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a_fenice
iNudisti Staff - S.Admin a_fenice@inudisti.it
    

Regione: Umbria
Prov.: Perugia
Città: città di castello
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Inserito il - 15/09/2016 : 21:41:21
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Il titolo dovrebbe essere lapalissiano di suo. Cerchiamo di essere onesti e di vedere anche le vie di mezzo, o le opposte verità che diventano congruenti e non forzatamente oppositive.
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 Max Pg- http://www.inudisti.it/it/amici/amico.aspx?id2=990
Libero Pensatore - Ciò che non farei non dovrà mai diventare ciò che non devono fare gli altri. - Stay hungry, stay foolish - Per aspera ad astra -
Gli schemi sono solo nelle menti di chi se li prefissa. Siate sinceri con voi stessi e ascoltate la vostra natura. Chi sono gli altri per definire che cos’è normale e cosa diverso
Casa mia e cosa ci puoi trovare http://villafenice.blogspot.com
 
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nick54
iNudistaffezionato
  
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525 Messaggi |
Inserito il - 15/09/2016 : 21:52:45
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| Messaggio di a_fenice
Il titolo dovrebbe essere lapalissiano di suo. Cerchiamo di essere onesti e di vedere anche le vie di mezzo, o le opposte verità che diventano congruenti e non forzatamente oppositive.
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Nel senso che dobbiamo essere per forza di parte....
Ovvero, dobbiamo solo scegliere di stare solo da una parte...
Ecco perché ....non ci sono più le mezze stagioni....  |
Io sono quello che sono, non quello che la gente vuole che io sia. (Bob Marley) |
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a_fenice
iNudisti Staff - S.Admin a_fenice@inudisti.it
    

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24251 Messaggi |
Inserito il - 15/09/2016 : 21:53:12
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Ho letto un articolo di diverso argomento, ma che calza perfettamente anche per noi. Copio, aggiustandola, una riflessione li esposta.
- Vogliamo essere normali? Ok, è giusto. Ma abbiamo una vaga idea di quanto sia drammatico essere normali? Drammatico e bellissimo eh. Ma accettare di essere normali vuol dire non poter più considerarsi speciali solo perché siamo Nudisti.
Quante volte abbiamo gridato alla normalità? Quante volte abbiamo scritto quanto sia bello, sociale, normale essere nudi? Quanto abbiamo sofferto negli anni per raggiungere i pochi obiettivi raggiunti?
Ma quando abbiamo poi raggiunto un riconoscimento, un diritto, cosa ci è cambiato? Siamo uguali agli altri anche in questo? Ancora no? Ma non "sudare" ancora le sette camicie, lo rende altrettanto interessante, particolare? E come si sente chi non ha mai avuto questi problemi?
(Buon divertimento)
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 Max Pg- http://www.inudisti.it/it/amici/amico.aspx?id2=990
Libero Pensatore - Ciò che non farei non dovrà mai diventare ciò che non devono fare gli altri. - Stay hungry, stay foolish - Per aspera ad astra -
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ionudista
iNudistaffezionato
  
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Inserito il - 16/09/2016 : 00:10:32
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Nudomark
iNudistfedelissimo
    
Regione: Lombardia
Prov.: Como
Città: Como
2782 Messaggi |
Inserito il - 16/09/2016 : 02:02:39
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Sai che leggendo qui mi sono messo a pensare un attimo...beh ho scoperto di non essermi mai chiesto nella vita se una cosa che faccio è normale o no! Così come non ho mai pensato di essere o fare cose speciali. Ho sempre fatto quello che mi andava di fare: in amore, nel lavoro, in politica, nel sesso... e ne ho anche pagate le conseguenze a volte. Ora continuo a comportarmi così anche se gli anni passano. Non penso troppo, faccio quello che mi sento e che il cuore mi dice di fare. Se si tratta di cose normali o speciali non me ne curo. |
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a_fenice
iNudisti Staff - S.Admin a_fenice@inudisti.it
    

Regione: Umbria
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24251 Messaggi |
Inserito il - 16/09/2016 : 06:20:45
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Il che infatti è la condizione migliore: fa ciò che credi, sii ciò che sei.
Ho letto tante volte un certo Siman, che vive sta cosa del nudismo in modo particolare, diverso dal mio modo, ad esempio, non essendo ne meglio né peggio di me (ovviamente).
Poi ho letto questo articolo, dove forzatamente ho dovuto prenderne solo la "morale", in un quanto esplicitava e parlava di altro.
Un altro per cui, dovendo soffrire per avere rispetto, libertà di essere e agire, alla fine ti rendeva "orgoglioso" di essere qualcosa, proprio perché osteggiato, menato, deriso, rifiutato.
Nel momento che questa cosa diventa normale, hai conquistato una vetta, o sei semplicemente e finalmente libero di far essere e agire, la cosa più bella n cui credi ha lo stesso "sapore", o ti senti meno "orgoglioso" di essere o credere in qualcosa non comune rispetto alla massa?
E ho pensato che in effetti in passato posso essere stato anche orgoglioso, oggi mi sento semplicemente realizzato, ma non per questo questo questa cosa è finita ad essere meno interessante o coinvolgente, né mi fa credere di essere meglio o peggio degli altri. Semplicemente diverso in qualcosa. E mi piace.
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 Max Pg- http://www.inudisti.it/it/amici/amico.aspx?id2=990
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siman
iNudistfedelissimo
    

Regione: Liguria
Prov.: Savona
Città: Marchesato Del Carretto
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Inserito il - 16/09/2016 : 09:35:48
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| ionudista ha scritto:
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Se fossi più giovane (sigh), io direi SI ad una botta...
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UN FORUM E' COME UN'ORCHESTRA. MA FAR PARTE DI UN'ORCHESTRA NON SIGNIFICA SAPER COMPORRE UNA SINFONIA.
SII FELICE DA VIVO PERCHE' RIMARRAI MORTO PER UN BEL PEZZO
Semel in anno licet insanire
 
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Modificato da - siman in data 16/09/2016 09:36:29 |
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siman
iNudistfedelissimo
    

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12875 Messaggi |
Inserito il - 16/09/2016 : 09:38:25
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| a_fenice ha scritto:
Ho letto tante volte un certo Siman, che vive sta cosa del nudismo in modo particolare, diverso dal mio modo, ad esempio, non essendo ne meglio né peggio di me (ovviamente).
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Il fatto contingente è che "un certo siman", non ci aveva capito molto sul senso e fine di questo tuo tread...
Ma (forse) dopo il tuo ultimo post...mi si son schiariti i dubbi. Eh si, a siman piace il nudismo ma non vive per il nudismo: che ci posso fare?
Di conseguenza, non credo di scoprire l'America se affermo che ci sono nudisti e nudisti o forse è meglio dire che c'è nudismo e nudismo.
Personalmente non condivido alcuni tipi di nudismo di miei amici ma con questo (e come hai testé testé confermato e sicuramente anche da parte di molti altri) non viene meno l'amicizia e l'affetto alla persona.
Forse, forse l'unica cosa che mi lascia allibito è quando leggo esternazioni (giuste per la carità) sul fatto che non si faccia abbastanza per la causa ma subito dopo non si legge ciò che il...."brontolante" ha fatto da parte sua.
Insomma, quel che non sopporto è l' "armiamoci e partite".
Quanto al nudismo urbis et orbis, (l'ho già detto fino alla nausea) non lo approvo.
Quanto al nudismo liberalizzato (anche stavolta stra ripetuto) son del parere che verrà concesso quando e se il nudismo stesso diventerà (diventerebbe forse è più appropriato) una leva e fonte di reddito.
Quanto alla speranze che grandi masse si avvicinino al nudismo, penso che se, e quando, succederà sarà solo conseguenza di una moda del momento e perciò, conseguentemente, destinata a finire nel breve/medio tempo. Vi ricordate le querelles sul monokini degli anni '80? Servizi televisivi a gogò, articoli sulle testate giornalistiche maggiori e addirittura un sindaco sicuramente esperto di marketing pubblicitario che fece scalpore con una ordinanza che (più o meno) recitava: "Si al monokini sulle spiagge del mio comune, purché il seno sia bello e la polizia comunale controllerà obbligando le portatrici di "decadenze" a coprirsi e/o pagare una multa". (di fatto, per me, un grande e arguto pubblicitario, perché il nome di quel comune diventò famosissimo) Tornando al monokini....vi sarete resi tutti conto che si passò da un'altissima percentuale di donne a seno scoperto anche negli stabilimenti balneari e spiagge libere centralissimi e frequentati, per poi arrivare, invece, ai giorni nostri dove, nelle medesime spiagge, è ormai pressoché assente.
E per finire, quanto a quelli che perorano un nudismo concesso in quanto diritto personale (a gratis)...beh, facendogli di cuore tutti gli auguri possibili e sperando di sbagliarmi...mi sa che rimarrà un'utopia. Una gran bella utopia ma nulla di più.
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Modificato da - siman in data 16/09/2016 10:23:02 |
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PaoloBolsena
iNudistaffezionato
  

Regione: Lazio
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288 Messaggi |
Inserito il - 16/09/2016 : 10:40:20
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Ci ho messo un po' anche io a capire dove andava il thread e non so mica se ho capito, quindi scusate i deliri che seguono, è che mi fa bene dialogare con altri nudisti e da queste parti non succede spesso.
Ecco quando si parla di normalità è fin troppo facile che ci si confonda con un altro termine, il conformismo. Perché è il conformismo che spinge qualcuno a giudicare qualcun altro dal proprio aspetto (per dirne una), non la normalità. Molte cose possono essere la norma per tanti, ma è il conformismo che rende questa "norma" attuativa di comportamenti.
Potremmo dire che la normalità in sé è un'aberrazione? Esiste la normalità tra/in/da le persone? I nudisti sono davvero a-normali? O esiste una normalità nudista? O non esiste invece una forte spinta al conformismo nudista per l'esigenza che ha il nostro ego di essere parte di un branco?
Anche tra i nudisti, persino tra i più avveduti, anche su questo forum, c'è chi ha la necessità di giudicare e perimetrare quanto viene detto da altri (che magari non conosce affatto e di cui non sa nulla): non è forse questo espressione di un conformismo che nasce dalla supposizione che esista un solo modo (la "norma") di essere nudisti o di agire da nudisti? Non è un modo per disconoscere le differenze?
A pelle (nuda naturalmente ) direi che la normalità ci mette fuori strada quasi sempre. Sentirsi diversi significa probabilmente percepire la propria unicità, il che è sempre utilissimo nella mia esperienza. Ma siamo tutti unici anche se a volte ci comportiamo in modi che ci aiutano a rappresentarci come uguali ad altri, ma in realtà non lo siamo affatto e questa dicotomia tra ciò che siamo e ciò che invece rappresentiamo di noi stessi la percepisco come la fonte del conformismo e di una buona fetta della depressione dilagante. E forse anche dell'esigenza di adottare la "normalità" come criterio di riferimento.
Scusate la lunghezza e i paroloni che so essere poco apprezzati 
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siman
iNudistfedelissimo
    

Regione: Liguria
Prov.: Savona
Città: Marchesato Del Carretto
12875 Messaggi |
Inserito il - 16/09/2016 : 11:17:55
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Per quel che vale, a me il tuo post è piaciuto, lunghezza e paroloni compresi. 
Su una cosa però discordo (ma non polemizzo):
| PaoloBolsena ha scritto:
Anche tra i nudisti, persino tra i più avveduti, anche su questo forum, c'è chi ha la necessità di giudicare e perimetrare quanto viene detto da altri (che magari non conosce affatto e di cui non sa nulla): non è forse questo espressione di un conformismo che nasce dalla supposizione che esista un solo modo (la "norma") di essere nudisti o di agire da nudisti? Non è un modo per disconoscere le differenze?
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Ritengo un forum una specie di bar o ritrovo dove si chiacchiera e si espongono i propri punti di vista. Perché mai, quando e se qualcuno dice cose che non si condividono, bisogna rimanere in silenzio senza un contradditorio?
A volte capita anche che due persone dicano (più o meno) la stessa cosa ma con parole e espressioni diverse e chiarendosi si arriva ad un totale recepimento di entrambi.
E se, invece, due persone hanno idee differenti....beh, è pur sempre un modo di conoscere idee, punti di vista e soprattutto ragionamenti altrui.
Certo, alla fin fine e come ovvio, qualcuno ti risulterà più simpatico mentre altri, ti staranno sugli zebedei ma...che ci vuoi fare? Questo fa parte della pluralità.
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a_fenice
iNudisti Staff - S.Admin a_fenice@inudisti.it
    

Regione: Umbria
Prov.: Perugia
Città: città di castello
24251 Messaggi |
Inserito il - 16/09/2016 : 19:25:09
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credo paolo si riferisca non a quando vengono espresse idee diverse, ma quando la contestazione assume la lettura: "io ho ragione, te dici cazzate". E succedeva molto spesso fino a poco tempo fa. Ora succede un po meno, anzi, molto meno.
@Paolo. Prima di tutto venissero spesso post lunghi e anche con paroloni, se necessario, invece dei mutismi, dei soli (hai messo anche te il dito) "ho ragione solo io", etc etc
Un forum, come ha detto anche il buon Siman (non sarà che a forza di dirgi che è "buono" negli ultimi giorni, poi ci crede davvero, nè? )è un luogo di incontro per coloro che vogliono discutere di argomenti in tema, correlati in diverse misure, nella vita di ogni giorno. Van bene i luoghi, i peli, le mutande si mutande no, ma il livello di discussione ai alza tanto quanto si elevano i tipi di confronto. Confronti su cui magari tutti abbiamo già una nostra idea, e forse rimarrà anche immodificata, ma non vorremo parlare sempre e solo di quanti peli facciamo fuori e in che modo no? Per cui benvengano i commenti, servono per crescere.
Si, hai cominciato a centrare la domanda, volutamente vaga, che ho posto, proprio per stimolare riflessioni. Non voglio ovviamente discutere su quanto il nudismo sia "normale", nel senso di comunemente fatto, o anormale, nel senso di fatto da pochi (il concetto di normalità che hai espresso è vero...un astronauta è il tipo più "anormale" che possa esistere, se la vediamo sotto certe ottiche). io leggeno quella frase, mi sono semplicemente domandato: ma il giorno in cui il nudismo sarà veramente diffuso e pubblico, il giorno che mi ritrovo es a Zello e ho attorno tanti amici nudisti, mi sento/sentirò più normale, o come adesso ancora un "diverso", uno dei pochi che amano questa pratica. Il fatto che adesso siamo pochi (visibili), il fatto che dobbiamo conquistarci posti e libertà, ci sentiamo in qualche modo orgogliosi di essere nudisti, di essere piacevolmente diversi? In un improbabile futuro, avremo forse meno stimoli per "combattere" ancora per poter esprimere questa libertà?
Provo a lanciare un sasso, forse con un esempio diverso si capisce meglio.
Un ragazzo gay. Di norma vive la sua cognizione di essere tale in modo nascosto, ha paura di dirlo agli amici, ai genitori. Attorno ha persone che beffeggiano nella norma i gay, che li osteggiano, finanche a menare le mani. Un giorno si decide, comincia a dirlo, viene magari abbandonato dai vecchi amici, osteggiato dalla famiglia, e cose simili, e trova il suo angolino di forza, va ai Gay Pride (Pride= orgoglio= non ho paura di essere tale), comincia a forza a uscire dal guscio e a vivere la sua vita. ps: non sempre è cosi facile.
in un tragitto tipo come questo, ogni sua "affermazione" diventa una conquista, un modo di far valere anche la sua persona sulle idee diverse degli altri. Cessa la vergogna, cessa il nascondersi, va a testa alta e vive la sua realtà.
(questo è più o meno quanto succede ed è successo finora anche ai nudisti)
Mettiamo il caso di un gay che si trova oggi con le unioni civili approvate, con un riconoscimento giuridico del suo essere, dei Diritti Umani che dicono che non è diverso da altri. Invece di essere scartato alla visita di leva, di trovarsi senza patente perchè in quanto gay non dovrebbe aver saputo giudare, di essere un reietto e un abietto, oggi in qualche modo può far valere i suoi diritti (più facile a dirsi che a farsi, ma questo è). Oppure di un gay che si accetta si da subito, che trova la famiglia favorevole, che ha gli amici di mentalità aperta per cui non lo condannano, ma lo sostengono, e ritengono il suo essere gay pari all'essere etero, grasso, magro, bello, brutto.... una caratteristica in quanto tale e stop. (nudisti che possono vivere in tranquillità senza paura di reprimende, che non hanno paura di spogliarsi, di manifestarsi, di dirlo e di farlo)
Il fatto di poter essere, di poter fare, di poter praticare, POTREBBE mettere meno sale al tutto? Se oggi si viene spinti al nudismo da piacere, curiosità, e altro, fino a capirne il senso e il valore, un domani o in condizini diverse, il fatto che sia diventato una normalità, ..... che potrebbe succedere?
I carbonari han fatto l'Italia, poi l'hanno difesa i partigiani...oggi che l'Italia è unita, che voglia di distruggerla di nuovo....
Riflessioni da ubriaco senza aver bevuto
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 Max Pg- http://www.inudisti.it/it/amici/amico.aspx?id2=990
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maurob
iNudistfedelissimo
    
1914 Messaggi |
Inserito il - 16/09/2016 : 20:14:47
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| Nudomark ha scritto:
Sai che leggendo qui mi sono messo a pensare un attimo...beh ho scoperto di non essermi mai chiesto nella vita se una cosa che faccio è normale o no! Così come non ho mai pensato di essere o fare cose speciali. Ho sempre fatto quello che mi andava di fare: in amore, nel lavoro, in politica, nel sesso... e ne ho anche pagate le conseguenze a volte. Ora continuo a comportarmi così anche se gli anni passano. Non penso troppo, faccio quello che mi sento e che il cuore mi dice di fare. Se si tratta di cose normali o speciali non me ne curo.
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esattamente la penso come te,anzi io delle volte sogno di abitare in un villaggio ovviamente nudista,dove potrei vivere il mio essere nudista 24 ore su 24,non essere obbligato ad assomigliare alle cosi dette persone normali,compreso quello di non perdere al mattino 15 minuti per non avere un ciuffo fuori posto per assomigliare agli altri,,però è cosi. |
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Fede
iNudistfedelissimo
    

Regione: Veneto
Prov.: Treviso
3176 Messaggi |
Inserito il - 16/09/2016 : 20:33:47
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La società non ci accetta per quello che siamo. Le convenzioni sociali formano la morale che non è prodotta da un singolo individuo, ma da una moltitudine. Possiamo scegliere se aderire ai comportamenti e ai pensieri della massa, ma inevitabilmente rinunceremo alla nostra autenticità. E' una scelta. Non c'è un giusto o uno sbagliato. Esiste solo l'accettare sé stessi, oppure accettare la proposta della collettività. In tutt'e due i casi se ne dovranno pagare le conseguenze. |
nosci te ipsum |
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siman
iNudistfedelissimo
    

Regione: Liguria
Prov.: Savona
Città: Marchesato Del Carretto
12875 Messaggi |
Inserito il - 16/09/2016 : 21:45:01
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| a_fenice ha scritto:
Un forum, come ha detto anche il buon Siman (non sarà che a forza di dirgi che è "buono" negli ultimi giorni, poi ci crede davvero, nè? )
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Se vuoi ti tolgo i dubbi e posto di nuovo il "cantico del forum" 
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PaoloBolsena
iNudistaffezionato
  

Regione: Lazio
Prov.: Viterbo
Città: viterbo
288 Messaggi |
Inserito il - 17/09/2016 : 12:28:23
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Mi ritrovo in tante delle cose che scrivete, penso come Fede che ci sia una morale pubblica di qualche genere, non sono però sicuro che sia generata dalla massa, perché viene tirata per la giacchetta di quà e di là spesso per come gira il vento. Se pensiamo a come in otto anni di Obama sia cambiata negli USA la percezione del matrimonio gay forse mi spiego meglio: è passata dal sostegno del 18-20 per cento al 70 e rotti. Ed è accaduto non perché la massa si sia svegliata all'improvviso, ma perché i suoi leader hanno deciso di essere tali e di indicare la strada. Un diritto anomalo e inedito, come il matrimonio gay, nel giro di pochi anni è diventato un fatto acquisito per la grande maggioranza della popolazione e ha rapidamente contagiato tutto il mondo ricco.
Un dato interessante è che l'affermazione del nuovo diritto non è un vantaggio per i soli diretti interessati ma per l'intera società, perché produce un aumento della felicità e una riduzione delle diseguaglianze, ha quindi effetti a cascata su ogni ambito della vita sociale.
Anche per questo il diritto alla nudità, o forse meglio alla disponibilità del proprio corpo, non dovrebbe riguardare solo i nudisti.
Mi rendo anche conto quando scrivo queste cose che ho sempre - e me ne scuso soprattutto con Fede e Siman che mi sembrano più bravi di me nell'arte del distacco - un approccio di tipo "politico" alla questione nudista, mi è più difficile interessarmi alla pratica in quanto tale. Anch'io mi rilasso al sole e mi faccio (anzi facevo) belle passeggiate nudiste e sto nudo il più possibile, addirittura ho acquisito due ettari di terra per poter vivere in mezzo agli olivi tutto nudo senza allontanarmi troppo dalla famiglia. Epperò non conoscendovi di persona, penso sia per quello, mi è difficile condividere queste esperienze sul forum e mi è più facile spingermi sul terreno della cultura, della politica, perché così tanto della nostra quotidianità nudista è condizionata dall'una e dall'altra.
Max (che ringrazio anche per la tirata d'orecchie ) ha sollevato secondo me una questione decisiva di "consapevolezza nudista", che è poi l'unica arma culturale che abbiamo.
La mia esperienza personale mi dice che sentirsi diversi non sia mai positivo ed è anzi molto faticoso.
Mentre è una grande scoperta personale scoprirsi unici, capirsi come tali e quindi dare il giusto valore alla propria esistenza (anche perché questo ci consente di dare valore anche a quella degli altri), la diversità intesa come percepire una natura diversa dagli altri e che gli altri non comprendono crea di per sé un conflitto interiore. Quando invece questa diversità diventa normalità perché viene compresa o persino adottata dalla maggioranza o quantomeno dal proprio mondo di riferimento, quello che accade nella mia esperienza è che sempliceente si sta bene, si sta meglio e si hanno più energie da indirizzare alla creatività potendone togliere da un fronte di battaglia quotidiano che incide direttamente sulla formazione dell'identità.
Per rispondere a Max, quindi, non credo che il "sale" sia dato dal senso di "proibito" o di "eccezionale", o forse in parte è così perché l'oppressione esiste, ma in un mondo diverso avremmo altro sale molto più interessante: credo che se un domani la nudità venisse derubricata da "scandalo" a "fatto normale" - appunto - ne godremmo tutti per quel che è, sia da nudi che non. Anche perché - in questo quadro - vivremmo in una organizzazione sociale capace di evolversi.
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Fede
iNudistfedelissimo
    

Regione: Veneto
Prov.: Treviso
3176 Messaggi |
Inserito il - 17/09/2016 : 15:07:48
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"Un dato interessante è che l'affermazione del nuovo diritto non è un vantaggio per i soli diretti interessati ma per l'intera società, perché produce un aumento della felicità e una riduzione delle diseguaglianze, ha quindi effetti a cascata su ogni ambito della vita sociale."@ @Paolo: Con questa frase potremmo farci una pubblicità progresso!!! Mi piace! E' vero che il consenso delle masse è trainato daile fucine del pensiero più o meno occulte e dalla politica. Sono convinto che anche le nostre attese, che oggi ci sembrano lontane, un giorno saranno accettate da sempre più persone. Sarà per merito nostro? Per merito della politica? Non lo so, ma la conquista di diritti di base a gruppi sociali relativamente deboli e contrastati, sta avvenendo. Il mondo sta cambiando, e forse cambia grazie al contributo di pensiero e di azione di ognuno di noi.
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nosci te ipsum |
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a_fenice
iNudisti Staff - S.Admin a_fenice@inudisti.it
    

Regione: Umbria
Prov.: Perugia
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24251 Messaggi |
Inserito il - 17/09/2016 : 19:23:24
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Per rispondere a Max, quindi, non credo che il "sale" sia dato dal senso di "proibito" o di "eccezionale", o forse in parte è così perché l'oppressione esiste, ma in un mondo diverso avremmo altro sale molto più interessante: credo che se un domani la nudità venisse derubricata da "scandalo" a "fatto normale" - appunto - ne godremmo tutti per quel che è, sia da nudi che non. Anche perché - in questo quadro - vivremmo in una organizzazione sociale capace di evolversi.
Bello!!!Il sale di un fatto inizia con il farsi sentire quando questo è in qualche modo proibito o limitato.
Il "non rubare la marmellata" la fa essere profondamente più buona. Quando poi sei grande, e di marmellata puoi comprarne a camionate, magari la schifi pure...
Quindi quando la marmellata diventa "normale", vengono normalmente acquisiti tutti i parametri positivi della medesima. Dove devia il gusto? Se devia? Magari sul come la mangi, se usi pane o fette biscottate, con o senza burro, magari te la fai in casa, più naturale e variegata possibile.
Nudismo.
Finchè lo rubi è eccezionale. Quando puoi farlo, schifi la spiaggetta (e prima ti accontentavi di un angolino nascosto dietro una pianta), schifi il campeggio (e prima magari stendevi un telo tra due pali pur di vivere la stessa sensazione), schifi la passeggiata montana (e prima scalavi i 3000 metri pur di essere nudo nel vento e sotto il sole cocente della montagna)
le motivazioni per stare nudi. Ho passato anch'io il periodo in cui mi scervellavo a trovare tutto il positivo sullo stare nudi, le solite cose che tutti conosciamo: metabolismo, libertà, uguaglianza sociale, benessere, resistenza al freddo, ricerca del naturale e mille e mille altri particolari.
Ora è normale, forse certe cose le ho cosi acquisite che vengono naturali farle, ma non ho più la ricerca spasmodica di "trovare un motivo": sto nudo e basta. Discuto col vicino per mettere dei pannelli a recizione, perchè cosi quando venderà casa, non dovrò scontrarmi coi nuovi proprietari e potrò continuare a stare nudo. Non altro. Per il resto sto nudo dove e quasi come voglio.
Un utopico domani, in cui ciò sarà cosi normale che chi vorrà farà senza porsi domande e problemi, si perderà il "sale" del proibito, il gusto della natura, il.......
anni 60, finalmente le donne libere di mettesi in topless.... è diventato normale, non ci stà più nessuna, anzi cominciano a girare costumi che sembrano scafandri.
I maschi erano obbligati a canotta e mutandoni, l'avvento dello slip fu osannato ovunque.... oggi son tornati i bermudoni da bagno, con doppio costume o addirittura le normali mutande sotto. A quando la canotta?
Fino a tempo addietro trovavi la donna che aveva voglia e che riuscivi a conquistare, e rubavi tanti piccoli bacetti da piccolo, cose più consistenti da grande. Oggi devi trovarla su internet, senza passione, senza spirto di conquista, senza corteggiamento. Vai sui siti di incontri, vai in discoteca, al pub, gli dici che hai tot centimetri, ti fai vedere iperpalestrato e sei a posto.
I gay. Una volta nessuno parlava, nessuno si palesava, nessuno si sposava (univa). Però ne trovavi e ne vedevi ovunque, qualche "una botta e via" c'era, ma come trovavi, era più normale rimanere attaccati, in coppia, vivere una vita, seppur non manifesta. Oggi son stati riconosciuti, cominciano ad essere rispettati, i giovani non hanno apura a dire chi sono, ma ne trovi solo nei siti di incontri finalizzati a sesso. Creare una storia è praticamente impossibile, e se ci riesci, tieniti pronto alla coppia aperta, perchè se no son corna e rotture. Oggi son diventati gay anche gli etero, si fanno chiamare bsx, ma di fatto di amore si sogna, e di sesso si pratica (poco. Un amico mi diceva: pratico molto sesso orale...nel senso che ne parlo...e basta)
Corsi e ricorsi storici, libertà mai sofferte quindi non apprezzate, o...?
(Piccola riflessione introflessione: quasi quasi si stava meglio quando si stava peggio, quindi smetto di chiedere spazi dedicati e libertà di essere?)
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 Max Pg- http://www.inudisti.it/it/amici/amico.aspx?id2=990
Libero Pensatore - Ciò che non farei non dovrà mai diventare ciò che non devono fare gli altri. - Stay hungry, stay foolish - Per aspera ad astra -
Gli schemi sono solo nelle menti di chi se li prefissa. Siate sinceri con voi stessi e ascoltate la vostra natura. Chi sono gli altri per definire che cos’è normale e cosa diverso
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a_fenice
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24251 Messaggi |
Inserito il - 17/09/2016 : 19:39:22
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ne godremmo tutti per quel che è, sia da nudi che non. Anche perché - in questo quadro - vivremmo in una organizzazione sociale capace di evolversi.
seconda parte della tua riflessione....
capacità di evolversi. Vero in mille aspetti della vita, ma sul lato umano, perchè di umano e non di tecnologia stiamo parlando, penso, forse sbaglio, ma ci rifletto, ... ma sarà proprio vero che una volta ottenuta ogni forma di libertà, seremo finalmente evoluti? Si forse!
Ma anche soddisfatti? L'esercitare tranquillamente le propie libertà, non più sofferte, ci farà veramente star bene?
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Non credo nessun osi, ma metto le mani avanti: non sto parlando di regressione forzata, ne di plaudire alle mille forme di ritorsione che la società ha sempre usato verso ogni libertà (lapidazioni, roghi, isolamento, omofobie, messa alla berlina per impudicizie e quant'altro). Ben venga ogni forma di libertà possibile, ma rifletto solo di un ipotetico futuro, vedendo come sono andate a finire altre libertà gia conquistate nel tempo. Nulla di più.
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PaoloBolsena
iNudistaffezionato
  

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288 Messaggi |
Inserito il - 26/09/2016 : 13:55:23
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@Max Ummhh io però non credo che i comportamenti leggeri che in vari momenti della vita più o meno tutti credo facciamo nostri siano da prendere a metro e misura di intere generazioni.
E' vero che le città non sono fatte per incontrarsi, le piazze quando va bene sono trafficate rotonde piene di auto, e al massimo può capitare di incrociare uno sguardo in qualche locale sempre che sfugga agli onnipresenti display, ma non credo che la disponibilità di tecnologie di "socializzazione" fagociti ogni altra cosa.
Non solo nella mia esperienza, ci sono strumenti di questo tipo che permettono e hanno permesso a tanti di conoscersi, come poi si declini questa conoscenza mi sembra che vada ben al di là del mezzo con cui inizia. Forse cambiano le età in cui certe cose accadono, o in cui si sente l'esigenza di una relazione stabile (se anche), ma è anche comprensibile vista l'estensione delle "nuove opportunità" che si palesano. Oggi si è in continuo contatto con un numero di persone molto elevato, ci vogliono anni in più, probabilmente, per capire che le buone relazioni (amicizie o altro) non possono che essere pochissime e che tutto il resto è un accessorio identitario. Non è cambiata peraltro la frequentazione per interesse professionale, che costituisce l'infrastruttura della vita sociale di tantissimi.
Ma che in quest'epoca non si sviluppino rapporti importanti questo è contrario alle esperienze mie e di chi conosco, bisognerebbe studiarsi delle statistiche (se esistono). Per quanto riguarda i gay il discorso è vastissimo, comprende tutto quello che va dai diritti un tempo negati e oggi parzialmente riconosciuti al peso sociale per una coppia del mancato riconoscimento sociale, cosa che sfugge alle norme e rientra nel costume pubblico, ma è un discorso veramente amplissimo e complicato che forse ci porterebbe fuori strada.
Io però, passando all'ultima cosa che dicevamo, non volevo dire che una società che accetti il nudo come fatto della vita e non condizione metafisica dello scandalo sia una società evoluta in sé. Volevo solo dire che se mai accadesse qualcosa del genere vorrebbe dire che si sarebbe in quel caso cittadini di un paese in grado di evolvere. E lo dico perché tutto - dalla cultura alla politica alla rappresentazione di sé attraverso i social - tutto fa pensare che se ci stiamo muovendo in qualche direzione questa non è quella della consapevolezza di sé.
Detto questo, come forse intendevi tu parlando dei corsi e ricorsi, sono convinto che ad uno squilibrio così imponente come quello contemporaneo, dove le identità sono tritate dalla rappresentazione, non possa che contrapporsi in un tempo e in un modo oggi indefinibili una forza riequilibrante. La speranza è che non sia foriera di ulteriore sofferenza.
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Fede
iNudistfedelissimo
    

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3176 Messaggi |
Inserito il - 26/09/2016 : 16:52:35
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Secondo voi chi è il responsabile dello sviluppo di coscienza sociale: il singolo cittadino; Il gruppo sociale; la politica; le lobbies; la massoneria; i think tank; i media (cinema, arte, editoria); o avete della tre idee? |
nosci te ipsum |
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PaoloBolsena
iNudistaffezionato
  

Regione: Lazio
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288 Messaggi |
Inserito il - 26/09/2016 : 19:22:35
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Umm un insieme di tutte queste cose ma forse più di tutto la famiglia e la scuola? Però bisognerebbe mettersi d'accordo su cosa sia la coscienza sociale. Io per esempio la vedrei come quella cosa che uno sviluppa come parte di un organizzazione sociale. |
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a_fenice
iNudisti Staff - S.Admin a_fenice@inudisti.it
    

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24251 Messaggi |
Inserito il - 26/09/2016 : 21:35:26
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Coscienza sociale. Cosa è in primo luogo? Cosa intendiamo quando identifichiamo qualcosa con questi termini? Esempi?
Prima direi che ci vuole chiarezza su questi termini, poi si può analizzare chi ne causa, in bene o in male.
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 Max Pg- http://www.inudisti.it/it/amici/amico.aspx?id2=990
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