissuto sulla loro pelle certe difficoltà. Però chi ha avuto voglia le ha superate, e le ha fatte fruttare. Con difficoltà, con diffidenza, ma chi ha voluto c’è riuscito.
Credo comunque che molto dipenda dalle condizioni culturali delle due parti, che se sono di quelle che “non se ne discute”, sono e rimangono a punti morti.
Dalle mie parti arrivano soprattutto dal sud Italia e dell’area nord Africa (Marocco, Tunisia, Algeria). Chi è rigido nelle sue posizioni tribola un bordello, difficilmente trova spazi e gente affabile che li sostiene, gli altri, più morbidi, senza nulla togliere alle loro cose intime (religione usi e costumi), si son integrati molto bene, c’è convivenza pacifica, collaborazione, difficilissimo vedere uno screzio qualsiasi. Succede più facilmente di vederlo tra gente del luogo, che non con extraterritoriali in genere. Conducono le loro case con diligenza, si rapportano con i vicini con amicizia reciproca, figli che vanno a scuola e si integrano senza problemi; decisamente mancano da noi, per fortuna, molte forme di “bullismo” di classe, e le cose procedono con sufficiente parità.
Quel che si vede nelle grosse città insomma, tranne rari elementi, non si percepisce più di tanto




Eroe Inserito il - 29/07/2021 : 14:36:01
Situazione simile a quella nei confronti degli italiani che si trasferivano negli USA per cercare lavoro.
Il problema principale sta nel fatto che coloro che si trasferiscono in un'altra nazione con pochi soldi o senza quando arrivano li hanno bisogno di una casa dove vivere e non potendosela permettere finiscono con l'ammucchiarsi negli appartamenti dei connazionali che sono riusciti a prenderne una e che gli subaffittano un letto per la notte.
Questo provoca un via vai soprattutto nelle ore serali e mattutine ed un consumo maggiore di energia elettrica per l'ascensore e l'autoclave. In un condominio, a seguito dell'affitto di un appartamento, al 4° piano più piano superiore mansardato, la bolletta elettrica aumentò di circa il 50% gravando su tutti anche se questo è un problema secondario.
Impossibile pensare che ci si possa integrare istantaneamente e poi ci sono anche famiglie italiane discendenti da famiglie italiane che fanno quel che caxxo gli pare rompendo le balle ai vicini con estremo menefreghismo.
siman Inserito il - 29/07/2021 : 13:35:55
Anch'io penso che più che razzismo sia la non integrazione di molti stranieri a impaurire o infastidire.
I cinesi (molti non tutti) non vogliono che i figli si sposino con "stranieri" ma solo con altri cinesi. Dove vivo io c'è una famiglia che ha un'attività commerciale. Hanno un maschio e due femmine. Una di loro ha iniziato a uscire con un ragazzo italiano e il padre, appena scoperto, l'ha rimandata in Cina e non si è più vista.
Personalmente ho due immobili commerciali affittati. Uno è pizzeria e ristorante e ha il conduttore egiziano...a parte la pessima qualità della cucina, è una persona per bene. L'altro un negozio di abbigliamento ha conduttori italiani. Certo che se questo cedesse la licenza ai tanti indiani che assieme a ciabattine e altre cianfrusaglie vendono birra, vino e liquori rimanendo aperti fino a mezzanotte per vendere liquori ai ragazzi che si abbruttiscono di sbronze, non accetterei il cambio di locatore.
Sono razzista per questo? Non me ne frega un ciuffolo.

a_fenice Inserito il - 29/07/2021 : 13:23:45
Beh qui direi che giocano diverse cose, tipo educazione del consesso civile, integrazione, rispetto degli altri, ovviamente a doppio senso. Stesso problema di palazzine vendute alla popolazione meno istruita è molto più popolare, che non comprende che la convivenza condominiale non può essere paragonata al vivere da soli in casa indipendente. E vale anche per chi tiene animali in condizioni inidonee, soprattutto gatti (ahimè) lasciato scorrazzare ovunque fuori casa, che poi scagazzano ovunque. E vale per chi non capisce che in case fatte di carta velina, mettere in funzione elettrodomestici di notte, o tenere musica ad alto volume, e tante altre forme di “me ne frego”, non sono ammissibili.
Da una parte la colpa è di chi costruisce, che non crea spazi appositi ad esempio per stendere i panni, visto che non tutti possono permettersi delle asciugatrici, o che non inseriscono isolamento termico e acustici nelle mura, nonostante sia obbligo di legge. O del mercato dell’energia elettrica, che per fortuna sta scomparendo, che agevolava tariffe notturne migliori a scapito del riposo comune.
Purtroppo il diffondersi di maleducazione generale, del suddetto me e frego globale, porta poi a prendere certi atteggiamenti, che vedo più come conseguenziali che non di vero razzismo. I cinesi che poi soggiornano in 50 nello spazio di 4, gli indiani che usano curcuma e cherry anche nel bidet, ma come detto chi ha gatti che non tengono in casa, o chi cucina a porte aperte, o chi urla dalle finestre come un pecoraio per richiamare le pecore, o chi fa grigliate di pesce sui balconi, c’è ne da elencare, ne ho viste e sentite di ogni tipo. Non credo, io, si tratti di razzismo, ne di non sopportazione, ma di evidenze di fatti, che poi ovviamente vengono generalizzato come tutti, della serie potrebbero esseee anche una famiglia corretta, ma lo stereotipo permane, e diventa marchio di fabbrica.
Brutto l’un motivo come l’altro.
Più civiltà del convivere comune risolverebbe tutto in un attimo, senza perdite di valore, senza liti condominiali, senza nulla, solo pace. Ci arriveremo mai?
Chissà.


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