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marte_venere
iNudistamico
 
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Inserito il - 21/04/2009 : 22:15:34
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Ho letto con attenzione tutto il lungo post che riguarda la chiusura di Lido dante. A un certo punto la discussione è cambiata, rispetto al titolo del post, virando su quali comportamenti possano essere considerati aderenti ad una presunta "filosofia naturista". La cosa, a parte alcuni toni magari un po' alti, è in realtà un bello spunto, che a me piacerebbe approfondire. Anche perchè è un argomento che sento citare spesso nelle discussioni che ci sono sia qui che altrove e sul quale ogni volta si apre una sorta di catarrata. Forse anche perchè è un argomento sentito.
La domanda è:
Esiste una filosofia naturista? Come la si identifica? C'è una sorta di "movimento" che in qualche modo ne esprime le eventuali teorie? Oppure, è la somma semplicemente di un sentito dire, un calderone nel quale ognuno poi ci infila gli ingredienti che vuole? E' per questo che esistono tutte queste micro associazioni? Esprimono sensibilità diverse e interpretano la questione in modi contrapposti?
Non è una proposta di discussione se è nato prima l'uovo o la gallina, ma è la base, se esiste, con la quale poi ci si confronta tutti. Mi piacerebbe sapere che ne pensate, perchè personalmente ho 1000 dubbi e nessuna certezza. So che è un argomento delicato nel quale magari si mettono in gioco propri modi di essere, ma sarebbe bello provare ad ascoltarsi, anche se, facilmente, ci potranno essere pareri radicalmente in contrapposizione ai nostri modi di intenderla. Non c è bisogno di convincere nessuno alla giustezza granitica delle proprie idee, è solo un modo di confrontarsi.
Proviamo?
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cpnewesperience
iNudistamico
 
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Inserito il - 21/04/2009 : 23:10:21
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Ok proviamo e vediamo cosa ne esce. Secondo me non si può parlare di una vera e propria "filosofia naturista" o meglio questa definizione viene usata da chi vuole raforzare la sua opinione. Un po' come quando si afferma "tutti dicono... tutti fanno", tirando la giacchetta della ragione dalla propria parte. Come ho già scritto, nonm credo si possa parlare di filosofia naturista ma di condivisione di una visione del naturismo, ovvero un certo numero di persone la penmsano più o meno allo stesso modo su un argomento (in questo caso il naturismo). Io penso sia assurdo imbrigliare il naturismo in un preciso codice: secondo me il naturismo viene vissuto come la religione, per cui alcuni si fidano e affidano ai precetti della Chiesa, precetti che qualcuno ha deciso e codificato e che un certo numero di persone condivide. Ma non possiamo dimenticare che un numero enorme di persone credono in qualcosa di superiore all'umano senza tuttavia voler far mediare il loro Credo da altri uomini (vedi la gerarchia ecclesiastica). Lo stesso dicasi per il naturismo o nudismo: in tanti anni di frequentazioni ho conosciuto pochissime persone tesserate ad associazioni, la maggior parte dei miei conoscenti occasionali sono frequentatori di luoghi ove si può bagnarsi o prendere il sole senza vestiti ma non sentono né la necessità di iscriversi ad associazioni, né hanno alcuna intenzione di farsi dettare le regole da altri. Arrivano, stendono il loro asciugamano e stanno lì; se qualcuno pretende di dire loro CHI o COSA sia natruista se ne vanno o al più intavolano discussioni chiedendo per essi il medesimo rispetto che domandano altri. Nonostante l ediscussioni scatenatesi qui dentro, proprio perchè ben pochi sono disposti a farsi dettare delle regole capita non di rado che tutto attorno al naturismo e fisicamente ai siti naturisti prosperi una zona di ambiguo confine con persone che partono dal nudismo per piacere voyeristrico o esibizionista (sia single che coppie o gruppi) ch eviene condannato perchè non in linea con la "filosofia naturista". Ma la sessualità e l'aspetto voyeristico ed esibizionista senza degenerazioni, checchè se ne dica, è insita nella pratica del nudismo: si ha piacere nello stare nudi in mezzo agli altri, guardando gli altri e nel farsi guardare dagli altri. Altrimenti ognuno starebbe per conto proprio e non cercherebbe il gruppo. alcuni lo ammettono, molti lo negano. Spesso si leggono riferimenti al naturismo di altri Paesi spacciati per più civili: ma qui siamo in Italia e ogni aspetto della vita, compreso il naturismo, è mediato come è logico che sia dalla cultura, dall'educazione, dalle tradizioni in cui è cresciuto o che ha liberamente abbracciato. Chiedi perchè ci sono tante associazioni anzichè una sola e potente? la risposta può essere una frase di Lucio Magri di molti anni fa quando gli chiesero perchè si candidava in una piccola città anzichè alle elezioni nazionali:" Meglio essere il primo in provincia che non il secondo in città". Siamo il Paese dove ognuno vuole essere leader, quindi cosa c'è di meglio che inventarsi una associazione tutta propria dove emergere dalla massa? anche questa è una forma di esibizionismo. Abbiamo impiegato 60 anni per dissipare la miriade di partitini che paralizavano il Parlamenmto con veti incrociati e ricatti di voto, arrivando ai due scieramenti di governo e opposizione: ne occorreranno altri 60 prima che le associazioni naturiste si coalizzino proponendo e realizzando qualcosa di serio, veramente utile e intelligente che non i soliti inconcludenti congressi, dove partecipano le solite facce ma di cui la massa di chi pratica naturismo senza patente se ne frega allegramente.
saluti
A. & R. |
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a_fenice
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Inserito il - 22/04/2009 : 01:25:59
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Chi fondò il Naturismo in Europa scrisse queste cose a cui tutti si rifanno, con le varie chiose nazionali:
" Il naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente. " XIV Congresso FNI, Agde, 1974
Tutto il resto son dissertazioni, modi di vedere le cose, regoline locali, decaloghi vari, a cui uno si può attenere o meno. come in tutte le cose.
Non mi pare che almeno su questo ci sia da discutere.
Su tutto il resto son convinto, come dico sempre, che se ci sono 1.000.000 di nudonaturisti, ci sono anche 1.000.000 di modi di vedere le cose. |
 Max Pg- http://www.inudisti.it/it/amici/amico.aspx?id2=990
Libero Pensatore - Ciò che non farei non dovrà mai diventare ciò che non devono fare gli altri. - Stay hungry, stay foolish - Per aspera ad astra -
Gli schemi sono solo nelle menti di chi se li prefissa. Siate sinceri con voi stessi e ascoltate la vostra natura. Chi sono gli altri per definire che cos’è normale e cosa diverso
Casa mia e cosa ci puoi trovare http://villafenice.blogspot.com
 
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massal
iNudistfedele
   
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Inserito il - 22/04/2009 : 07:23:07
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| a_fenice ha scritto:
Chi fondò il Naturismo in Europa scrisse queste cose a cui tutti si rifanno, con le varie chiose nazionali:
" Il naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente. " XIV Congresso FNI, Agde, 1974
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Mi sembra un'eccellente definizione, se così si può dire, tanto è vero che è un bel pezzo che l'ho messa in firma. Per il resto, mi ritrovo abbastanza in questo decalogo "naturista" che potete trovare su http://www.villaggiodelsole.org/Homepage.htm . Voglio dire, se proprio dovesse esistere una "magna carta" naturista, ecco: questa qui mi sembra un'ottima filosofia di vita :-) se fosse possibile naturalmente, un tale salto di qualità. Ciao. |
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cpnewesperience
iNudistamico
 
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Inserito il - 22/04/2009 : 07:46:47
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| a_fenice ha scritto:
Chi fondò il Naturismo in Europa scrisse queste cose a cui tutti si rifanno, con le varie chiose nazionali:
Su tutto il resto son convinto, come dico sempre, che se ci sono 1.000.000 di nudonaturisti, ci sono anche 1.000.000 di modi di vedere le cose.
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"Tuttti" chi, scusa? "tutti" coloro che condividono quella definizione di naturismo, non tutti coloro che si spogliano su una spiaggia, sul greto di un torrente o in una struttura privata. Questi sono decisamente di più di coloro che si sono letti statuti, proclami e comizi. Semplicemente, i più, un giorno hanno deciso di levarsi il costumino senza fasrsi troppe domande né porsi troppi problemi. Riprendendo l'esempio della religione mi vien da dier che ci sono molte persone che pur essendo atei o di altrwe religioni si comportano secondo i dettami del buon cristiano mentre tutti conosciamo persone che fanno ostentazione del loro Credo ma nella vita si comportano da fetenti. Lo stesso dicasi per il nudismo: si può essere persone corrette verso gli altri e la natura anche senza riconoscersi in alcune regola. Concordo con te, quindi, dove scrivi che ogni testa è un piccolo mondo.
saluti
A. |
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ArturoBandini
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Inserito il - 22/04/2009 : 09:21:45
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marte e venere si e' fatto/a una domanda, forse per approfondire.. come tutti coloro che cercano di scoprire il perche' delle cose. che tu, cpnewesperience non condivida questa curiosita' condendo le tue agomentazioni con individuali modi di pensare, credo che poco importi a chiunque altro che, diversamente da te, si chieda, appunto, il perche' delle cose. cpnewesperience, hai il tuo punto di vista sull'argomento, questo ormai e' noto a tutti. se altri vogliono approfondire, forse, e' il caso di andare a vedere cosa ha scritto/pensato chi ha dato vita a questa filosofia.
ah, tanto per dare il giusto nome alle cose :
| fi|lo|so|fì|a -cut- 2 l’insieme teorico dei principi essenziali e delle metodologie di una data disciplina: f. della religione, f. della matematica 3 estens., concezione della vita, visione del mondo di un singolo o di un gruppo di persone: la f. di Pirandello, la f. dei giovani, questa è la sua f. di vita | l’insieme dei principi, delle linee direttive cui si ispira un’impresa, un’organizzazione, un’attività e sim.: questa è la f. dell’azienda -cut- |
tornando a bomba, ci sono moltissimi scritti sull'argomento, tanto per infarinatura (per approfondire ci sono altre fonti) basta cercare "naturismo" su wikipedia |
THERE ARE ONLY TWO KINDS OF MUSIC.. Rock and Roll Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore... [Friedrich Nietzsche]
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robi nood
Istrione
    

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Inserito il - 22/04/2009 : 09:59:46
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| Messaggio di marte_venere
... ogni volta si apre una sorta di catarrata...
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Forse è solo un refuso, ma Freud ne trarrebbe delle significative indicazioni sui risultati prodotti da tali discussioni.
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cpnewesperience
iNudistamico
 
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Inserito il - 22/04/2009 : 10:33:59
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Caro Arturo, mi pare che in regime di democrazia e pluralismo ognuno abbia il diritto di esprimere la sua opinione. Tu la tua e io la mia. Ad onor del vero non è noto solo il mio puntio di vista ma pure il tuo e non vedo perchè debba prevalere su quello degli altri. marte-venere ha posto una domanda (generale, a tutti quindi) sensata e intelligente: esiste una filosofia naturista o è solo un calderone dove ognuno infila e ne toglie ciò che vuole? A questa domanda ognuno risponde secondo la propria concezione dell'argomento. Semplice, no? Alcuni, come te, si riconoscono in una sedicente "filosofia naturista" mentre altri, come me, ritengono che non si possa fare riferimento ad una "filosofia" e ne ho spiegato i motivi. In merito al copia e incolla sulla definizione di "filosofia" ti ringrazio per il contributo, ma non era questo l'argomento della discussione e comunque si potrebbe dissertare per anni sulle contraddizioni di chi dice di abbracciare la "filosofia naturista" ma in realtà ne applica solo alcuni aspetti. La "filosofia di vita" di chi fa una scelta monastica è rigorosa: fa voti di castità, povertà e ubbidienza; non può scegliere la vita religiosa e poi andaer a trombare come più gli piace! in quel caso avrà abbracciato una "filosofia di vita" ma solo esteriormente. Cghi ha tracciato le linee guida della "filosofia naturista" lo ha fatto in base a considerazioni del tutto personali, ma non è detto che siano l'unico ed esclusivo modo di concepire il naturismo. Conosci la Storia della Filosofia? bene, saprai allora che su ogni singolo argomento (la vita, la morte, la sessualità, ecc.) si sono versati fiumi di inchiostro e eminenti filosofi e sociologi hanno avuto ed hanno posizioni anche molto distanti fra loro. Perchè quindi per il naturismo ci dovrebbe essere UNA filosofia naturista? Ecco quindi che sarebbe più appropriatro dire (come giustamente scrive Fenice) che esistono modi individuali di concepire sia la nudità, ovvero il rapporto con il proprio e altrui corpo, sia il rapporto con gli altri esseri umani e con l'ambiente che ci circonda. Non "filosofia naturista" ma filosofia di vita. Non è necessario essere naturisti per rispettare la natura; non si deve essere per forza animalisti per avere un rapporto corretto con gli animali, no? Non si deve per forza prendere i voti per essere credenti. Si tratta sempre di scelte individuali, ancorchè condivise da più persone ma sempre come singoli individui.
saluti
A. & R. |
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ArturoBandini
iNudistaffezionato
  

Città: Padova
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Inserito il - 22/04/2009 : 11:10:10
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| La domanda è:
Esiste una filosofia naturista? Come la si identifica? C'è una sorta di "movimento" che in qualche modo ne esprime le eventuali teorie? Oppure, è la somma semplicemente di un sentito dire, un calderone nel quale ognuno poi ci infila gli ingredienti che vuole? E' per questo che esistono tutte queste micro associazioni? Esprimono sensibilità diverse e interpretano la questione in modi contrapposti? |
la risposta a questa domanda non puo' essere un parere.. si esiste (punto). poi che tu non la segua non e' argomento di discussione
| Secondo me non si può parlare di una vera e propria "filosofia naturista" o meglio questa definizione viene usata da chi vuole raforzare la sua opinione. Un po' come quando si afferma "tutti dicono... tutti fanno", tirando la giacchetta della ragione dalla propria parte. Come ho già scritto, nonm credo si possa parlare di filosofia naturista ma di condivisione di una visione del naturismo, ovvero un certo numero di persone la penmsano più o meno allo stesso modo su un argomento (in questo caso il naturismo). |
ti ho riportato la definizione proprio per risponderti che e' appropriato parlare di "filosofia naturista" come filosofia di vita..
qui pero' mi fermo perche', come in altre discussioni, la tua propensione al caos porta a fare disinformazione sugli argomenti. tanto per chiarezza, tu sei liberissimo di fare e dire cio' che vuoi (proprio come lo sono io di criticare le tue idee), ma se uno chiede chiarimenti su un argomento, forse ci si dovrebbe riferire a fonti, non a stravaganti pareri personali di un nick.
ripeto io mi fermo qui, non trovo costruttivo discurete con te.
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a_fenice
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Inserito il - 22/04/2009 : 11:11:45
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| cpnewesperience ha scritto:
| a_fenice ha scritto:
Chi fondò il Naturismo in Europa scrisse queste cose a cui tutti si rifanno, con le varie chiose nazionali:
Su tutto il resto son convinto, come dico sempre, che se ci sono 1.000.000 di nudonaturisti, ci sono anche 1.000.000 di modi di vedere le cose.
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"Tuttti" chi, scusa? "tutti" coloro che condividono quella definizione di naturismo, non tutti coloro che si spogliano su una spiaggia, sul greto di un torrente o in una struttura privata. Questi sono decisamente di più di coloro che si sono letti statuti, proclami e comizi. Semplicemente, i più, un giorno hanno deciso di levarsi il costumino senza fasrsi troppe domande né porsi troppi problemi. Riprendendo l'esempio della religione mi vien da dier che ci sono molte persone che pur essendo atei o di altrwe religioni si comportano secondo i dettami del buon cristiano mentre tutti conosciamo persone che fanno ostentazione del loro Credo ma nella vita si comportano da fetenti. Lo stesso dicasi per il nudismo: si può essere persone corrette verso gli altri e la natura anche senza riconoscersi in alcune regola. Concordo con te, quindi, dove scrivi che ogni testa è un piccolo mondo.
saluti
A.
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certamente tutti quelli che si definiscono naturisti, che si sono aggregati ad un gruppo di persone che praticano, vivono uno stile di vita che si chiama NATURISMO. Gli altri, forse me compreso, sono NUDISTI. Questo è lapalissiano. E intendiamoci che l'uno non vale meno dell'altro. Chi si unisce per perseguire una filosofia comune di vita (che sia politica, sociale, sessuale o quant'altro) si dà una definizione, che al di là ovviamente della messa in pratica del singolo (che ci si aspetterebbe sia conforme a quanto dice di essere), quella è. Tutti gli altri praticano aspetti magari congruenti, ma non appartengono allo stesso gruppo.
Mi sembra alquanto ovvio che chi ama andare sulle spiaggie nudiste e spogliarsi sia di base nudista. Poi magari è nudista vegetariano, o nudista ecologista, o nudita vegetariano, o nudista sessuale, o..... Se a questo ci aggiunge il rispetto per la natura e gli altri, a prescindere da sesso, religione, razza, orientamento sessuale, aspetto o condizione fisica, allora può, se vuole appartenere al gruppo naturista. Ciò ovviamente non lo obbliga ad associarsi al resto dei naturisti, può vivere la sua vita per i cavolini suoi, ma ha anche la possibilità di associarsi agli altri (organizzativamente parlando), cosi come fanno tutti quelli che formano un gruppo, perseguono una filosofia di vita. Abbiamo ben capito che te non ami etichette di nessun tipo, inutile che lo ripeti a sfinimento, è chiaro. E sinceramente non ce ne può fregare di meno, ognuno è libero di appiccicarsi un'etichetta o rimanerne fuori, fa parte delle libertà individuali. Sei liberissimo di vivere il tuo nudo con la forma in cui più credi. E infatti il sito non è riservato ai NATURISTI, ma ai NUDISTI in toto. Poi spero permetterai che se parliamo di nudismo tutto ciò che dici è al 99% valido (permettimi che nessuno di noi abbia la palma della verità assoluta), se parliamo di naturismo lascerei a chi appartiene a questo gruppo di sviscerare i propri sentimenti e modus vivendi. Io per esempio, che pur avendo sentimenti naturisti, so che vado controccorrente in molti particolari che il gruppo si è dato, mi definisco più nudista, e non disquisisco sulle scelte del gruppo, ma semmai sull'opportunità o meno di esternare in certi modi, di qualunque cosa si parli, ma non vado a predicare nei siti naturisti il mio modo di vedere le cose, sarei controccorrente e sensa senso. O seguo le stesse regole di tutti in toto, o non ne faccio parte. Son io che accedo o frequento il gruppo semmai, che devo adeguarmi se voglio per me quella definizione e non obbligare gli altri a pensarla diversamente.
Per fare degli esempi piccoli piccoli.......
Loro non fumano, o perlomeno non dovrebbero, rispettando soprattutto il proprio corpo e gli altri. Tanto di cappello, vorrei anch'io smettere di fumare, ma non riuscendoci, mi limito a evitare di fumagli addosso quando son con loro.
Loro in teoria dovrebbero perseguire il vegetarianesimo. io solo di verdure e di ortofrutta non ce la faccio a vivere, cerco di evitare gli eccessi, ma di carne ne mangio e ciò non mi disturba la coscienza, visto che il Padreeterno mi ha fatto onnivoro.
E cosi via.
Per cui secondo me i discorsi dovrebbero essere ben divisi fra filosofia naturista e filosofia nudista, congruenti nello stare nudi, ma con aspetti totalmente diversi. |
 Max Pg- http://www.inudisti.it/it/amici/amico.aspx?id2=990
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massal
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Inserito il - 22/04/2009 : 14:24:51
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| robi nood ha scritto:
Forse è solo un refuso, ma Freud ne trarrebbe delle significative indicazioni sui risultati prodotti da tali discussioni.
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AHAHAHAH Robinud, sei impagabile, ti devo assolutamente conoscere. Il lato cabarettistico del naturismo . |
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marte_venere
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Inserito il - 22/04/2009 : 20:35:42
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Sapete qual'è la cosa che mi ha colpito di più in questi primi interventi e che non conoscevo? La citazione di Fenice di una frase estrapolata, penso, da un documento della Federazione Naturista Internazionale. E non tanto per la frase in se, ma è il luogo in cui si sono trovati i naturisti di tutto il mondo che mi stupisce: Cap D'Agde. Secondo me questo la dice già piuttosto lunga riguardo al modo di vivere il naturismo all'estero rispetto alla realtà italiana. Una domanda mi è sorta spontanea: ma se le numerose associazioni italiane organizzassero un meeting a Cap, è pensabile che nessun associato avrebbe da dire qualcosa in contrario?
Come consigliato da Arturo sono andato a vedermi Wilkipedia. Pur non considerandola un mezzo infallibile, però qualche traccia interessante magari si trova. Vi posto così quelli che ritengo i punti fondamentali ai quali in quella enciclopedia ci si riferisce in merito alla cosidetta "filosofia naturista" ed alla sua storia evoluzionistica.
" ...L’aspetto storico più importante, è la connessione della nascita di questo movimento di pensiero e stile di vita con le istanze di Libertà (magari nell’ambito del socialismo anarchico), della reazione all’inurbamento selvaggio e disordinato (di cui parla magistralmente Jack London ne “Il popolo dell’abisso”) conseguente ad una rivoluzione industriale che aveva perso ogni controllo, la riscoperta di nuove forme di spiritualità (magari piuttosto confusa, ma di evidente reazione alle religioni istituzionalizzate “di stato”), di recupero del valore del corpo in connessione con la psiche correlato alla scoperta della psicanalisi (dalle prime insicure teorie freudiane sino ad arrivare a Jung ed a Lowen).
Tutto questo fa si che coloro che aderirono a questo movimento di pensiero fossero anche portatori delle istanze di “liberazione sessuale” di matrice psicoanalitica e socialista rappresentando la “reazione” alla repressione ufficializzata della sessualità perdurata dal primo medioevo agli inizi del ‘900, ma non certo che praticassero riti orgiastici come spesso s’è verificato in certe sette neo-pagane da tempi remoti sino ai giorni nostri!
Sicuramente Naturisti a pieno titolo erano gli aderenti al movimento hippies negli anni ’60 e ’70 (anche se in questo ambito l’impiego diffuso di droghe più o meno leggere era di quanto più distante ci fosse alla filosofia naturista), che molto ha contribuito ad una sua diffusione nel mondo, come a rendere comunemente accettate certe idee che erano considerate quantomeno sovversive sino agli anni ’50....."
"....Gli elementi centrali della filosofia Naturista sono così riassumibili:
* la riscoperta del valore del corpo in relazione anche al benessere psichico; * una visione equilibrata della relazione tra corpo e sessualità; * l’utilità psicofisica di una pratica sportiva o comunque di un regolare esercizio fisico; * la riscoperta della “medicina naturale” e delle “medicine complementari” (così dette alternative), che, soprattutto, si rivolgono alla conservazione della salute e che allargano la visione terapeutica dalla patologia del singolo organo al recupero del benessere di tutto il corpo e della sfera psichica connessa, anche con la riscoperta e valorizzazione della fitoterapia, dell’omeopatia, della medicina etnica, dell’osteopatia, ecc.; * correlatamente alla presa di coscienza della necessità di un miglioramento qualitativo dell’alimentazione, con la presa di coscienza dell’importanza degli alimenti integrali, dei prodotti dell’agricoltura biodinamica, della dieta vegetariana, ecc.; * addirittura con la presa di coscienza della necessita di un cambiamento delle tecniche didattiche tradizionali per un migliore sviluppo della personalità (Adolphe Ferriere); * la prioritaria necessità della tutela e del rispetto dell’ambiente tanto naturale che antropizzato; * la necessità del recupero di forme di socialità e momenti di vita collettiva di alto livello qualitativo...."
Quache spunto interessante e qualche contenuto degno di approfondimento c'è, non vi pare? ciao Marte
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a_fenice
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Inserito il - 23/04/2009 : 12:31:51
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Ma in vero credo che di base ogni movimento che non parta da una singola persona (che so, tipo una religione o movimento religioso, che ha un suo fondatore, che per primo stila un modus vivendi e pertanto chi vi aderisce sa già quali sono gli intenti, le regole etc etc), ma che parte da più realtà diverse, abbia tanti modi di vedere la stessa cosa, per poi alla fine riunirsi in più realtà, diciamo a senso unico.
Parlando del nudismo/naturismo, è vero che i suoi inizi son molteplici. Senza ritornare nell'antichità, ma in cui la visone del nudo era non sessuale ma di più legata ad aspetti ben precisi, ma non per questo scandalosi (pensiamo alla grecia in cui era d'obbligo per gli atleti gareggiare nudi o se non sbaglio e non mi ricordo male, con una specie di perizoma per gare tipo le corse, ai romani che frequentavano le terme di nulla vestiti, o ancor prima gli etruschi, che se i disegni sui vasi non mentono, per loro i vestiti erano quasi un opzional), dalla fine dell'800 ai primi del 900 abbiamo avuto una diffusione del nudismo nata da moltissime tipologie e ideologie. Facendo una piccola chiosa, ma non di minore importanza, bisogna ammettere che nei paesi nordici in genere, la nudità non era e non è vista come legata all'ambito sessuale in modo stretto, e veniva e vien vissuta in famiglia con una mentalità più aperta dei paesi del sud europa in genere. Cioè il vedersi nudi, non fosse altro che in famiglia, non ci è dato di sapere che sia mai stato un grosso trauma per la maggioranza delle persone. Per cui quando in Germania nacque l'ideologia dell'FKK (cultura del corpo libero), trovò subito molta approvazione, perchè in fondo non facevano altro che portare all'aperto un modo di vivere casalingo già consolidato. E infatti vediamo che nei parchi pubblici germanici è possibile mettersi tranquillamente nudi al sole, senza che nessuno abbia da ridire. In inghilterra, francia e parte anche in italia, credo nacque più come conseguenza ai movimenti hippy che non come cultura di liberazione dai vestiti. Anche Lido di Dante in fondo nacque come un posto PEACE&LOVE, per poi trasformarsi pian piano quando gli hippy scomparvero. Per cui le origini son sicuramente di tipo: libertà di essere (germania, olanda etc), libertà di agire (francia spagna italia inghilterra). Da qui poi col tempo si son sviluppati i tanti modi di essere nudi e ognuno sta seguendo il suo e infatti abbiamo un nudismo nudismo, un nudismo sessuale, un nudismo esibizionista, un nudismo ecologista e cosi via dicendo. E tra questi, credo che possiamo datarlo più o meno negli anni 50 (chi lo sa con più precisione, precisi pure), nacque una condizione di star nudi rispettando l'ambiente e gli altri, che portò il movimento a darsi diciamo delle regole, degli spunti di vita, dei modus vivendi più certi. Nacque una federazione internazionale INFFNI, che arrivò dopo circa un 14 anni di vita, a darsi una definizione che riassumeva in due righe lo spirito del neonato Movimento Naturista. Da allora, dalla scittura della costituzione, furono fatte le tanti "leggi nazionali", cioè ogni federazione nazionale, ogni associazione cercò di affinare i "modi" in cui questo ideale unico poteva essere attuato con maggior coerenza possibile. E qui nacquero i problemi di incomprensione, di intolleranza che tutt'ora durano. Perchè se è innegabile che il fine ultimo, ben riassunto della prima dichiarazione sia da tutti ampiamente condiviso, i vari piani attuativi, i vari decaloghi stilati, si son forzatamente scontrati con la mentalità personale della gente e son tutt'ora ambito di discussione e a volte, sigh anche di liti feroci. E questo succede di fondo, perchè spesso, spessissimo nei movimenti si passa dalle regole agli oltranzismi, alle intransigenze, all'ortodossia delle cose. E non va bene. Se in alcune cose è ovvio che sia palese non transigere (ci son persone che mi dicono "son naturista, ma non mi spoglio", beh amico mio, allora sarai ambientalista, naturalista, ecologista, ma non naturista; oppure altri che son venuti a mare con me definendosi tali, e poi a fine giornata cercavano di nascondere tra la sabbia le bottiglie dell'acqua: non solo non naturisti, ma anche oltremodo maleducati, direi), in altre cose sinceramente non riesco PERSONALMENTE a capire l'intransigenza o diciamo meglio, la non tolleranza. Poi c'è chi cerca la perfezione, il cercare il rispetto dell'uomo e della natura in aspetti che in cui nemmeno avrei mai pensato di spingermi (vedere il link proposto da Nathanaele77). Che dire. Tanto di cappello in chi ci riesce, ma non credo siano da meno chi sta a livelli più bassi, più comuni. Parafrasando, tutti dovremmo cercare di arrivare alla santità, ma non credo che chi stà a livelli più bassi sia da disprezzare o allontanare. Si possono trovare anche forme di civile convivenza. Per fare un esempio che ho già (sigh) fatto, io sono un disgraziato fumatore, cerco di imparare a non lasciare le cicche in spiaggia, e se non son solo, cerco di mettermi sottovento per non far fumare chi è vicino a me. Ma altrettanto dico, se poi per disgrazia ti arriva una folata di fumo, per favore, non mi dare in escandescenze. Già solo venendo qui in spiaggia con l'auto hai emesso più fumo te nell'aria, di quanto io mai posso produrne in tutta la mia vita con le sigarette, e altrettanto cancerogeno. Per cui....tolleranza. |
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cpnewesperience
iNudistamico
 
188 Messaggi |
Inserito il - 26/04/2009 : 01:16:15
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| ArturoBandini ha scritto:
| La domanda è:
Esiste una filosofia naturista? Come la si identifica? C'è una sorta di "movimento" che in qualche modo ne esprime le eventuali teorie? Oppure, è la somma semplicemente di un sentito dire, un calderone nel quale ognuno poi ci infila gli ingredienti che vuole? E' per questo che esistono tutte queste micro associazioni? Esprimono sensibilità diverse e interpretano la questione in modi contrapposti? |
la risposta a questa domanda non puo' essere un parere.. si esiste (punto). poi che tu non la segua non e' argomento di discussione
| Secondo me non si può parlare di una vera e propria "filosofia naturista" o meglio questa definizione viene usata da chi vuole raforzare la sua opinione. Un po' come quando si afferma "tutti dicono... tutti fanno", tirando la giacchetta della ragione dalla propria parte. Come ho già scritto, nonm credo si possa parlare di filosofia naturista ma di condivisione di una visione del naturismo, ovvero un certo numero di persone la penmsano più o meno allo stesso modo su un argomento (in questo caso il naturismo). |
ti ho riportato la definizione proprio per risponderti che e' appropriato parlare di "filosofia naturista" come filosofia di vita..
qui pero' mi fermo perche', come in altre discussioni, la tua propensione al caos porta a fare disinformazione sugli argomenti. tanto per chiarezza, tu sei liberissimo di fare e dire cio' che vuoi (proprio come lo sono io di criticare le tue idee), ma se uno chiede chiarimenti su un argomento, forse ci si dovrebbe riferire a fonti, non a stravaganti pareri personali di un nick.
ripeto io mi fermo qui, non trovo costruttivo discurete con te.
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forse è più corretto dire che non discuti con chi la pensa diversamente, o meglio con chi pensa usando la propria testa quindi esprime opinioni proprie , non stereotipate e comunque fuori dai sacri canoni. insomma, con chi non porta il cervello all'ammasso non è "costruttivo" discute. ma di cosa si discute con la pensa esattamente in modo unifromato? la discussione è costruttiva proprio quando mette a confronto opinioni diverse, punti di vista differenti.
A. |
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Nudomark
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2782 Messaggi |
Inserito il - 26/04/2009 : 18:54:28
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| marte_venere ha scritto:
Sapete qual'è la cosa che mi ha colpito di più in questi primi interventi e che non conoscevo? La citazione di Fenice di una frase estrapolata, penso, da un documento della Federazione Naturista Internazionale. E non tanto per la frase in se, ma è il luogo in cui si sono trovati i naturisti di tutto il mondo che mi stupisce: Cap D'Agde. Secondo me questo la dice già piuttosto lunga riguardo al modo di vivere il naturismo all'estero rispetto alla realtà italiana. Una domanda mi è sorta spontanea: ma se le numerose associazioni italiane organizzassero un meeting a Cap, è pensabile che nessun associato avrebbe da dire qualcosa in contrario?
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Io frequento Cap da molti anni e ti assicuro che, come già più volte detto nel forum, non è solo quello che si pensa..ma un luogo dove il rispetto per tutti è grande, dove le famiglie stanno serenamente fra loro..tantissimi i bimbi...insomma va considerato anche per il vero naturismo! Ciao! Mark |
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marte_venere
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84 Messaggi |
Inserito il - 26/04/2009 : 19:06:55
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Daccordissimo con quanto citato da cpnewep.. riguardo al fatto che anche opinioni contrapposte o diverse sono comunque un arricchimento se si fa lo sforzo di provare ad accettare (non di condividere necessariamente ) un punto di vista differente. Tornando al merito: anche alla luce di quello scritto da Fenice possiamo dire che la storia naturista dell Italia ha profonde differenze con quella di altre nazioni come Frncia, Germania ecc? E che di conseguenza questo ha una influenza conseguente riguardo al modo di intenderla nel momento in cui ci si cala le mutande in spiaggia? Ripercorrere la storia magari ci da una spiegazione del motivo per cui per esempio oggi si chiude al naturismo la spiaggia di Lido Dante oltrechè magari trovare una risposta riguardo all'esistenza di una presunta filosofia di fondo. Come qualcuno ha scitto da qualche altra parte, negli anni 60/70 i naturisti italiani erano o gli hippy e io ci aggiungo, o i ricchissimi. I ricchissimi per una sorta di cultura più europea che strettamente italiana: a Capri e sulle barche esclusive si è sempre fatto. Gli hippy per ribellione al sistema. Ho un ricordo personale ad un festival di musica in un grande parco di Milano: suonavano dei ragazzi nuovi, come Venditti, Bennato, gruppi come la P.F.M. Li un pomeriggio iniziò a piovviginare, e così, vuoi per gioco, vuoi per non bagnare i vestiti, circa 300\500 persone si sono messe a ballare nude. Credo che a Milano sia stata la prima e unica volta che successe una cosa simile. Ovviamente i giornali dei benpensanti milanesi ( giornali che con il medesimo stile lanciano sempre, ancora oggi, allarmi sociali riguardo a tutto ciò che è diverso ) immediatamente ai due soliti aggettivi "capelloni e drogati" poterono scrivere "capelloni, drogati e nudisti" . Insomma il massimo del degrado! Al sud dell'Italia ricordo perfettamente le difficoltà dei primi topless con relativi interventi della forza pubblica per sanare queste "sconcezze" E' in questo contesto che il naturista, anche italiano, nasce come lo conosciamo oggi. Secondo voi è vero cioè che il rispetto della natura, le scelte di una vita più sana in armonia con quello che ci circonda, diventano direttamente anche una scelta politica? Questo è un passaggio credo cruciale. Non credete che il fatto di rifiutare per esempio gli stabilimenti balneari, e la commercializzazione della vacanza, come la conosciamo tutti, con tutta l'industria e l'indotto che muove, sia stato un gesto di rottura con un sistema? (e che al "sistema italiano" stava molto sulle**** per usare un eufemismo) Per ora mi fermo perchè magari un intervento più lungo diventa noioso da leggere, ma la questione va approfondita ulteriormente. ciao Marte |
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a_fenice
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24279 Messaggi |
Inserito il - 26/04/2009 : 19:40:53
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Beh se non ho capito male te intendi politica non in senso partitico, ma come movimento d'idee. Se ciò è corretto, credo che non sia del tutto così, cioè il fatto di diventare naturisti non porta completamente la cosa ad essere vista in modo diverso dal solito. Dico questo perchè, come c'è gente che rifiuta tutto il mercato balneare come te l'intendi, e si rifugia volentieri in realtà molto nature, tipo spiaggette abbandonate o riserve naturali, ce ne sono altri, e che mi sembra siano la maggioranza, che non disdegnano realtà molto ben organizzate e strutturate, a partire dai campeggi, fino agli organizzatissimi posti croati, o a realtà turistiche e alberghiere come Cap D'adge, o Ille du Levant. Per cui direi da quel punto di vista ognuno ha le sue preferenze, che esulano dall'aspetto naturalistico del nudismo. Magari poi, al di là del contesto in cui se la vivono, comunque la vivono sempre con i canoni di base (rispetto dell'uomo e della natura), e credo che sia la cosa che più conta. |
 Max Pg- http://www.inudisti.it/it/amici/amico.aspx?id2=990
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cpnewesperience
iNudistamico
 
188 Messaggi |
Inserito il - 27/04/2009 : 02:47:41
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| marte_venere ha scritto:
Daccordissimo con quanto citato da cpnewep... Ho un ricordo personale ad un festival di musica in un grande parco di Milano... Marte
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Caro "marte_venere"..... alleluja!!! è il primo intervento sensato in materia di naturismo e soprattutto di "filosofia" del naturismo che leggo qui. Complimenti davvero e non sono per nulla ironico, ho apprezzato quanto hai scritto. Permettimi ora di mandarti simpaticamente al diavolo per il tuffo al cuore che mi ha provocato leggere la tua fedele descrizione di quanto successo all'ultimo festival di Re Nudo (nudo!!!!!) anche se venne chiamato Festival della Gioventù, al parco Lambro negli anni '70. C'ero anch'io, come si suol dire, bigiando alle superiori. E' stato un evento epocale (il Festival, mica il ballare nudi lì), non fosse altro perchè fece emergere delle enormi contraddizioni in seno al movimento e da allora "nulla fu più lo stesso" per molti di noi e la Storia di quegli anni lo testimoniò. Ma quella è un'altra...Storia. E quendo scrivo che fu l'ultimo festival di Re Nudo mi riaggancio alla parte del tuo intervento a proposito delle prime esperienze "nudiste" di gruppo italiane, ovvero proprio a quelle che spontaneamente nascevano all'interno dei raduni/concerti organizzati dal buon vecchio Valcarenghi in cui si finiva per ballare nudi dovunque ci si trovasse: all'alpe del vicerè (Erba) o a Licata, a Zerbo o a Ballabio. Un rapido passaggio lo testimonia il film "I Cento passi", sulla vita di Peppino Impastato, dove ad un crto punto si parla di questi "nudisti" italiani che seguono i ragazzi arrivati dall'estero per godere del sole siciliano (fortunatamente non esisteva ancora SiciliaNaturista). Ma per amore di verità bisognerebbe andare ancora un passo più indietro rispetto a Re Nudo, tornando al movimento dei Provos italiani (mutuati da quelli olandesi) e ai raduni di Mondo Beat dove si vedevano i primissimi nudi in pubblico. Te li ricordi questi? Quanti dei "nudisti" odierni conoscono questa Storia (che è la vera Storia dei primi nudisti italiani)? Quanti dei "filosofi" del naturismo italiano sanno di ciò? Ma soprattutto, quanti dei "professori" che oggi insegnano ai neofiti cosa è e cosa non è naturista, quanti dei leader delle varie associazioni naturiste, conoscono queste esperienze? Non ho letto una sola riga in proposto, tutti fanno il copia e incolla da vari siti internet che riportano esperienze STRANIERE: chi cita la Francia, chi la Svezia, chi la Germania... ma dell'Italia nessuno sa nulla. Ovviamente con tutta la buona volontà gli italiani di allora scoprivano l'acqua calda, perchè tutto ciò era scimiottato dai raduni pop degli Stati Uniti e inglesi (Woodstock, White solo per citare i più conosciuti ma ve ne erano molti all'epoca di cui si è persa traccia).
A questo propsito vale la pena di evidenziare un aspetto tanto discusso anche oggi: in quesi concerti/raduni musicali e di vita in comune era frequentissimo non solo ballare nudi ma anche fare l'amore in mezzo agli altri e NESSUNO, ma proprio nessuno, si sognava di farse le seghe mentali che si leggono oggi a proposito di situazioni simili. Oggi si scrivono tomi sulle coppie del Lido di Dante (scagliandosi come novelli Savonarola), ma allora era veramente vissuto tutto in maniera assolutamente "naturale", anche il sesso e a nessuno passava in mente di accusare questi di esibizionismo.
Giusto anche il tuo riferimento ai nobili e ricchi di fine '800 e primi '900 che soprattutto nel nostro sud prendevano il sole nudi sulle barche al largo di Capri e sulle terrazze delle ville più prestigiose, si pensi a Curzio Malaparte tanto per fare un nome conosciuto o a Gabriele D'Annunzio. Non è costruttivo dialogare con me, mi scrive qui un professore del naturismo, ma chissà perchè anche lui si arrampica sui vetri con le descrizioni e fa copia e incolla di parole altrui: come mai nessuno dei "filosofi" del naturismo ha citato D'Annunzio, la cui pratica del naturismo è pur molto conoscdiuta? Purtroppo spesso si leggono solo accozzaglie di luoghi comuni in materia di nudi e naturismo, dettati perlopiù da ignoranza e da una ipocrita voglia di smutandarsi più che da motivi preminentemente culturali e salutistici.
ciao, a presto A.
P.S. ma siamo coetanei? e magari andavamo pure a scuola assieme??? |
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Biotto
iNudistfedelissimo
    
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1997 Messaggi |
Inserito il - 27/04/2009 : 02:55:46
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| marte_venere ha scritto:
Secondo voi è vero cioè che il rispetto della natura, le scelte di una vita più sana in armonia con quello che ci circonda, diventano direttamente anche una scelta politica? |
Secondo me no. C'è però, sempre a mio parere, correlazione: le persone sono dotate di una 'struttura interiore' che viene utilizzata per dare un significato (personale, soggettivo) ai fatti del mondo circostante (esteriori, oggettivi). Le decisioni degli individui vengono compiute in accordo con questa struttura e sono con essa coerenti (anche se possono a volte sembrare in contraddizione tra loro) e danno origine a scelte politiche, ambientali, sociali ecc. che possono magari sembrare conseguenza alcune di altre, ma che invece sono tutte originate da un unico 'disegno psichico' personale (personalissimo, anzi unico, direi). |
 Le cose al di fuori della norma non sono alla portata della massa: l'eccellenza non è accessibile ai più. Meglio aiutare un cieco ad attraversare la strada che lasciare che un non vedente utilizzi le sue differenti abilità.
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Gonzo
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Regione: Italy
Città: Bologna
260 Messaggi |
Inserito il - 27/04/2009 : 10:20:02
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| cpnewesperience ha scritto:
Ma la sessualità e l'aspetto voyeristico ed esibizionista senza degenerazioni, checchè se ne dica, è insita nella pratica del nudismo: si ha piacere nello stare nudi in mezzo agli altri, guardando gli altri e nel farsi guardare dagli altri. Altrimenti ognuno starebbe per conto proprio e non cercherebbe il gruppo. alcuni lo ammettono, molti lo negano.
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Questa è una tua esclusiva opinione che personalmente non condivido. Fra l'altro mi sembra buffo che proprio tu -fautore del libero pensiero come di evince da tutti i tuoi post- ponga la frase in modo: se lo ammetti sei sincero, se non lo ammetti è solo perchè lo stai negando ma quella è la verità. Ci sta anche che semplicemente sia la TUA verità, non universalmente condivisibile. Ciao G. |
"Though much is taken, much abides; and though we are not now that strength which in old days moved earth and heaven, that which we are, we are: One equal temper of heroic hearts, made weak by time and fate, but strong in will, To strive, to seek, to find and not to yield." |
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cpnewesperience
iNudistamico
 
188 Messaggi |
Inserito il - 27/04/2009 : 10:55:01
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| Gonzo ha scritto:
| cpnewesperience ha scritto:
Ma la sessualità e l'aspetto voyeristico ed esibizionista senza degenerazioni, checchè se ne dica, è insita nella pratica del nudismo: si ha piacere nello stare nudi in mezzo agli altri, guardando gli altri e nel farsi guardare dagli altri. Altrimenti ognuno starebbe per conto proprio e non cercherebbe il gruppo. alcuni lo ammettono, molti lo negano.
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Questa è una tua esclusiva opinione che personalmente non condivido. Fra l'altro mi sembra buffo che proprio tu -fautore del libero pensiero come di evince da tutti i tuoi post- ponga la frase in modo: se lo ammetti sei sincero, se non lo ammetti è solo perchè lo stai negando ma quella è la verità. Ci sta anche che semplicemente sia la TUA verità, non universalmente condivisibile. Ciao G.
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Vedi Gonzo, a differenza di molti che hanno la verità in tasca, che parlano (o scrivono) come se fossero la voce di dio, io esprimo SEMPRE un parere personale. A meno che documetatamente possa rifarmi a concetti palesemente condivisi. Ma quanti dicono "Questa cosa E' così.... questa cosa SI FA così..." e non ammettono repliche né dibattitto (a meno che siano interventi di piaggeria dove si è tutti d'accordo, ma che dibattito c'è fra persone sempre d'accordo su tutto?), vedi la discussione sulla sauna? Già in troppi vogliono dare la direzione alla colonna in marcia. A proposito di filosofie, in generale, si può dire che tutto ciò che riguarda il libero arbitrio, la sfera del pensiero e delle emozioni è ben difficile negare che è tutto opinabile. Quindi ognuno esprime una poasizione personale. Diverso è quando discutiamo di situazioni materiali: il colore verde è sempre verde anche qualcuno lo definisce "La combinazione di due colori, blu e giallo" tanto per fare un esempio. Quante volte si legge o sente di persone che parlano "a nome di tutti" senza che siano mai state delegate? o che per rafforzare le proprie tesi abusano del "TUTTI dicono... TUTTI fanno..." ? Quando mai io ho usato questi modi esprimermi?
Benissimo il fatto che abbiamo opinioni diverse e che col rispetto personale ognuno di noi possa esprimerle: non si tratta di convincere l'altro di quanto migliori siano le proprie opinioni, ma proporre nuove posizioni, nuove visioni, nuove e personali riflessioni che possano indurre altri a considerare diversi modi di concepire un determinato ragionamento, anche sul naturismo. Insomma, un confronto vero delle diversità per crescere. Che poi un pensiero lo si condivida in 10 o in 10mila cambia qualcosa per una filosofia? Ieri si era in 10 a condividere il desiderio di un nuovo modo di porre il proprio corpo nella natura ma questo non ha scoraggiato chi era determinato anche se era minoranza: oggi si parla di numeri diversi. Ora sono in 10 coloro che hanno un concetto più libertario del sesso e magari domani, grazie alla loro costanza simile a quella che mosse i naturisti per affermare le loro idee, saranno molti di più proprio come crebbero i naturisti. ATTENZIONE, ho usato questo esempio per esprimere un concetto, non un auspicio. Quindi per cortesia non stravolgere il senso di questo ultimo esempio. Serviva solo per dimostrare quanto malleabile e in continua evoluzione sia la filosofia, proprio perchè legata a modi individuali di concepire un pensiero, ancorchè condiviso da più persone. ciao A.
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marte_venere
iNudistamico
 
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84 Messaggi |
Inserito il - 27/04/2009 : 12:30:33
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Scusa Fenice, mi sono espresso male, il ragionamento che facevo era ancora "storicizzato" agli anni 70\80 e non (ancora) riportato a oggi. Volevo cioè dire che il primo movimento naturista e spontaneo che io ho conosciuto era strettamente legato anche a scelte alternative di stile di vita. Pur non essendo stato iscritto, ricordo che a Milano c era una sede dell'ANITA, che aveva viveva in stile carbonaro o quasi. Se ci fosse qualcuno che ha ricordi di questa prima associazione naturista sarebbe carino che raccontasse come veniva vissuta. Di tutto questo vissuto arriva la conferma anche da cpesp... perchè probabilmente essendo tutti e 2 di Milano abbiamo visto il medesimo svolgersi dei fatti. Vorrei però allargare il ragionamento a chi è di altre realtà meno cittadine: esistono loghi in Italia dove in quegli anni il naturismo veniva accolto bene senza che sindaci, parroci o una certa stampa locale facessero campagne contro questa "indecenza"? Questa è una cosa che mi piacerebbe capire, perchè io ho nella memoria solo immagini piuttosto negative su tutto il territorio nazionale, sia per esperienza personale che per avere letto i giornali, rispetto all'accoglimento "pubblico" di questo modo di vivere. Non sto parlando ovviamente di 4 amici che si mettevano in estate in qualche caletta nascosta agli sguardi di tutti.
In attesa di essere smentito, mi pare che ci sono voluti molti anni dagli anni 70 per vedere qualche micro realtà prendere corpo. Mi riferisco a Zello, il pezzettino di camping di lido dante e tutte le altre poche cose che ci sono in Italia Ma proprio luoghi micro-micro e, penso, costruiti fra mille preoccupazioni da parte di chi tentava questo tipo di attività strettamente legate al naturismo.
Sulla storia per ora mi fermo qui, ma vorrei sentire qualche esperienza diversa dalla mia.
Per Biotto: l'argomento sul quale tu intervieni secondo me va approfondito per bene. Penso sia uno dei punti di arrivo di questa discussione. Per ora mi limito ad osservare un aspetto: Se uno è naturista ovvero ha a cuore il rispetto della natura quando alla domenica va in spiaggia, ricerca l'equilibrio e l'armonia attraverso questo modo di vivere (o filosofia) , ponendo attenzione a non lasciare bottigliette in giro e quant'altro, poi il lunedì può ignorare chi vuole cementificare le spiaggie (e lo fa), fare abusi edilizi e sucessivi relativi condoni?
ciao Marte
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cpnewesperience
iNudistamico
 
188 Messaggi |
Inserito il - 27/04/2009 : 18:57:10
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Marte, io penso che sia necessario contestualizzare gli eventi. 30 e passa anni fa esistevano gruppi più o meno numerosi di amici, parliamo di giovani, che partivano all'avventura per una vacanza, arrivavano in una spiaggia isolata (allora se ne trovavano parecchia) in Italia o in Grecia e magari passavano la vacnza nudi, andando di tanto in tanto al paese più vicino per comoprare il cibo. Sai bene che erano visti malamente dal parroco ma non avevano particolari problemi con gli abitanti. Ma questo perchè il fenomeno era estremamente circoscritto: un gruppo di 20 persone nude era numeroso, ma era "spalmato" sul territorio e non essendo frequente vederne non disturbava più di tanto. La cementificazione delle coste, oltre a produrre danni ambientali, ha portato le seconde case (spesso abusive, specie nel nostro sud) di molte persone normali (leggi: tessili) in quei posti prima deserti o scarsamente frequentati, affollandoli. Per contro qualche persona in più ha trovato il "coraggio" di smutandarsi e la presenza di nudisti e tessili che ormai lì avevano la loro casa al mare e non vi avrebbero rincunciatoper alcuna ragione al mondo non poteva che cozzare culturalmente (perlomeno nel nostro Bel Paese). Per il resto siamo un Paese che ha fatto una precisa "scelta di campio" per dirla col motto del leader, mandando al governo persone che hanno un particolare feeling col Vaticano: quindi piaccia o no la strada per il naturismo libero in Italia è ancora lunghetta...
ciao
A. |
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albert
iNudistamico
 
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Città: varese
117 Messaggi |
Inserito il - 27/04/2009 : 20:38:25
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Secondo me parlare di "filosofia naturista" è eccessivo. Per me un nudo/naturista è fondamentalmente una persona immune dal folle bisogno di mettersi delle mutande per prendere il sole o fare il bagno. Di solito questo coincide con un modo particolare di rapportarsi con l'ambiente ed il proprio corpo, ma non ne farei una cosa troppo complicata.
ciao |
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matteone
iNudistfedelissimo
    
Città: -
6895 Messaggi |
Inserito il - 28/04/2009 : 08:26:16
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evviva Albert! |
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Modificato da - matteone in data 28/04/2009 08:26:41 |
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cpnewesperience
iNudistamico
 
188 Messaggi |
Inserito il - 28/04/2009 : 15:33:35
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| albert ha scritto:
Secondo me parlare di "filosofia naturista" è eccessivo. Per me un nudo/naturista è fondamentalmente una persona immune dal folle bisogno di mettersi delle mutande per prendere il sole o fare il bagno. Di solito questo coincide con un modo particolare di rapportarsi con l'ambiente ed il proprio corpo, ma non ne farei una cosa troppo complicata.
ciao
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ottimo e condivisibile!
A. & R. |
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marte_venere
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84 Messaggi |
Inserito il - 29/04/2009 : 15:38:50
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Certo che è curioso: ho aperto questo post perchè ho letto su questo forum in più interventi citare la "filosofia naturista" e non capendo bene che significato avesse questa terminologia ho provato a chiarirmi le idee con questa discussione. Be, dopo avere provato sommariamente a percorrerne la storia, alla fin fine qui ci sono 3 persone che dicono che la cosidetta flosofia naturista non esiste, ci si cava le braghe punto e basta.
Nessuno ha da dire nulla?
ciao marte |
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a_fenice
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24279 Messaggi |
Inserito il - 29/04/2009 : 18:00:24
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Vero Marte, vediamo di riprendere il discorso. Abbiam visto che lo stesso è nato sotto tante stelle, è giunto per tante vie, e forse, a suo tempo, era anche un modo di far politica, forse anche di partito, ma sicuramente aveva la caratteristica di esprimere libertà di essere. Come mi pare di aver già scritto, non mi sto a rileggere tutto, indipendentemente dalla strada percorsa finora, adesso abbiamo, secondo me, due grossi "tronconi": il naturismo puro e semplice, quello espresso molto bene nella famosa dichiarazione della INF, e tantissime forme di nudismo. Credo che per la maggior parte dei frequentatori la cosa più significativa e portante sia lo "smutandamento", sia per la naturalità della cosa, per come si sta bene quando si raggiunge quel livello, sia per l'accomunamento alla libertà di essere. Poi questi si dividono in molte sottocategorie, in alcuni posti convivono più o meno tranquillamente, in altri ci son più "divisioni" di intenti. Riassuno in due righe questo, non so se vuoi ampliare il discorso, se guardiamo la sola filosofia naturista, questa è viva, vegeta, ha alcuni cardini fondamentali identici per tutti, e per il resto si stà evolvendo, cosi come tutte le cose nuove. Per cui se è vero che c'è rispetto per il prossimo (finchè non ci pista i calli), per la natura, e il comune vivere nudi quanto più possibile e dove più possibile, è anche vero che molti si dan da fare per trovare sempre nuovi modi di raggiungere questi risultati, ampliando i tipi di scelte che forse sarebbe opportuno raggiungere, ma che per ora, non sono molto negli intenti di tutti. Un esempio per tutti, il fumo. Sappiamo benissimo che fa male, non ci sarebbe bisogno che i naturisti ci ricordino sta cosa, ma alcuni lo han voluto mettere tra le cose da perseguire, come facenti parte della "filosofia" naturista e del modo di essere naturisti. Che forse sia troppo il pretendere che chi si vuol fregiare del titolo di "naturista" non debba fumare è vero, ma è altrettanto vero che il non fumare sarebbe cosa giustissima verso se stessi, verso gli altri, e verso il rispetto del proprio corpo. Personalmente guardo a molte raccomandazioni, alcune cerco di seguirle, altre un po meno, diciamo secondo coscienza. Ma non credo di essere per questo da meno di tantissimi altri che ci riescono molto meglio di me. Diciamo un po più imperfetto, ma vivo uguale   |
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matteone
iNudistfedelissimo
    
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6895 Messaggi |
Inserito il - 29/04/2009 : 19:38:00
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sono stato rimandato in filosofia in terza liceo
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albert
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117 Messaggi |
Inserito il - 30/04/2009 : 16:36:32
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| marte_venere ha scritto: alla fin fine qui ci sono 3 persone che dicono che la cosidetta flosofia naturista non esiste, ci si cava le braghe punto e basta. |
Se hai bisogno di una giustificazione filosofica per evitare l'impulso di metterti le braghe per fare il bagno sei padronissimo di elaborarla, personalmente non ne vedo la necessità |
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marte_venere
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84 Messaggi |
Inserito il - 05/05/2009 : 14:52:01
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Francamente l'idea di questa discussione mi era nata proprio per le numerose citazioni ad una fantomatica filosofia naturista, che ho letto più volte in altre discussioni. La mia posizione è totalmente agnostica. Prendo atto che evidentemente non c'è traccia alcuna ne di filosofia ne di ideali di riferimento, se non un genericissimo accostamento alla natura che ognuno si aggiusta alla propria immagine o alla propria comodità del momento. (questo si deduce dagli interventi fatti)
Però permettetemi una provocazione: quasi quasi avrei preferito un dibattito anche acceso sulle idee e significati. Prendo atto che invece ho scoperto che il vero interesse del forum è la lunghezza del pelo con 15000 contatti. Segno dei tempi? Di quest'Italia che non vuole pensare troppo? Oppure è perchè il naturismo è veramente solo un ritrovarsi come per la partita di bocce?(senza doppi sensi ) Questa posizione a-culturale crea i presupposti per allontanare i cosidetti falegnami? Ripeto, è una semplice provocazione al dibattito, ma sono anche i motivi che mi ronzano in testa e per i quali non prendo posizione nel merito. ciao |
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